Tutte le potenzialità del centro Italia | I viaggi dei lettori

Le Marche e le sue bellezze. Il racconto di viaggio del nostro amico Raffaele, che le ha visitate all'inizio della scorsa primavera ma che sono attuali anche nel periodo invernale.

camper camperlife rivista camper camperisti marcheSiamo partiti domenica 23 aprile da Treviso alle 8.30 e abbiamo raggiunto Recanati alle 14.00. Abbiamo parcheggiato il camper nell’AA di via Campo Boario 4 (€ 7/12 h; € 12/24h). Da qui con un ascensore e una breve passeggiata abbiamo raggiunto il centro storico e in particolare piazza Leopardi. È un’ampia ed elegante piazza interamente pedonalizzata, che troviamo invasa da bambini per una manifestazione a loro dedicata. Lasciata piazza Leopardi, percorrendo la via principale, sulla destra abbiamo incontrato la Chiesa di San Agostino, il cui campanile è stato reso celebre da Giacomo Leopardi nel “Canto del Passero Solitario”. 

Nella culla di Leopardi
Ogni angolo della città ricorda che si è nei luoghi di questo poeta, non solo per l’oggettistica venduta nei negozi, ma anche per tutta la cartellonistica urbana. Piacevoli sono in particolare i pellet appesi ai muri che riportano stralci delle celebri poesie incorniciate da fiori. Proseguendo lungo la strada principale, in direzione della casa di Leopardi, si incontra la Chiesa di San Vito, che viene segnalata dalle guide turistiche perché frequentata dal giovane poeta che qui leggeva i suoi “Discorsi sacri” in occasione delle principali festività. Proseguendo nella passeggiata giungiamo alla Piazzuola Sabato del Villaggio, divenuta celebre per l’omonima poesia del Leopardi. Su di essa si affacciano la Chiesa di Santa Maria di Montemorello e il Palazzo del poeta. La principale attrazione turistica è ovviamente la Casa di Giacomo Leopardi. Non è una semplice casa, ma un vero e proprio palazzo di oltre 7.000 mq. Gran parte è ancora abitata dagli eredi. È infatti aperta al pubblico solo una piccola porzione che ospita la biblioteca e il museo con oggetti e documenti riguardanti lacamper camperlife rivista camper camperisti marche famiglia. Per non annoiare troppo i bambini, che hanno tra i 4 e gli 8 anni, decidiamo di visitare solo la biblioteca. Mentre aspettiamo la guida turistica, saliamo sul Monte Tabor, divenuto famoso come il Colle dell’Infinito. C’è infatti un facile sentiero che in 30/40 minuti conduce dalla biglietteria alla sommità del Colle: qui c’è un piccolo parco con delle panchine e l’iscrizione “sempre caro mi fu quest’ermo colle”. Una volta rientrati abbiamo visitato la biblioteca che si compone di 3 o 4 sale colme di manoscritti, ritratti di famiglia e persino l’albero genealogico. Dopodichè ci siamo diretti verso l’AA di Loreto, situata in via Maccani, dove abbiamo pernottato per € 12/die.

