Paesaggi di altri tempi, in Ungheria | Viaggi dei lettori

Anna Fabbriconi ci conduce in un itinerario poco consueto ma molto affascinante: l’Ungheria, attraverso le sue città più belle, le terme, la grande pianura e il Danubio, pieno di fascino e di sorprese

Lungo il fiume
Siamo partiti da Pistoia alle 14,00, con l’intenzione di fermarci all’area di servizio di Dui­no (TS), ultima in Italia, per la notte, ma abbiamo dovuto cambiare programma perchè troppo piccola e molto trafficata. Quindi abbiamo comprato le vignette (per la Slovenia, da 7 giorni a 15,00 euro, e quella telematica per l’Ungheria da 1 mese a 20,00 euro) e siamo entrati in Slovenia e pernottato nell’area di servizio subito dopo il confine (Ferneti). Di buon mattino siamo ripartiti in direzione Ungheria, percorrendo una bella autostrada fiancheggiata da distese di campi di mais. Il confine con l’Ungheria quasi non si nota e il paesaggio non cambia: boschi e distese di mais, affiancate ora da campi di girasoli e grano.

L’Ungheria
La strada statale 61 che porta a Pecs è quasi tutta per noi e non possiamo non notare la pulizia lungo i bordi e le file di casette a un piano ai lati, modeste ma molto dignitose nella loro semplicità.
Arriviamo così al Familia Privat Camping (N 46° 5’ 6” E 18° 15’ 46”), semplice ma funzionale: wi-fi e elettricità sono compresi nel prezzo della piazzola con 2 adulti (ft 4400, circa euro 15,00).
Al mattino partiamo per il centro con il bus n° 2 (la fermata è a 200 mt dal camping; il biglietto si fa a bordo e costa ft 360 ossia 1.23 euro e, dopo 4 fermate, all’Arkad, siamo in centro).
Iniziamo il giro con la Sinagoga, che vale una visita (ft 500 a testa), la Piazza Centrale con la Moschea,   ora chiesa Cattolica (ft 400 cad.), la classica Colonna della Peste, la bellissima fontana davanti alla Chiesa di San Sebastiano e, infine, la bella fontana con giochi d’acqua, meta di tanti bambini che con i costumi da bagno giocano fra gli spruzzi, e la Cattedrale di San Pietro e Paolo (ft 800 cad), veramente imponente e in ottime condizioni. Molto bello il Tabernacolo in marmo rosso italico nella Cappella del Corpo di Cristo, notevole poi la Cripta sotterranea decorata in ogni centimetro di muro, come anche la cattedrale.
Infine facciamo una capatina al centro commerciale Arkad, di fronte alla fermata del bus verso il camping.
Passata una notte silenziosa, ci rimettiamo in cammino alla volta di Szeged, nominata la città del sole per le sue 2100 ore di sole all’anno: le strade sono poco frequentate e in ottimo stato, anche se secondarie; arriviamo al camping (Sziksosfurdo Kemping; N 46° 16’ 19” E 20° 1’ 20”; a notte ft 4300) e, nel pomeriggio, andiamo in centro col bus 7F (fermata a 300 mt dall’uscita del campeggio, il costo di una corsa è ft 400 = euro 1,35).
Il giro di Szeged è veloce: la grande Piazza del Municipio e la grande Piazza del Duomo, con tutti i portici di marmo rosso intorno, che però è chiusa per un Festival.
Ripartiamo alla volta di Gyula, stazione termale a 3 km dal confine con la Romania.
Il piccolo centro prende vita dopocena: di giorno le terme attraggono turisti e locali ma una sosta di mezza giornata basta, perchè il paesino è grazioso ma non ha niente di più oltre le terme.
Il camping è il Mark Camping (N 46°38’50” E 21° 17’ 8”, a notte ft 4500), dove i servizi lasciano a desiderare.  Al mattino partiamo verso la Puszta, o Grande Pianura e precisamente andiamo a Hortobagy, dove arriviamo per pranzo al Puszta Camping (N 47° 34’ 45” E 21° 8’ 53”, ft 5800 a notte), completamente vuoto, mentre il cielo si rannuvola un poco.
Partiamo alla scoperta di Hortobagy e ci rendiamo conto che tutto chiude alle 16, quindi gironzoliamo  e attraversiamo il “Ponte a nove archi“, in pietra.
Di buon mattino, per evitare la calura, siamo alla biglietteria della Manai Nemes, dove facciamo il biglietto per il “Horse Carriage Tour“, ossia il giro nella Pustza a bordo del classico carro tirato da due cavalli (circa 9 euro a testa): il tour dura circa 90 minuti e vediamo i maialini mangalica, le pecore Racka e i ciskos (bovari) nel costume tradizionale blu, che fanno uno spettacolo per i turisti, ma il tutto è molto piacevole.
Rientrati al camping (consigliata la bici) ci prendiamo un pomeriggio di relax: alla sera cena a base di gulash, nella Grande Csarda.
Al mattino arrivo a Tokaj, con giro del paesino, carino: abbiamo comprato del vino, poi pranzato e via alla volta di Eger, dove siamo arrivati, stanchi, alle 20 e, visto un supermercato aperto non stop, ci siamo fermati lì per la notte. Al mattino di buon’ora ci siamo spostati al park delle Terme Furdo, ancora semivuote (il centro è a due passi): vale la pena vedere la Basilica, il Minareto e quella che si dice essere la più bella Chiesa di Eger. Sotto una temperatura di 39° ci dirigiamo a Holloko, che è un po’ fuori dalle rotte turistiche perché dista un po’ di km, attraverso il parco di Bukk e delle strade non sempre facili: però il paesino è autentico (del 600) e mantenuto in maniera tale da darci l’idea di come gli abitanti (i Poloc) vivessero la loro giornata.
La serata siamo a Godollo, dove c’è il Castello della Principessa Sissi: abbiamo parcheggiato in una stradina in pratica dietro il castello e, dopocena, un giretto in paese ci ha rivelato una bella piazza con una fontana a 3 colori.  Al mattino ci rechiamo al castello, ma l’apertura è alle 10. Finalmente entriamo nel castello della Principessa Elisabetta detta Sissi: il costo è ft 2.200 (circa euro 7,00) e visitiamo gli appartamenti reali e il parco: le stanze da vedere sono circa 40 (più o meno arredate con mobili originali).
Partenza alla volta di Budapest, all’Haller Camping, (ft 6.900 a notte, wi-fi compreso, circa euro 23) e in serata abbiamo fatto il giro in battello sul Danubio (dal camping il lunedì e il giovedì, alle 20,50): il camping fornisce i biglietti (3 euro a testa).

