Nelle Marche, due passi nell'autunno | Viaggiare in camper

Fiere dedicate al tartufo, belle cittadine abbracciate dai rilievi dell’Appennino e passeggiate nel Parco del Sasso Simone e Simoncello. Tutto questo ci accompagna fra i profumi, i sapori e i colori di questa stagione

Autunno, è tempo di sagre. È tempo di feste dedicate alla castagna, di mostre consacrate ai funghi, al nettare d’uva e al tartufo. È tempo di trekking in boschi infiammati dai caldi colori della stagione, odorosa di muschio e di foglie umide. È tempo anche di qualche camino acceso e di polenta fumante nelle locande. È tempo, insomma, di partire. Ce ne andiamo nell’entroterra marchigiano, alle spalle di Pesaro e Urbino, verso gli Appennini che segnano il confine con la Toscana. Ce ne andiamo per visitare due interessanti fiere dedicate al tartufo, quella di Acqualagna e quella di Sant’Angelo in Vado. Ce ne andiamo per conoscere i misteri di Urbania, l’antica Casteldurante, e per fare due passi nel minuscolo paese di Frontino, uno dei Borghi più belli d’Italia. Infine, ci fermiamo a Carpegna per tranquille passeggiate nei boschi del Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello. Un perfetto itinerario autunnale in cui non manca proprio niente.

Acqualagna, la patria del tartufo
Il primo incontro con le diverse sfumature dell’autunno lo facciamo ad Acqualagna ed è un incontro profumato di tartufo e di prodotti enogastronomici di stagione. La cittadina è considerata una delle capitali mondiali di questo fungo, crocevia della produzione, del commercio e della degustazione di questo prezioso prodotto della terra. Il momento migliore per conoscerlo e apprezzarlo è durante la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato (www.acqualagna.com), in scena ad Acqualagna il prossimo 28 ottobre e a seguire nei giorni  1- 2 - 3 - 3 10 e 11 novembre. Il cuore della fiera è piazza Enrico Mattei, con gli stand dei commercianti di tartufo fresco e di altri prodotti tipici locali da acquistare, da assaggiare o semplicemente da ammirare nelle loro belle esposizioni sui banchi. Altra meta da non perdere è il grande padiglione coperto vicino alla piazza, con le immancabili produzioni legate al tartufo ma anche con artigianato, prodotti agroalimentari e commerciali in genere. Per le vie del borgo, punteggiate da bancarelle e punti ristoro, l’atmosfera è quella frizzante e pacata di una sagra consolidata, che concentra il meglio di tutto ciò che l’autunno può regalare. Nel periodo al di fuori della manifestazione, Acqualagna è comunque un punto di riferimento per l’acquisto del tartufo: sul territorio si contano duecentocinquanta tartufaie coltivate, dieci punti vendita specifici e varie aziende che trasformano e commercializzano il fungo in tutto il mondo.

Fra arte e natura
Nel centro storico di Acqualagna è da vedere l’Antiquarium Pitinum Mergens, un museo che ci riporta all’epoca degli antichi Romani. L’esposizione illustra struttura, funzioni e materiali tipici di una fattoria romana tra l’età repubblicana e i primi secoli dell’impero, attraverso reperti provenienti dallo scavo della villa rustica rinvenuta fra gli anni 1995 e 1997 in località Colombara di Acqualagna. È inoltre sottolineato il ruolo fondamentale avuto dalla Via Flaminia nella romanizzazione dell’area. L'antica strada è il collegamento con un’altra peculiarità del territorio, la Gola del Furlo, attraversata dalla Via romana stessa. L’istituzione della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo (www.riservagoladelfurlo.it, tel. 0721/700041), avvenuta nel 2001, rappresenta il riconoscimento dell’importanza della zona per la ricchezza di flora e fauna, per le caratteristiche geomorfologiche e per la suggestione del paesaggio. Una facile passeggiata, accessibile a tutti, si snoda tra le imponenti pareti della Gola del Furlo seguendo il tracciato della strada Flaminia, alla sinistra orografica del fiume Candigliano.

Un castello su una scogliera di mattoni
Proseguiamo il viaggio addentrandoci sempre di più fra i boschi dell’Appennino finché non si giunge a Urbania. Anticamente la cittadina si chiamava Casteldurante, il Castello di Durante, in segno di riconoscenza al legato pontificio Guglielmo Durante che, nel 1282, la fece ricostruire dopo la distruzione a opera della vicina Urbino. La denominazione diviene Urbania solo nel 1636 quando la cittadina passa sotto il dominio dello Stato della Chiesa con il papa Urbano VIII. In questi ultimi anni il paese ha legato il suo nome a un evento che si svolge a inizio gennaio: è la Festa Nazionale della Befana, dedicata a bambini e famiglie, durante cui Urbania diventa la casa della vecchietta con la scopa e la città si popola di tante Befane. Ai piedi del nucleo storico della città scorrono le acque del Metauro e, infilandosi nel centro storico, il fiume disegna una scenografica ansa, una giravolta con al centro una penisola. Il Palazzo Ducale, alto sull’ansa del fiume, pare un castello su di una scogliera di mattoni. Il Palazzo, risalente al XV-XVI secolo, è sede della Biblioteca comunale, con ben quarantamila volumi, degli Archivi Storici e del Museo della Civiltà Contadina. È sede anche del Museo Civico, dove sono da vedere due preziosi globi geografici e la raccolta di ceramiche e terrecotte, un’antica arte che a Urbania sta vivendo un nuovo sviluppo. Anche il Museo Diocesano, annesso alla Cattedrale, ospita un’importante raccolta di ceramiche databili dal Trecento al Novecento.