Loreto e la Santa Casa
È lunedì e partiamo con la visita alla basilica di Loreto, uno dei santuari mariani più famosi e visitati dell’intero mondo. L’area attrezzata per camper è comodissima in questo senso, dato che si trova proprio sotto la Basilica della Santa Casa raggiungibile salendo la Scala Santa, che unisce il Cimitero di Guerra Polacco all’ingresso delle Mura esterne del Santuario. Degno di nota anche il belvedere da cui si possono ammirare il Mare Adriatico e il Promontorio del Conero. La Scala Santa ha circa 400 scalini e lungo il percorso si incontrano addirittura 15 edicole che contengono le formelle bronzee rappresentanti i Misteri del Rosario. Dal Belvedere siamo quindi entrati nel maestoso complesso architettonico dedicato alla Madonna. La piazza centrale è veramente spettacolare: su due lati c’è il Palazzo Apostolico, che oggi ospita hotel e servizi per i pellegrini; poi c’è la facciata della Basilica, sulla cui sinistra svetta l’alto campanile di 75 m che fu realizzato su disegno del grande architetto Vanvitelli (l’autore della Reggia di Caserta). Sempre guardando la facciata si intravede la cupola, che è degna di menzione in quanto è la terza per dimensioni d’Italia. Tuttavia, gli elementi più spettacolari si trovano all’interno della Basilica. Infatti, sotto il cupolone si trova la Santa Casa, che secondo la tradizione sarebbe la casa di Nazareth trasportata in volo a Loreto da parte degli Angeli. Si tratta di un tempio in marmo disegnato dal Bramante al cui interno c’è la Madonna Nera di Loreto.camper camperlife rivista camper camperisti marche Usciti dalla Basilica e attraversata la piazza siamo andati a visitare il presepe permanente meccanizzato. L’ingresso è gratuito e il presepe è una vera opera d’arte: è articolato su una ventina di scene curate nei minimi dettagli, con personaggi mobili e musiche di sottofondo. Dopodichè abbiamo percorso i 100 metri che ci separavano dal velivolo delle Frecce Tricolori, collocato lungo via Castelfidardo. Ricordiamo che la Madonna di Loreto è la patrona dell’Aviatore e dell’Aeronautica Militare, che nei pressi ha caserme e installazioni varie.

La rinomata Sirolo
Per pranzo ci siamo diretti verso Sirolo. Trovare un posto dove sostare non è stato facile: alcuni campeggi erano chiusi, altri non accettavano camper in sosta. Fortunatamente abbiamo trovato posto presso il Camping Reno, situato in prossimità del centro del paese, che vanta una bellissima terrazza panoramica che domina il mare sottostante. Guardando verso nord si vede il Promontorio del Conero con le sue scogliere a picco sul mare. Abbiamo pranzato a base di pesce alla Trattoria “La Cambusa” e abbiamo poi fatto una bella passeggiata lungo il mare sulla spiaggia Urbani. Dal camping al mare però bisogna fare una passeggiata di mezz’ora e al ritorno la strada è in salita. È tuttavia una camminata piacevole perché il sentiero 304 che si percorre è all’interno di un bel bosco. In realtà ci hanno deluso la spiaggia, prettamente in sassi, e il mare piuttosto sporco.

Escursione sul Conero
Il terzo giorno abbiamo fatto una bella camminata sul Conero verso il Passo del Lupo, un belvedere che sovrasta da un lato la Spiaggia delle Due Sorelle e, dall’altro, la Spiaggia dei Sassi Neri e altre spiagge di Sirolo. Da qui parte uncamper camperlife rivista camper camperisti marche ripido sentiero che scende fino alla Spiaggia delle Due Sorelle, ma essendo poco praticabile dai bimbi abbiamo deciso di non provarlo. Anche dall’alto abbiamo apprezzato il mare cristallino sottostante, i due faraglioni bianchi che spuntano dal mare e una caletta ai piedi del dirupo. Nel pomeriggio da solo ho fatto la traversata del Conero in mountain bike, un impegnativo percorso di circa 20 km non adatto ai bambini che passa per il Belvedere Nord, il Belvedere Sud e il Pian di Raggetti.

I lasciti del terremoto
Mercoledì mattina, dopo aver pagato il campeggio (€ 30/die), ci siamo diretti verso la pediatria di Macerata per una dermatite di mia figlia Giulia. Nel pomeriggio siamo entrati nel Parco dei Monti Sibillini con l’intenzione di visitare soltanto la parte nord, poiché su internet abbiamo letto che la sezione sud ha ancora molte strade interdette al traffico a causa dei terremoti dell’agosto e dell’ottobre 2016. Ci siamo quindi diretti verso San Ginesio, consigliato dalla guida del Touring Club Italiano: si caratterizza per un labirinto di stretti vicoli che salgono fino alla fortezza medievale, che si affaccia su un panorama che vale al paese il titolo di “Balcone dei Sibillini”. Abbiamo parcheggiato nell’AS di via Nunzio Giuliani, una bella area per 5-6 mezzi con un efficiente camper service. Abbiamo iniziato a passeggiare per San Ginesio che purtroppo ha una zona centrale e antica interamente “rossa” per pericolo di crolli a seguito dei terremoti. Molti edifici anche fuori dalla “zona rossa” sono transennati o imbrigliati da ponteggi, tanti stabili sono stati abbandonati e gran parte dei locali commerciali sono stati chiusi.

