Le Ville aperte della Brianza | Viaggi in camper

Tutti gli anni a settembre vengono aperte al pubblico le dimore brianzole più prestigiose. In anteprima vi portiamo alla scoperta di alcune di loro. Non ci è stato possibile parlare di tutte, ma il campione che abbiamo scelto darà certamente un’idea delle bellezze racchiuse in questo polmone verde alle porte di Milano

La Brianza e le sue ville di delizia
La provincia di Monza e Brianza ha un patrimonio storico e culturale davvero degno di nota. Per valorizzarlo vengono ogni anno previste svariate iniziative tra cui “Ville Aperte in Brianza”, il cui format prevede l’apertura con visita guidata delle “ville di delizia” del territorio. Lo scorso anno la kermesse, alla sua 13ª edizione, ha contato 142 luoghi aperti e visitabili e, sul fronte visitatori, più di 5.000 accessi solo nel primo fine settimana. Quest’anno la manifestazione andrà in scena dal 17 settembre al 2 ottobre e prevede un costo di ingresso di 4 euro per persona (i bambini fino ai 12 anni non pagano). I complessi architettonici che apriranno i battenti al pubblico sono parecchi e, oltre alle ville, sono inclusi musei, pinacoteche, chiese e altri edifici di pregio. Ovviamente è per noi impossibile descrivere tutte le strutture per cui tratteremo qui solo quelle che ci hanno particolarmente colpito. Trovate qui di seguito una selezione del tutto personale. Per un elenco completo degli edifici, vi consigliamo di visitare il sito ufficiale dell’iniziativa.
Info sul circuito: www.villeaperte.info

Agrate Brianza tra muse e principi
La villa Trivulzio di Agrate Brianza è circondata da un giardino tra i più suggestivi della provincia. Appartenuta sin dal ‘500 ai principi Trivulzio, venne ristrutturata nel ‘700 dall’architetto Giovanni Ruggeri su commissione di Don Antonio Tolomeo Trivulzio. Alla semplicità delle linee esterne, costituite da due ali simmetriche raccordate da un portico aperto sui due lati, fanno da contrasto gli ambienti interni e in particolar modo quelli dell’ala padronale posta a sinistra dell’ingresso principale, dotati di una ricchezza decorativa decisamente complessa e costituita da una sequenza di sale con camini e decorazioni ai soffitti di tendenza neogotica oltre che da una grande sala passante in stile neorinascimentale. Nel 2000 sono stati terminati alcuni lavori di sistemazione e di restauro della villa, del giardino all’italiana e del parco. Oggi la villa viene utilizzata come location per eventi esclusivi. Questa però non è la sola attrattiva di Agrate Brianza. Molto interessante è anche il museo del Mulino dell’Offellera dove, con documenti storici e video, viene raccontata la storia del mulino costruito nel 1476 da Fazio Gallerani, padre di Cecilia, la famosa “Dama con l’ermellino” ritratta da Leonardo.
Info villa: P.za Trivulzio 1, 20864 Omate di Agrate Brianza, tel. 039/634081, www.villatrivulzio.it.
Informazioni per disabili: presenza di ghiaia
Info museo: via Talete n°2A, 20864 Agrate Brianza, tel. 335/8171947, www.mulinodelloffellera.it