Quel che resta del tempo
Nel centro storico di Urbania attira senz’altro l’attenzione del visitatore la Chiesa dei Morti, dal caratteristico portale gotico. Al suo interno è visitabile il Cimitero delle Mummie, un po’ inquietante e di sicuro effetto: è una singolare esposizione di corpi mummificati estratti dai loro sepolcri nella prima metà dell’Ottocento e trovati essiccati naturalmente grazie a particolari condizioni ambientali. Sono sedici in tutto e ogni mummia ha una storia da raccontare, grazie all’intercessione del custode. Storie spensierate e lievi sono invece quelle che risuonano nel grande complesso del Barco Ducale, a circa un chilometro dal centro di Urbania in direzione di Sant’Angelo in Vado. Circondato da una grande tenuta di boschi e prati, il Barco fu sede di villeggiatura e luogo di caccia dei duchi di Urbino e di personaggi illustri. L’edificio che oggi troneggia al centro del parco è un ex convento edificato nella seconda metà del Settecento e ora adibito a museo e sede di laboratori artigianali. La strada che porta al Barco Ducale è la stessa che in breve conduce a Sant’Angelo in Vado.

Nell'alta valle del Metauro
Risalendo il Metauro si arriva fra le braccia di Sant’Angelo in Vado, piccolo paese nato sulle rovine dell’insediamento romano Tifernum Mataurense. Le origini romane della cittadina sono eccellentemente documentate nel Parco Archeologico Domus del Mito (www.domusdelmito.com), un’area di scavo dove è venuta alla luce una grande Domus gentilizia eretta verso la fine del I secolo d.C. Ampia circa mille metri quadrati, presenta una ricca pavimentazione formata da mosaici bicromi e policromi splendidamente conservati, spesso raffiguranti personaggi legati alla mitologia classica: Medusa, Nettuno, Dionisio e altre figure che hanno suggerito il nome odierno della Domus. Sull’altra riva del Metauro si erge il complesso museale di Santa Maria extra muros, sede di un’esposizione che racconta la storia e le peculiarità della cittadina. Fra i moderni tratti distintivi di Sant’Angelo c’è senz’altro il tartufo e ogni anno il paese lo celebra con una festa. Nel mese di ottobre si svolge la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato , prodotto simbolo e vanto di queste terre, una manifestazione densa di occasioni per conoscere sua maestà il tartufo e i prodotti della tradizione gastronomica dell’Alta Valle del Metauro. Ricco il programma di eventi collaterali. La festa si svolge nelle vie e nelle piazze del centro storico, all’ombra di palazzi ottocenteschi e del Palazzo della Ragione, del secolo XIII, e della sua Torre Civica.

Piccolo, bello e possibile
Si sale a questo punto verso i monti del Parco Regionale del Sasso Simone e Simoncello, non senza però aver fatto una pausa a Frontino. Il minuscolo paese è arroccato su uno sperone roccioso a strapiombo sulla valle del Mutino ed è il più piccolo Comune di tutta la provincia di Pesaro e Urbino. Vanta l’appartenenza ai Borghi più belli d’Italia (www.borghipiubelliditalia.it) e ai luoghi Meraviglia Italiana (www.meravigliaitaliana.it). Arrivando in paese sembra di entrare in un abitato sospeso nel tempo, ordinato e curato, un salotto con fiori, merletti e gatti sonnacchiosi. Vicoli lastricati, case in sasso a vista, la torre dell’orologio ricoperta di edera, un piccolo mondo antico quieto e silenzioso finché non si giunge al limitare del borgo. Lì, come sulla prua di una nave in pietra, appare la moderna Fontana, scultura d’acqua di Franco Assetto, affacciata su una fuga di crinali. A seguito di una donazione dell’artista torinese delle proprie opere, a Frontino è nato negli anni Novanta il museo dedicato a Franco Assetto, posto all’ingresso del borgo (www.museimontefeltro.it). A fianco invece della Fontana si trova il simpatico museo dedicato allo spaventapasseri, un’allegra carrellata di fantocci colorati frutto del Festival Internazionale di Spaventapasseri che si tiene a Frontino nei mesi di luglio e agosto. Alle spalle del borgo si ergono boschi infiammati di giallo e di rosso e il monte Carpegna, dove ora volgiamo il camper.