camper camperlife rivista camper camperisti marcheUn lago e la sua diga
Nel tardo pomeriggio di mercoledì, lasciato il paesino di San Ginesio, ci siamo diretti verso Fiastra e il suo lago, percorrendo una strada di montagna che attraversa un bosco incantevole. Appena raggiunto il lago ci ha colpito la diga alta 87 metri e lunga 254 metri: il bacino è infatti artificiale e i lavori di costruzione sono iniziati nel 1955. L’intento era quello di fornire energia elettrica nella Vallata del Fiastrone: questo è il principale impianto idroelettrico delle Marche. Siamo scesi dal camper e abbiamo camminato sul coronamento della diga fino all’altro lato della valle. Un’esperienza quasi surreale visto che eravamo totalmente soli e che a protezione dal baratro sottostante c’era solo un piccolo parapetto. In alta stagione il lago diventa una vera attrazione turistica, consentendo la pratica della vela e del canottaggio e l’uso del pedalò. Abbiamo parcheggiato il camper nell’AA di San Lorenzo al Lago, in via Gigli, che presenta 4-5 stalli oltre a un camper service in buone condizioni. Prima di cena ho fatto il giro del lago in mountain bike percorrendo circa 10 km: il primo tratto è un saliscendi asfaltato che da San Lorenzo al Lago conduce (attraversando la località di Paninventre) fino al Belvedere sul Lago di Fiastra. Da qui ho preso la strada sterrata che dal Belvedere conduce alla diga, ho quindi attraversato il coronamento della diga e per il ritorno ho seguito la ciclabile sterrata che costeggia il lago.

camper camperlife rivista camper camperisti marcheDove nacque la carta
Il quarto giorno ci svegliamo con la pioggia per cui abbandoniamo l’idea di avventurarci verso le Lame Rosse, una sorta di canyon di colorazione rossastra che si raggiunge a piedi. Ci siamo quindi diretti verso Fabriano con l’intenzione di visitare il Museo della Carta della Filigrana. Una volta qui abbiamo parcheggiato lungo via Moccia, per cui è stato sufficiente attraversare il parco pubblico per raggiungere l’ingresso del Museo. La visita, della durata di 1 ora e mezza, viene effettuata con una guida che illustra la storia della carta e delle macchine usate per crearla. La parte più interessante è stata la spiegazione della filigrana, dei metodi per realizzarla e dei suoi impieghi. È possibile anche partecipare a laboratori didattici, come ha fatto mia figlia Giulia che in mezz’ora ha creato un suo personale foglio di carta. Dopo pranzo abbiamo visitato il centro di Fabriano e in particolare la Piazza del Comune, con il Palazzo del Podestà in pietra bianca e il Loggiato di San Francesco.

camper camperlife rivista camper camperisti marcheGola Rossa e Frasassi
La sera di giovedì 27 aprile ci siamo diretti verso il Parco Naturale della Gola Rossa e di Frasassi che in pochi km offre un ampio ventaglio di offerte turistiche. In particolare sorgono qui le grotte di Frasassi, l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa e il tempietto di Valadier (che si trovano all’interno di una grotta raggiungibile con una ripida passeggiata di 700 metri), l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse con il museo speleologico e il ponte romanico, il canyon che collega tutte queste attrazioni e infine il percorso avventura tra gli alberi allestito nei pressi dell’Abbazia di San Vittore. Abbiamo iniziato l’esplorazione della zona visitando il Tempio del Valadier e l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa. Si tratta di due piccoli santuari che sorgono l’uno accanto all’altro all’ingresso di una grotta sul costone della Gola Rossa, nei pressi di Frasassi. Il primo è un elegante tempietto in stile neoclassico a pianta ottagonale commissionato nel 1828 a Valadier da Papa Leone XII. L’eremo di Santa Maria Infra Saxa è invece risalente al mille ed è formato da un unico ambiente ricavato in parte nella roccia. Ciò che rende particolari i suddetti luoghi di culto è la loro location: dal parcheggio si raggiungono attraverso una ripidissima strada selciata lunga 700 metri che si arrampica sulle pareti della Gola e che è impreziosita dalle stazioni della via crucis. La salita è possibile solo a piedi (le auto si possono lasciare nel parcheggio ricavato in uno slargo lungo la strada che collega Genga con le Grotte di Frasassi) e tra andata e ritorno, fermandoci anche per qualche foto, ci abbiamo messo circa un’ora e mezza.

