Un camper come ufficio | Le interviste di CamperLife

Camerino, in provincia di Macerata, è uno dei comuni più colpiti dalle ultime scosse di terremoto. Tra le macerie ci sono anche le mura dello studio dell’avvocatessa Antonella Gamberoni, che oggi esercita dal suo Rimor SuperBrig 630camper rivista camper camperlife intervista

Dall’agosto 2016, come tutti ben sappiamo, si sono susseguite infinite scosse nel centro Italia. Tra le zone più colpite c’è il maceratese con il suo comune Camerino, che a oggi conta circa 6.000 sfollati.  Viene da qui la storia che vi raccontiamo questo mese. La protagonista, Antonella Gamberoni, è un’avvocatessa il cui studio è stato gravemente danneggiato dal terremoto. Non volendo privare gli sfollati di una sistemazione accettabile in uno dei pochi locali ancora agibili, ha deciso di trasferire la sua postazione di lavoro nel Rimor di suo padre. Ci abbiamo scambiato quattro chiacchiere anche per capire in che situazione vivano attualmente i suoi compaesani.

Partiamo con una sua breve presentazione.
Mi chiamo Antonella Gamberoni. Sono nata, lavoro e vivo con mio marito e i miei figli a Camerino, in provincia di Macerata, città nota per la sua Università fondata nel 1336 e per l’antica signoria dei Da Varano. Camerino è stato fino a oggi il punto di riferimento e di erogazione dei servizi del più ampio territorio montano, compreso nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che costituisce una buona metà della provincia di Macerata.

Sappiamo che attualmente esercita la professione in un camper. Ci parli di questa situazione.
Camerino è stato il paese maggiormente colpito dai terremoti dell’estate/autunno 2016. Condividevo con un collega lo studio in un antico palazzo nel centro storico della città. camper rivista camper camperlife intervistaL’immobile ha subito danni pesanti ed è completamente inagibile. Si trova nella zona rossa, che purtroppo comprende l’intero centro storico, è presidiata dall’Esercito Italiano e vi si può accedere solamente per il ritiro di effetti personali e beni di prima necessità accompagnati dai Vigili del Fuoco. Non sapendo dove andare, data la scarsità dei locali agibili nel territorio, mi sono ingegnata nel portare una stampante, un computer e alcuni documenti in questo camper che ho sistemato in un parcheggio privato come concessomi dal professor Alberto Polzonetti.

Come è arrivata alla decisione di creare un ufficio in un camper?
Nell’immediatezza della tragedia che ci ha colpito non c’erano strutture. Inoltre non ho cercato appartamenti per ricollocarmi, ritenendo doveroso lasciare la pochissima disponibilità che c’era a tutti coloro che avevano perduto la propria abitazione: Camerino ha circa 6.000 sfollati. Al momento quindi studio le pratiche e ricevo i miei assistiti nel mezzo parcheggiato in via delle Mosse, a due passi dal Centro Operativo Comunale.

Parliamo di un camper di sua proprietà e che prima di questa sua “trasformazione” veniva utilizzato per viaggi?camper rivista camper camperlife intervista
Il mezzo è di mio padre: vengo da una famiglia di camperisti e le mie vacanze sono sempre state itineranti. In realtà in questo Rimor hanno vissuto i miei genitori e la famiglia di mio fratello fino a dicembre quando, in seguito a controlli e messe in sicurezza, mio fratello e le sue due bambine sono potuti rientrare nella loro casa.

Ha apportato delle modifiche al camper per renderlo idoneo allo scopo?
No, assolutamente. In primo luogo perché viene ancora utilizzato per le vacanze in famiglia e spero si possa riutilizzare presto. E poi perché spero di trovare una sistemazione più adeguata.

Come si svolge la sua giornata lavorativa a bordo del camper-ufficio?
Lo utilizzo soprattutto per ricevere clienti e avere visibilità: aver posizionato il camper in un parcheggio mi ha consentito di seguitare ad affermare l’esistenza dello studio legale Avv. Antonella Gamberoni. Anche se il freddo eccezionale di gennaio e la neve hanno reso davvero difficoltoso in quel periodo il suo utilizzo.

Ovviamente è una situazione provvisoria, quanto tempo conta di restare a bordo del camper?
Insieme ad altri colleghi e ad altri professionisti abbiamo probabilmente (finalmente!) trovato una sistemazione. Si tratta di un appartamento di circa 150 mq in una nuova palazzina sulla quale il proprietario sta ultimando i lavori. camper rivista camper camperlife intervistaNaturalmente la sistemazione sarà molto diversa dalla precedente: condividerò lo studio, usufruendo in maniera esclusiva di una stanza, con altri cinque professionisti e i servizi (sala riunioni, segreteria, eccetera) saranno in comune. La scelta consegue non solo alla scarsa offerta di locali, visti i gravissimi danni che ha subito la mia città nel centro storico ma anche in quartieri al di fuori delle mura. Consegue anche al fatto che il costo degli affitti è molto lievitato e dunque sarebbe oggi per me impensabile trasferirmi in un immobile di circa 120 mq come quello precedente. C’è anche da considerare che al momento la mia attività professionale è sostanzialmente ferma. Il tessuto socio–economico della città è gravemente compromesso e abbiamo dinanzi a noi una stagione di grandi sacrifici. Condividere le spese per la gestione dello studio significa contenerle e di questi tempi è molto importante.