Il Danubio
L’indomani iniziamo il giro della città: all’entrata della M3 linea Blu (che è a 500 mt dal camping) prendiamo un blocco da 10 corse a ft 3000, quindi euro 10,00, mentre la corsa singola costa ft 350, e dopo 5 fermate siamo in pieno centro. Le cose da vedere le conosciamo tutti: a noi ha colpito più di tutte la Basilica (splendida), il bastione dei pescatori con la Chiesa di San Mattia e il Parlamento, ma anche il mercato centrale coperto è da non perdere (se avete da comprare dei souvenir o regali andateci!), e la Piazza degli Eroi, con il parco e il laghetto.
Salutata Budapest ci dirigiamo verso l’ansa del Danubio, passando dalla vicina Szentendre, che vale una sosta per il suo delizioso e piccolo centro, la piazza centrale con la Croce del mercante e la Chiesa Ortodossa, il tutto circondato da bar, negozi di souvenir e oggetti di buon artigianato.
Poi ripartenza per l’ansa sul Danubio passando da Visegrad ma, non trovando da sostare per la notte, decidiamo di proseguire per l’Abbazia di Pannonhalma. Troviamo da parcheggiare a 200 mt dall’Abbazia, nel park del ristorante per i visitatori.
Il buio pesto della notte ci permette di vedere un cielo stellato stupendo e anche diverse stelle cadenti. Al mattino facciamo i biglietti: all’ingresso ci consegnano l’audioguida in italiano e si inizia il giro. Dopo pranzo ci siamo recati a Fertod, che è famosa per il suo Castello Esterhazy, chiamato la “Versaille ungherese”: si visita a gruppi (ore 15,00 - 16,00 - 16.45) e la guida parla solo ungherese, ma ci viene dato un ciclostile dettagliato stanza per stanza. Proseguiamo per Sopron, dove non siamo riusciti a trovare posto per sostare, quindi scendiamo in direzione Sarvar e ci fermiamo in un park della Lidl. Dopocena passeggiata nel paesino, più animato del previsto: nella piazza c’è una bella fontana che, dalle 21,30 alle 22,30, ci allieta con giochi d’acqua e luci al suono di musiche varie.