Un giorno da speleologi
Avendo pernottato con il camper nel parcheggio della biglietteria delle Grotte di Frasassi, venerdì mattina siamo riusciti a visitare le famose Grotte con il primissimo gruppo. La gola, nel punto dove è situato l’ingresso delle grotte, è molto stretta. camper camperlife rivista camper camperisti marchePertanto il grande parcheggio per auto e camper, nonché la biglietteria, si trovano a qualche chilometro di distanza. Il trasferimento dalla biglietteria all’ingresso può essere fatto con una passeggiata di circa 45 minuti, oppure con un autobus gratuito messo a disposizione dall’ente che gestisce le Grotte. La visita vera e propria ha una durata di circa 75 minuti. Il percorso è lungo 1500 metri ed è attrezzato con scale, parapetti, illuminazione artificiale. È quindi facilmente percorribile in completa sicurezza anche con bambini di 3-4 anni mentre i bimbi con passeggino possono entrare solo nelle prime due sale (su sette complessivamente visitabili). I gruppi sono accompagnati da guide professionali fornite dal Consorzio Frasassi e la temperatura interna è di 14°C costanti in tutte le stagioni dell’anno. Tutte le sale sono molto belle e le guide aiutano a concentrare l’attenzione sulle singole concrezioni soffermandosi sulle loro peculiarità. Tra le cose che maggiormente mi hanno colpito devo segnalare la sperimentazione di una sorta di distorsione dimensionale causata dall’enormità degli spazi in cui ci siamo trovati e dalla carenza di punti di riferimento. Mi è capitato ad esempio con l’Abisso Ancona, cioè la prima parte della grotta, una delle più grandi cavità in Europa e nel mondo (180 metri di lunghezza, 120 metri di larghezza e 200 metri di altezza, potrebbe contenere il Duomo di Milano). Una volta dentro l’Abisso, non se ne percepisce l’immensità. Allo stesso modo la Madonnina dello Speleologo, cioè una stalagmite bianca che ricorda la Madonna, è alta oltre 2 metri nonostante a prima vista sembri non più grande di 70-80 cm. La visita alle Grotte di Frasassi richiede mezza giornata. Dopo pranzo abbiamo visitato l’Abbazia di San Vittore e il limitrofo Museo Speleo-Paleontologico, che si possono anche raggiungere con una veloce camminata dal parcheggio delle Grotte di Frasassi. L’Abbazia è un bel monastero benedettino del X secolo circa, costituito da due corpi di fabbrica: la chiesa romanica e il cenobio benedettino, che oggi ospita il Museo Speleo-Paleontologico di Genga. Il luogo merita una visita, l’Abbazia è obiettivamente fotogenica e trasmette un senso di pace e tranquillità. Non da meno, l’ingresso al Museo è compreso nel biglietto per le Grotte. Terminata la visita, abbiamo fatto una passeggiata lungo il torrente fino al percorso attrezzato di “arrampicata sugli alberi”. Nel tardo pomeriggio siamo andati alla Gola del Furlo, molto stretta e lunga 2,5 km. Si può percorrere in macchina oppure anche a piedi dato che sulla strada asfaltata è stato delimitato uno spazio per i pedoni e il traffico veicolare è limitato. Le principali attrazioni, oltre al canyon, sono la galleria costruita nel 78 dC e tutt’ora utilizzata e la diga che sbarra il corso del fiume. In meno di due ore abbiamo percorso la gola prima in camper e poi, nel tratto più suggestivo, a piedi. La notte siamo andati a pernottare nell’AA di Acqualagna (Parco le Querce).

