Un risarcimento per una buca | La posta dei camperisti

Considerazioni sulla precarietà delle strade italiane: chi paga eventuali danni ai nostri mezzi?

Egregio signor direttore, da un po’ di tempo a questa parte si parla delle buche stradali di Roma. Più che giusto, è la capitale d’Italia e come tale dovrebbe essere il fiore all’occhiello del nostro Paese. Le strade del resto dell’Italia non è che stiano molto meglio, si salvano forse alcune grandi città, ma appena si esce dalla cinta urbana ci troviamo acamper camperlife rivista camper camperisti dover zigzagare tra le buche. Gli enti responsabili si trincerano dietro alla mancanza di fondi. Non voglio entrare nel merito di questa affermazione, pertanto dico soltanto che ho qualche dubbio al proposito. L’unica azione che si fa è quella di mettere un cartello con il quale si annuncia che la strada è dissestata e la velocità viene limitata a 30 km/h. Ma chi prende certe decisioni sa cosa significa viaggiare magari per un bel pezzo di strada a quella velocità e con l’asfalto pieno di buche? A prescindere dalla velocità limitata, se entro inavvertitamente con il mio camper in una voragine e faccio dei danni al mezzo, chi paga questi danni? Posso rivolgermi all’ente proprietario della strada per il rimborso? Non sono un esperto del Codice della Strada, ma presumo che lei abbia delle conoscenze più ampie delle mie, per cui le sarei grato se volesse togliermi il dubbio. Ringraziando, porgo cordiali saluti.
Lorenzo P.

Caro Lorenzo, la sua lettera meriterebbe una risposta più esaustiva redatta dall’avvocato che mensilmente su questa rivista ha una pagina dedicata. E questo perché in qualità di direttore cerco di risolvere le varie questioni poste dai lettori con la collaborazione di chi, a seconda del quesito, ha competenze specifiche. In tutta onestà non sono preparatissimo sull’argomento anche se abito a Firenze che, per buche e asfalto dissestato, ha tutte le potenzialità per spodestare il primato alla capitale. Considerando però che il suo è un quesito non riferito a uno specifico fatto accaduto, cercherò di risponderle, anche se la millenaria e sempre controversa questione della responsabilità della Pubblica Amministrazione per i danni provocati da buche presenti sul manto stradale ha continue revisioni ed evoluzioni. Così tante che per ottenere il giusto risarcimento in caso di danni è consigliabile rivolgersi a un legale o almeno chiedere la consulenza a una delle varie associazioni a tutela dei consumatori. Ma veniamo al caso da lei ipotizzato. Nell’eventualità di un danno all’autocaravan causato da una buca o dal fondo stradale dissestato, per prima cosa serve la prova del fatto. E questo per tutelarsi dall’eventuale contenzioso che potrebbe sorgere con la pubblica amministrazione. Meglio quindi chiamare le autorità ed avere come documento probatorio il verbale della polizia municipale o stradale. Una fotografia scattata con il cellulare è certamente più immediata, ma nel giudizio civile è facilmente contestabile dalla controparte. Quindi, meglio procurarsi una prova certa. Naturalmente la strada da percorrere per la richiesta di risarcimento del danno è, metaforicamente parlando, accidentata e irta di difficoltà. Non sempre infatti le autorità sono disponibili per un simile evento. Sempre utile perciò un testimone, compreso il coniuge o un altro passeggero presente nel veicolo, che può essere risolutivo perché il giudice ci dia ragione. Il passo successivo è la dimostrazione del danno ricevuto dal mezzo o, eventualmente, provocato a una persona fisica. Indispensabili perciò la fattura del gommista, del carrozziere o di chi è intervenuto per risolvere il danno, mentre nel caso di lesioni fisiche, il certificato del pronto soccorso può dare quel margine di certezza per poter poi rivendicare il risarcimento. Consideri infine che la giurisprudenza ritiene risarcibile solo i danni provocati dalla “non visibilità” del pericolo e la “non prevedibilità” della situazione. Insomma, all’utente della strada è sempre richiesto di attivare un comportamento prudente. Inoltre, per rompere l’eventuale meccanismo del rimpallo della responsabilità tra il comune e l’impresa esecutrice della manutenzione, occorrerà che un giudice stabilisca chi dovrà risarcire il danno.

 

Redazione Camperlife