Repetita juvant | L'arte di viaggiare

Nonostante il profuso impegno di CamperLife nel trattare l’argomento, ancora troppi camperisti ignorano le più elementari norme di sicurezza in viaggio. Vediamo se la nostra costanza riuscirà a convincere gli irriducibili

Abbiamo trattato molto, sulle pagine di questa rivista, l’aspetto della sicurezza in viaggio. Tuttavia si notano ancora molti proprietari di camper che si comportano sulle strade come se non esistessero pericoli. Poiché - come dice il proverbio - repetita juvant, vediamo se la nostra costanza sull’argomento riuscirà a convincere coloro che sono alla camper rivista camper camperlifeguida dei camper a usare un minimo di cautela. La causa principale degli incidenti resta comunque e sempre l’eccessiva velocità. Un ostacolo è sempre probabile e gli spazi di frenata e i tempi di reazione variano in funzione della velocità sostenuta. Lo spazio di arresto si calcola elevando al quadrato le decine della velocità. Facciamo un esempio: se il mezzo viaggia a 100 km/h si calcolerà il quadrato di 10, per cui l’arresto del mezzo avverrà in 100 metri. A questo valore bisogna aggiungere lo spazio di reazione che si calcola moltiplicando le decine della velocità per 3. Se ne consegue quindi che lo spazio di reazione, viaggiando a 100 km/h, sarà di 30 metri che, sommato al valore dell’arresto, determinerà uno spazio di frenata totale di 130 metri. Naturalmente questi valori sono validi con condizioni di strada e di mezzo ideali. Su asfalto bagnato e con pneumatici usurati, lo spazio di arresto aumenta sensibilmente, come anche lo spazio di reazione se il conducente viene distratto dalla guida. Assolutamente da evitare quindi l’uso del cellulare e di tutti quei dispositivi che possono distogliere l’autista dalla concentrazione necessaria per avere una pronta reazione in ogni frangente. Aggiungiamo inoltre che il calcolo che abbiamo evidenziato è abbastanza approssimativo: per un calcolo preciso al millimetro bisognerebbe tenere in considerazione altri fattori, ma comunque in linea di massima ciò che abbiamo indicato è più che sufficiente per rendersi conto di ciò cui si va incontro se si viaggia a velocità troppo elevate. Un’altra invalsa abitudine di chi utilizza il camper è quella di viaggiare con i piedi appoggiati sul pianale frontale. Sono molti i passeggeri che hanno questo vizio e, se da un lato questa posizione offre un comfort maggiore durante il viaggio, dall’altro è anche il modo più sicuro per subire la frattura degli arti inferiori in caso di scontro. Se si è stanchi, si facciano piuttosto delle soste più frequenti, ma mai mettere a rischio la propria sicurezza per un po’ di relax in più. Terminiamo questa breve disamina, anche se i fattori che inficiano la sicurezza sarebbero molti di più, denunciando una delle abitudini più pericolose di chi viaggia in camper, quella della quale abbiamo parlato più volte e sempre in termini piuttosto schietti. Ci riferiamo all’usanza di lasciare i bambini in mansarda o nelle cuccette durante il viaggio. Sicuramente un atteggiamento da veri incoscienti. Alcuni anni fa un bambino che viaggiava sul letto a castello posteriore, a causa dell’apertura accidentale del portellone, è caduto sull’asfalto ed è deceduto in seguito alle ferite riportate. È uno dei casi più gravi registrati nel nostro settore, ma quante volte sentiamo di bambini caduti dal letto per una brusca frenata? È vero, molto spesso i più piccoli si annoiano, ma questo non giustifica una condotta pericolosa che, oltre a gravi dispiaceri, ci procurerebbe anche una denuncia penale. Il consiglio in questi casi è, una volta esaurita la scorta di giochi, fare soste più frequenti.

Buon viaggio a tutti!

 

Roberto Serassio