Sfrutta il camper anche per vivere oppure la casa non ha subito danni in seguito alle scosse?
Fortunatamente la mia casa non ha subito danni. Al contrario, purtroppo, di molti miei colleghi che hanno perduto sia la casa che lo studio.

Come lei ci sono altri suoi compaesani che hanno trovato rifugio nei propri veicoli ricreazionali?
Moltissima gente ha vissuto e ancora oggi, a distanza di mesi, vive in camper o caravan. Qui la crisi sismica non è finita e molta è ancora oggi la paura. Inoltre altissimo è il numero delle abitazioni inagibili e non sono state fornite dalla Protezione Civile le strutture dell’emergenza.

Che lei sappia sono stati donati dei mezzi simili (camper o caravan) a suoi compaesani o ai volontari che sono in loco?
Nell’immediatezza sono stati messi a disposizione dei veicoli mobili attrezzati soprattutto ad attività commerciali e bancarie. La Tim, per esempio, ha dotato il gestore del centro Tim di un mezzo del genere. Lo stesso è avvenuto percamper rivista camper camperlife intervista un istituto bancario del paese. Per il resto sia io, che in un primo momento non avevo la disponibilità del mezzo di mio padre, che un altro professionista nel ramo della comunicazione abbiamo cercato di avere delle donazioni o delle concessioni gratuite rivolgendoci a ditte e associazioni ma non abbiamo ottenuto disponibilità.

Chiudiamo con una panoramica sulla situazione attuale delle zone colpite dal terremoto e sulle reali necessità di chi in quelle zone ci vive.
La situazione ancora oggi è drammatica e siamo in piena emergenza. Le casette non ci sono e non è previsto che arrivino in tempi brevi, addirittura si parla del prossimo inverno. I miei concittadini per la maggior parte sono sfollati e alloggiati in alberghi lungo la costa e potranno usufruire di tale sistemazione in parte fino alla fine del mese di aprile e in parte fino alla fine di giugno. Dopo verranno sistemati in altre strutture, secondo le assicurazioni della Regione, ma non sanno né dove né quando, vivendo una grande incertezza ed essendo costretti ad essere sradicati e a ricominciare un’altra volta a causa di ritardi davvero ingiustificabili. Soprattutto non potranno tornare nella loro città e ciò penalizzerà ancora di più non solo loro ma anche il tessuto economico di Camerino che sta ripartendo in strutture tipo tendoni offerti dal Comune. Si rischia la desertificazione. Certo ci sono le persone che hanno trovato la cosiddetta “autonoma sistemazione”, ma in realtà non sempre è un’abitazione alternativa. In molti casi si tratta di camper, caravan, garage in gran fretta attrezzati per lo scopo e messi a disposizione da parenti. In molti si sono trasferiti in abitazioni agibili insieme ai genitori, ai fratelli e ai parenti vari. Qui il senso della famiglia è ancora molto forte e la solidarietà familiare sin da subito è stato il primo grande aiuto, insieme a quelli della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana.

Il futuro per cui è purtroppo ancora “buio”?
La ricostruzione non è partita, non risultano banche che abbiano dato la disponibilità a erogare i finanziamenti previsti dalla normativa speciale emanata dal Governo e dal Commissario per la ricostruzione. Le misure di sostegno al reddito per le imprese e per i professionisti non sono state erogate. C’è moltissima burocrazia, le ordinanze vengono modificate di continuo e non si riesce ad avere qualche certezza. Il fallimento delle misure di sostegno all’agricoltura – che da noi è una delle attività economiche prevalenti – è noto a tutti. La nostra Regione è molto in ritardo: proprio laddove la velocità è un fattore di primaria importanza, abbiamo assistito a incertezze, procedimenti lunghi e farraginosi che di fatto hanno annullato la previsione di misure che avrebbero potuto aiutare e hanno abbandonato la gente al loro amaro destino. I professionisti, poi, come spesso succede, sono una categoria sostanzialmente dimenticata, come se non avessero bisogno di niente. E ricordo che Camerino ha subito gravissimi danni al patrimonio edilizio ma anche storico culturale. È un centro storico molto rilevante e ricco di autentiche bellezze. Tutte hanno subito dei danni così come oltre 150 attività commerciali e di servizi e quasi tutti gli studi professionali. Occorre uno sforzo maggiore e maggiore impegno. Occorre passare dalle parole ai fatti concreti. Siamo stati fortunati: nonostante i crolli e i danneggiamenti, non c’è stato nessun morto. Però è bene che si capisca che si può morire di terremoto in molti modi.

 

Redazione Camperlife