In villeggiatura a Vimercate
Vimercate, sede del complesso architettonico Gallarati Scotti, dista da Agrate Brianza solamente pochi minuti, per cui risulta logico scegliere questa località come seconda tappa dell’itinerario, anche perché ambedue i comuni sono a distanza baricentrica dall’area sosta di Biassono. L’imponente villa di Vimercate, il cui corpo principale è raccordato da due ali che si chiudono sulla piazza con ingresso monumentale, si presenta con una pianta a U che prospetta sulla corte d’onore e sul giardino assiale. La costruzione, voluta da Giovan Battista Scotti come residenza di villeggiatura, è posteriore al 1685 ma fu rimaneggiata più volte nel ‘700 e nel XIX secolo sino a donarle l’aspetto attuale, una commistione di forme barocche e neoclassiche. Le sale del piano terreno, di dimensioni contenute, sono decorate con scene mitologiche e sono state recentemente restaurate. Particolarmente interessante è la sala di Alessandro Magno, affrescata con episodi della vita del condottiero. Nella volta vi sono invece nicchie e architetture dipinte con figure allegoriche. Un ampio scalone a doppia rampa conduce al primo piano ed è decorato con architetture dipinte da delicati colori pastello. Prende la luce da una serie di finestre in parte affacciate sull’esterno e in parte sul corridoio. Di particolare rilievo le ali laterali di cui una destinata a cappella privata, dove sono conservati mobili di arredo della sagrestia e panche originali. Altrettanto notevole è il parco all’inglese che viene delimitato da un ninfeo neoclassico la cui costruzione risale al 1728. Come la precedente, anche villa Gallarati Scotti è stata trasformata in location per eventi esclusivi. Prima di dirigerci verso la meta successiva, segnaliamo che Vimercate è ricco di altri interessanti aspetti architettonici come palazzo Trotti (sede del Comune), il Museo del Territorio e il Casino di Caccia Borromeo. Tante anche le attività culturali proposte tra cui un viaggio attraverso i sotterranei e le fortificazioni, un’indagine chiamata “Detective in villa Sottocasa”, una passeggiata storico-naturalistica lungo i sentieri del Parco della Cavallera, un itinerario attraverso la Vimercate barocca e, infine, una giornata sull’aia presso l’azienda agricola Frigerio Augusto.
Info: via Tommaso Scotti n°13, 20871 Oreno di Vimercate, tel. 039/6659488, turismo@comune.vimercate.mb.it, www.museomust.it.
Informazioni per disabili: presenza di sentieri sterrati

Muggiò, meta prediletta di conti e arcivescovi
La villa Casati Stampa di Soncino e il mausoleo dei Conti Casati si trovano a Muggiò, che dista una quindicina di chilometri da Vimercate. L’impianto originario dell’edificio risale al XVI secolo e, a conferma dell’epoca di costruzione, vi è un documento del 1579 in cui si testimonia la presenza di una casa nobile dove vi fu alloggiato il cardinale e arcivescovo di Milano Carlo Borromeo in occasione di una sua visita pastorale. Sul finire del ‘700 il complesso viene trasformato in villa di delizia su disegni dell’architetto Leopoldo Pollack, assumendo l’aspetto odierno. L’edificio è posto su piazza Matteotti di cui costituisce la cortina edilizia, assieme a palazzo Isimbardi. La facciata principale è rivolta alla piazza ed è arricchita da un portico con colonne in stile neoclassico. Il retro invece è rivolto verso il parco e, a evidenziarne l’aspetto, esiste un corpo centrale a pianta circolare, più alto di tutto il resto del complesso. Nei primi anni del ‘900 la villa fu sottoposta a un vigoroso restauro onde permettere l’insediamento degli uffici comunali tuttora presenti. Parlando invece del mausoleo Casati, esso è posto all’interno del cimitero cittadino sin dal 1830. Il tempietto, a struttura neoclassica, è fronteggiato da colonne doriche che dividono gli spazi in tre parti. Al centro vi è un piccolo altare, mentre ai lati sono posti i busti marmorei di Gabrio e Camillo Casati.
Info: p.za Giacomo Matteotti n°1, 20835 Muggiò, tel. 039/793627, www.comune.muggio.mb.it.
Informazioni per disabili: accesso agevole.