camper camperlife rivista camper camperisti marcheUltima tappa: Urbino
Sabato di primo mattino ci siamo diretti verso Urbino, con l’intenzione di visitare il celebre Palazzo Ducale. Abbiamo lasciato il camper nel parcheggio a pagamento di Piazza Mercatale e siamo saliti nel centro storico attraverso un scala a chiocciola coperta. Il Palazzo ha oltre 300 stanze, è quindi molto grande e dall’esterno incute un certo timore per la sua mole. La facciata dei Torricini è eccezionale. Al contrario gli interni del palazzo non sono particolarmente spettacolari, fatta eccezione per la lunga rampa elicoidale per accedere ai Torricini, sulla cui sommità c’è un ballatoio che fu probabilmente un tempo usato come osservatorio astronomico. Il secondo elemento del Palazzo Ducale che merita menzione è lo Studiolo di Federico da Montefeltro, un vero e proprio capolavoro (è forse l’unico ambiente del Palazzo ad essere rimasto pressoché integro) in quanto trattasi di una piccola stanza interamente rivestita nella parte inferiore di intarsi di legno decorati che creano effetti ottici. Nella parte superiore invece è rivestito di ritratti di uomini illustri. Tuttavia, è importante sottolineare come il Palazzo vada visitato soprattutto per i dipinti che contiene, che da soli valgono un viaggio fino a Urbino. Qui ci sono centinaia di opere d’arte, tra le più celebri a livello mondiale spiccano la "Flagellazione di Cristo" di Piero della Francesca, la "Città Ideale" di autore ignoto e "La Muta" di Raffaello. Terminata la visita, abbiamo fatto una breve passeggiata per il centro di Urbino prima di chiudere in bellezza la vacanza con un ottimo pranzo a base di crescia marchigiana.

SCHEDA DI VIAGGIO

  • Viaggio effettuato: dal 23 al 29 aprile 2017;camper camperlife rivista camper camperisti marche
  • Gli autori del viaggio in camper: Raffaele Guidolin, 44 anni;
  • Il veicolo: CI Elliot 40 del 2011
  • Chilometri percorsi: 1000;
  • Consumi: nd
  • Costo: per soste e parcheggi vari 99€, per biglietti musei e vari 126€
  • Le tappe in camper: Recanati; Loreto; Sirolo e Promontorio del Conero; San Ginesio; Lago Di Fiastra; Monti Sibillini; Fabriano; Grotte di Frasassi; Urbino

LE SOSTE

  • Area attrezzata di via Campo Boario, 62019 Recanati (MC), GPS: N 43° 24’ 13.63’’ E 13° 33’ 4.629’’
  • Area attrezzata via Maccani 33, 60025 Loreto (AN), GPS: N 43° 26’ 27.924’’ E 13° 36’ 48.744’’
  • Camping Reno, via Moricone 7, 60020 Sirolo (AN), GPS: N 43° 31’ 9.163’’ E 13° 37’ 10.606’’
  • Area attrezzata via Nunzio Giuliani, 62026 San Ginesio (MC), GPS: N 43° 6’ 32.728’’ E 13° 18’ 57.441’’
  • Area attrezzata via B. Gigli 12, San Lorenzo Al Lago, 62035 Fiastra (MC), GPS: 43° 2’ 14.669’’ E 13° 10’ 3.666’’
  • Punto sosta  c/o biglietteria delle Grotte di Frasassi (convenzionate con il Club CLife), via Guglielmo Marconi 10, 60040 Genga (AN), GPS: N 43° 24’ 15.692’’ E 12° 58’ 30.518’’
  • Area attrezzata Loc. Pianacce-Furlo, 61041 Acqualagna (PU), GPS: N 43° 38’ 13.654’’ E 12° 41’ 59.312’’

 

Raffaele Guidolin