Il lago
La mattina seguente ci dirigiamo verso il Lago Balaton, la nostra meta finale.
Iniziamo da Veszprem ma, sopraffatti dal caldo, fuggiamo verso il lago. Abbiamo fatto la penisola di Thiany che, in pratica, è una strada che solo in fondo si anima con negozietti, disposti ai lati della strada.
Non scendiamo dal camper perché non troviamo un posto per parcheggiare, ma la situazione non ci attira più di tanto. Cerchiamo un campeggio e lo troviamo a Balatongyorok (46°46’06”N 17°21’53” E): per 2 persone e il camper abbiamo speso ft 5400, circa 18 euro. Il Castrum Camping è sul lago e da lì parte la pista ciclabile che porta a 2 paesini affacciati sulle acque.
Dopo 2 giorni ci spostiamo a Keszthely, al camping Balatonturist Canmping Zala (46° 44’ 47” N 17° 14’ 38” E: 2 adulti e il camper ft 5880, euro 19,60), con accesso al lago e pista ciclabile per il centro: questi ultimi 2 campeggi sono molto belli, con piazzole delimitate da siepi alte e il contesto è molto tranquillo. Facciamo un tuffo in piscina (l’acqua del lago non è  limpida ed è troppo calda), poi via alla scoperta di Keszthely; in bici sono circa km 2,8 dal camping, la strada è semplice e poco trafficata e troviamo un paesino con una bella piazza con il Municipio, la classica fontana della Trinità e la Chiesa parrocchiale, poi una strada che attraversa il centro pedonale (pieno di bar e negozi) e che porta al castello con il suo parco. Come quasi tutte le cittadine ungheresi ha un aspetto pulito e tranquillo, quasi ottocentesco, un bell’effetto d’insieme.
Ripartiamo e ci dirigiamo dalla parte opposta del lago, più frequentata dagli ungheresi, e ci fermiamo a Balatonboglar, un campeggio sul lago (ft 6180, euro 20). Qui l’acqua è verde e quasi trasparente, la temperatura gradevole, quindi facciamo un bel bagno rinfrescante e poi ci avventuriamo in bici per una strada poco trafficata che ci porta a Balatonlelle, centro turistico, e anche qui l’acqua è migliore rispetto all’altro versante del lago. Torniamo al camping e di buon mattino, non senza nostalgia, ci immettiamo sull’autostrada verso casa. E’ stato un viaggio rilassante, attraverso un paese non certo di moda fra i camperisti italiani: qui le persone sono tranquille e disponibili e la vita scorre seguendo ritmi che noi abbiamo perso una trentina d’anni fa (quindi piacevolissimi da ritrovare). Insomma, noi ve lo consigliamo!

Informazioni utili per il camperista

Viaggio effettuato dal: 20 luglio al 9 agosto da Anna Fabbriconi, di Quarrata (PT)
Il veicolo: McLouis Tandy 673 del 2008
Le tappe

  • Pistoia- Slovenia  (Area Servizio dopo il confine) = Km 420
  • Slovenia- Lubiana- Maribor-Frontiera Ungherese Nagykanizsa – Kaposvar - Pecs = Km 484
  • Pecs – Szeged = Km 196
  • Szeged – Bekescsaba – Gyula = Km 124
  • Gyula – Hortobagy  = Km 192
  • Hortobagy – Tokaj - Miskolc - Lillafured - Eger = Km 219
  • Eger – Holloko – Godollo = Km 175
  • Godollo – Budapest = Km  36
  • Budapest – Szentendre-  Visegrad - Esztergom - Pannonhalma = Km 204
  • Pannonhalma - Fertod - Sopron - Sarvar = Km 171
  • Sarvar - Veszprem - Tihany - Balatonszepezd = Km 151
  • Balatonszepezd -  Balatongyorok = Km 27
  • Balatongyorok - Keszthely = Km 15
  • Keszthely – Balatonboglar = Km 58
  • Balatonblogar – Pistoia = Km 838

I chilometri percorsi: 3.310
I costi: gasolio  euro 490,00; camping euro 307,00; autostrade+vignette euro 80,00; musei e altri ingressi euro 67,00; trasporti pubblici euro 38,00

 

Anna Fabbriconi