Pet Friend: quei Segnali Speciali che il nostro Gatto ci Invia

Osservare i nostri amici a quattro zampe ci può insegnare davvero tanto, scopriamo insieme la comunicazione non verbale e tutti i segnali che il nostro gatto ci manda

Coda ed orecchie, come nel cane, sono gli elementi più comunicativi utilizzati dal gatto.

I feromoni sono invece da loro usati generalmente per esprimere benessere e territorialità.

Spesso si pensa che i gatti marchino il loro habitat soltanto con spruzzi di urina ma non è così.

I gatti infatti esprimono i loro stati d’animo rilasciando i feromoni, sostanze chimiche (acidi grassi) che per noi umani sono completamente inodore, cioè non riusciamo a percepirli. Quando si sentono felici strofinano il muso sull’uomo, contro i mobili o muri della casa in cui vivono per poter sentirsi tranquilli e percepire tutto ciò che li circonda in un ambiente familiare.

I segnali di confine del loro territorio sono emessi graffiando, vengono percepiti anche dalle altre specie animali, e vengono rilasciati dai cuscinetti delle loro zampe quando hanno paura scatenando la fuga di avventori indesiderati. 

La graffiatura di solito è utilizzata dal gatto nei luoghi di passaggio tra l’interno e l’esterno dell’abitazione, vicino a dove dormono o si cibano.

Gli spruzzi di urina possono avere invece un significato non solo di marcatura territoriale ma anche sessuale o auto-rassicurante.

Per cercare di correggere alcuni dei comportamenti a noi sgraditi, su consiglio del veterinario, possiamo utilizzare i feromoni sintetizzati proprio come se fossimo anche noi un gatto.

Attraverso l’uso infatti degli erogatori e seguendo scrupolosamente le direttive del veterinario potremo a nostra volta rilasciare dei messaggi di comunicazione.

Non bisogna comunque dimenticare che per il gatto molte delle nostre abitudini igieniche sono fonte di stress: facendo le pulizie di casa eliminiamo le marcature costringendo così il nostro micio a rimetterle! I gatti, avendo un olfatto molto sviluppato, mal sopportano i profumi ed i forti odori. 

Oltre al rilascio dei feromoni il gatto utilizza le posture per manifestare intenzioni e stati d’animo.

Imparando ad osservare come porta la coda o le orecchie, sapremo intuire cosa sta cercando di dirci.

Se l'animale è nervoso

Se lo vediamo agitare la coda come se stesse frustando l’aria ciò significa che l’animale è nervoso, mentre se la coda è bassa e ciondolante, è indice di calma e tranquillità.

Alta e dritta è un segnale di amicizia mentre rannicchiata aderente al corpo indica preoccupazione.

Se il gatto tira indietro le orecchie è un sintomo di nervosismo, condizione che, se dovesse perdurare, potrebbe addirittura sfociare in un comportamento aggressivo.

Le orecchie alte e dritte invece esprimono uno stato d’attenzione per captare meglio i segnali sonori a lui circostanti. 

Per una serena convivenza è importante dunque imparare a capire non solo le sue movenze ma anche rispettare le sue necessità ed esigenze di animale felino.

Graffiare con le unghie è insito nella sua specie in quanto gatto e non possiamo pretendere che per soddisfare questo suo bisogno primordiale riesca a distinguere il tessuto del divano da quello delle tende o delle gambe di un tavolo.

Nel caso in cui sia la nostra mano, gamba o qualsiasi altra zona del corpo ad essere graffiata cerchiamo di lavare subito la ferita con acqua e sapone o disinfettiamola.

Il graffio del gatto (o del cane) può causare infezioni da non sottovalutare: il batterio Bartonella Henselae provoca la “malattia da graffio” causando l’ingrossamento dei linfonodi che, se trascurato, potrebbe anche rendere necessario l ‘intervento chirurgico. 

Lo sapevi che… 

Il gatto può essere intossicato da alcune sostanze presenti nelle nostre case come detersivi, insetticidi e piante?

Nonostante sia un animale più schivo rispetto al cane, può ingerire o venire a contatto con dei veleni, e ciò avviene anche indirettamente essendo il gatto abituato a leccarsi il pelo per pulirsi.

Piante e siepi trattate con diserbanti e pesticidi potrebbero intossicarlo. Naturalmente sono più a rischio i gatti abituati ad uscire di casa.

Ci sono piante o fiori che sono loro stessi velenosi o potenzialmente tossici come l’oleandro, l’edera, il tulipano o il ciclamino. La metaldeide contenuta nei lumachicidi in caso di contatto con la pelle è molto pericolosa: potrebbe fare insorgere febbre alta, diarrea (dal tipico colore verdastro) e vomito.

Altri sintomi di avvelenamento da sostanze tossiche, causano difficoltà respiratoria, convulsioni, pupille dilatate o disturbi cutanei. Se si ha il sospetto inoltre che il gatto abbia ingerito un veleno per i topi, essere tempestivi nel portarlo dal veterinario è di fondamentale importanza per salvargli la vita. 

Sara Ortolani