Desio, il paese di Papa Pio XI
Desio, nel cui centro abitato è posto il complesso di villa Cusani Tittoni Traversi, è la nostra prossima meta. Dista solo quattro chilometri da Muggiò per cui possiamo anche raggiungere la villa in bicicletta. L’edificio venne edificato tra i secoli XVIII e XIX su commissione di Ferdinando Cusani e su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini, mentre la risistemazione ottocentesca fu eseguita da Pelagio Palagi per volere dell’avvocato Giovanni Traversi. La villa si presenta con una pianta a U costituita da un corpo principale a tre piani al quale si raccordano le due ali laterali poste ai lati del cortile d’onore. Le ali nascondono due cortili minori, mentre il cortile principale è racchiuso da un’elaborata cancellata in ghisa. Gli interni, arricchiti da splendidi pavimenti a mosaico, riflettono il gusto tipicamente ottocentesco per lo stile neoclassico al quale però si accostano un ambiente neogotico e uno neo-rococò con specchiere, porte e volte incorniciate da elaborati stucchi.
Il parco, ridimensionato rispetto alle descrizioni ottocentesche, ha perso quasi tutti i padiglioni, le grotte e il laghetto. Rimangono comunque alberi secolari che creano la cornice giusta per la suggestiva torre Palagi e i corpi di fabbrica annessi. Attualmente l’edificio, di proprietà del comune, è adibito a biblioteca e a museo dedicato all’artista milanese Giuseppe Scalvini. Il parco è invece curato dall’associazione Regis e dal 2012 vi si tiene, durante i mesi estivi, un festival musicale, cinematografico e teatrale intitolato “Parco Tittoni”. Desio è anche famosa per aver dato i natali, il 31 maggio del 1857, ad Achille Ambrogio Damiano Ratti meglio conosciuto come Papa Pio XI. La casa dove nacque, che sorge in via Pio XI n°4, è stata recentemente risistemata e ospita cimeli e arredi. Il pezzo più pregiato della collezione è costituito da un apparecchio radio costruito personalmente da Guglielmo Marconi e donato al Pontefice nel 1931, anno in cui venne fondata la Radio Vaticana.
Info: via Giovanni Maria Lampugnani n°62, 20832 Desio, tel. 0362/392235, www.comune.desio.mb.it.
Informazioni per disabili: accesso agevole.

Atmosfere romantiche a Cesano
Il palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno sorse nel 1654 per volontà di Bartolomeo III Arese, ma venne sottoposto, nel corso degli anni, a diverse vicende evolutive che tuttavia vennero realizzate con armonia e rispetto nei riguardi del preesistente, tant’è vero che è giunto a noi con pochissime difformità nei confronti dell’impianto originale. Il palazzo ha un andamento longitudinale ed è formato da tre blocchi principali di cui il centrale è di dimensioni maggiori rispetto agli altri due. La corte d’onore ha forma di quadrilatero chiusa da quattro corpi di fabbrica. Ai due lati della corte, disposte simmetricamente, trovano locazione le zone dei rustici di cui la sinistra è costituita da una serie di cortiletti minori, mentre la destra presenta un unico cortile chiamato il “cortile delle scuderie”. L’ambiente più prestigioso è il salone d’onore situato al piano nobile in corrispondenza dell’asse del palazzo. L’affresco di Ercole Procaccini, il giovane che ne ricopre le pareti, vuole rievocare la fondazione del complesso di Cesano. Il giardino fu originalmente progettato da Francesco Castelli secondo un impianto geometrico, con otto aiuole simmetricamente poste intorno a un viale centrale e arricchito di giochi d’acqua alimentati dalla roggia borromea, completata nel 1690. Nell’ottocento venne trasformato in giardino romantico all’inglese a cui fece seguito il restauro del novecento. All’interno del complesso si trovano inoltre i resti del castello di Cesano Maderno, l’Oratorio dell’Angelo Custode, l’esedra, le scuderie, la ghiacciaia, il tempietto dei fauni e il padiglione degli uccelli. Cesano Maderno offre ancora una chicca di assoluto pregio ai suoi visitatori. Nel centro storico, in piazza Arese n°12, si trova infatti l’edificio seicentesco di palazzo Arese Jacini che, pur essendo molto più modesto della struttura di cui abbiamo parlato in precedenza, è comunque meritevole di una visita (tel. 0362/1636662,  www.clerici.lombardia.it).
Info: via Borromeo n°41, 20811 Cesano Maderno, tel. 0362/513455.
Informazioni per disabili: accesso agevole.

Barlassina, culla di  Papa Clemente XIII
Sorto nella prima metà del settecento per volere di Carlo Rezzonico, il futuro Papa Clemente XIII, il palazzo Rezzonico Porro di Barlassina ha subito, nel corso degli anni, molteplici restauri e adattamenti. Il complesso fu successivamente adibito a scuola, ad asilo dell’Opera Pia Porro e attualmente è sede del comune. L’edificio, sorto molto probabilmente su costruzioni più antiche, possiede una pianta a U, con corpo centrale abbellito da un portico a tre archi e affiancato da due strette ali leggermente più basse. Attraverso il porticato centrale si accede allo scalone d’onore impreziosito da un’elaborata balaustra in pietra.