Fra i meravigliosi colori dell'autunno
Carpegna è il monte che si innalza fino a 1.415 metri nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, la vetta più alta del Parco. Carpegna è anche il paese che ci accoglie con una bella area sosta camper e con un campeggio ad apertura annuale. Prima di salire in paese, è consigliata una visita alla bella pieve di San Giovanni Battista, distante circa due chilometri dal centro. Dell’età romanica sono le tre absidi semicircolari mentre la navata unica è frutto di un restauro avvenuto nel Trecento. Nel centro storico di Carpegna si innalza l’edificio più vistoso della vallata, il Palazzo dei Principi di Carpegna, un’elegante residenza signorile edificata sul finire del Seicento in stile tardo rinascimentale. Dirimpettaia al Palazzo, affacciata su un accogliente giardino, la Geoteca della vallata di Carpegna racconta la storia geologica del territorio attraverso ricostruzioni e fossili di conchiglie, ricci di mare, denti di squalo e minerali. La genesi geologica e le peculiarità naturalistiche del luogo sono tutelate dal Parco Naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello (www.parcosimone.it), che ricade nel territorio di Marche ed Emilia Romagna. Gli ammassi rocciosi del Sasso Simone e del Sasso Simoncello, con il loro inconfondibile profilo, sono circondati da fitti boschi in prevalenza formati da faggi, cerri e carpini neri. Dal paese di Carpegna e dal Passo Cantoniera partono sentieri sia per tranquille passeggiate sia per impegnativi trekking. Di particolare interesse sono i sentieri 17 e 119 che conducono dal paese fino alla sommità dei due Sassi. Per evitare spiacevoli sorprese, si consiglia di consultare materiale escursionistico prima di partire poiché non sempre la segnaletica lungo i sentieri è impeccabile. Inoltre non è facile reperire sul posto una cartina trekking. Una curiosità: all’interno del Parco è situato un poligono militare, la cui presenza è antecedente l’istituzione dell’area protetta. In caso di esercitazioni l’accesso a questa porzione di Parco è vietato, situazione in cui il perimetro del poligono è circondato e sorvegliato. Diversamente l’accesso è ovunque libero.

Durata viaggio: 4-5 giorni
Chilometri percorsi: dalle Gole del Furlo a Carpegna sono circa 65 chilometri

Informazioni utili per il camperista

Come arrivare ad Acqualagna in camper
Dall’autostrada A1 uscire al casello di Fano quindi percorrere la SS 3, la superstrada verso Roma, fino all’uscita Acqualagna. Seguendo le indicazioni in breve si giunge al paese. Se prima di arrivare ad Acqualagna si desidera visitare la Gola del Furlo, dalla SS 3 imboccare l’uscita Calmazzo – Passo del Furlo.

Dove sostare in camper nella valle del Metauro

  • Acqualagna: Area attrezzata Parco le Querce, località Pianacce, nella Riserva del Furlo, aperta da aprile a novembre, anche per caravan e tende. In occasione della Fiera del Tartufo funziona una navetta per il centro di Acqualagna, info tel. 366/4198321, GPS: N 43° 38' 13.654''E 12° 41' 59.312. 
  • Urbania: Area attrezzata in località Porta al Parco, nel parcheggio dietro il complesso monumentale del Barco Ducale, isolata e lontana dal centro storico, GPS:N 43° 40' 45.944''E 12° 30' 44.791''. Ampio parcheggio in viale Michelangelo, possibilità di sosta sia nei pressi della stazione degli autobus, sia nei pressi dell’ufficio postale, comodo per la visita al centro storico, GPS: N 43° 39' 56.405''E 12° 31' 19.786''.
  • Piandimeleto: Area comunale in via Giacomo Leopardi, accanto alle scuole medie, GPS: N 43° 43' 31.573''E 12° 24' 48.016''.
  • Carpegna: Campeggio Paradiso, via Paradiso 36, tel. 0722/727017. Apertura annuale. Eccellente punto di partenza per escursioni nel Parco del Sasso Simone e Simoncello, GPS: N 43° 46' 41.052''E 12° 19' 43.139''. Area attrezzata in via Aldo Moro, angolo via dei Tigli, adiacente il Parco delle Querce, 10 stalli per camper, colonnina a pagamento per l’erogazione elettrica e idrica, GPS: N 43° 46' 50.628''E 12° 20' 24.759''.

Info turistiche
Ufficio Turismo Acqualagna: Piazza Mattei 9, 61041 Acqualagna (PU), tel. 0721/796741, www.acqualagna.com.
Ufficio Turismo Urbania: Corso Vittorio Emanuele 21, 61049 Urbania (PU), tel. 0722/313140, www.urbania-casteldurante.com.
Ufficio Turismo Sant’Angelo in Vado: Corso Garibaldi, 61048 Sant’Angelo in Vado (PU), tel. 0722/88254, www.comune.santangeloinvado.pu.it.
Comune di Frontino: Corso Giovanni XXIII, 61021 Frontino (PU), tel. 0722/71131 www.comune.frontino.pu.it,
www.frontinomontefeltro.it.
Pro Loco Carpegna: Piazza Conti, 61021 Carpegna (PU), tel. 0722/77326, www.carpegnaturismo.it.

 

 

Arianna Mantovani