La parte che invece dà sul parco è di forma neoclassica con un timpano sul quale è presente lo stemma della famiglia Rezzonico. Gli interni presentano forme ottocentesche e conservano sale e soffitti decorati. Non si può lasciare Barlassina senza prima aver visitato la chiesa dedicata a San Giulio d’Orta, le cui prime notizie risalgono al XIII secolo. Ristrutturato in diverse occasioni, l’edificio sorge in via Speroni n°6 e possiede una perla di elevato valore artistico. La cappella della Madonna dell’Aiuto, infatti, contiene una serie di immagini sacre dipinte nel 1527 da Bernardino Luini. Alla parte più antica fu aggiunta, nel 1933, una costruzione ottagonale sorta per soddisfare le esigenze di una popolazione nel frattempo cresciuta. Gli spazi interni sono stati dipinti da Valentino Vago, nativo di Barlassina e considerato uno dei più interessanti pittori astrattisti del panorama europeo.
Info: via Cavour n°3, 20030 Barlassina, tel. 0326/5770222, www.comunebarlassina.it.
Informazioni per disabili: accesso agevole.

L’anno Mille a Carate Brianza
Nel punto più elevato del centro storico di Carate Brianza sorge villa Cusani Confalonieri. L’impianto originale era costituito da un castello databile al primo secolo dopo il Mille, posto a difesa della valle e dell’antica strada che collegava l’alta Brianza e la Vallassina a Milano. Distrutto nel 1162 da Federico Barbarossa, il maniero venne ricostruito poco dopo. La trasformazione da fortezza a villa di delizia avvenne verso la fine del 1500 per opera del conte Valerio Confalonieri, mentre l’aspetto attuale le fu dato tra il 1700 e il 1800. L’edificio si presenta con pianta a C e possiede un corpo allungato a due piani, corrispondente alla parte principale della dimora dei conti Confalonieri. La facciata principale si presenta con un porticato a trabeazione orizzontale posta su quattro colonne di pietra. A destra della galleria si trova lo scalone a due rampe con balaustra traforata in pietra. A ricordare la sua vocazione militare si può notare, all’angolo verso nordest, una torretta quadrata su cui è posto un balconcino aggettante. Gli interni conservano l’atmosfera dei tempi che furono. I saloni arricchiti di camini in pietra, i soffitti, i pavimenti in cotto, alcuni arredi e arazzi risalgono ai primi anni del XVII secolo. Sempre allo stesso secolo risale il giardino all’italiana, tipicamente diviso da campi rettangolari delimitati da siepi di bosso. Più oltre, sin quasi a raggiungere il fiume Lambro, si estende il parco che contiene al proprio interno una torretta di avvistamento e l’Oratorio di Santa Maria Maddalena, databile al 1300. Poco lontano da Carate Brianza, nella frazione di Agliate, sorge in via Cavour n°28 l’imperdibile basilica con il suo battistero, entrambi risalenti ai secoli IX e X. I tre ingressi posti sulla semplice facciata rivelano che l’interno è stato ugualmente ripartito in tre navate tramite archi sorretti da colonne risalenti al IV-V secolo, ciascuna diversa per forma, dimensione e stile del capitello. Il battistero, stranamente costruito con nove lati, conserva oltre alla vasca battesimale un ciclo di affreschi di sicuro interesse la cui esecuzione va dall’Alto Medioevo al quattrocento.
Info: via Bernardo Caprotti n°7, 20841 Carate Brianza, tel. 0362/9787340,  www.comune.caratebrianza.mb.it.
Informazioni per disabili: accesso agevole.

La Brianza a 360 gradi da Monticello
Proseguiamo il nostro viaggio e raggiungiamo Villa Greppi di Monticello Brianza, una costruzione neoclassica eretta all’inizio del secolo XIX su commissione del conte Giacomo Greppi il quale intendeva, approfittando dell’acquisizione di una grande tenuta agricola, edificare una grandiosa residenza per la villeggiatura. La villa è posta in una posizione privilegiata, su di un’altura che le consente una vista a 360 gradi sulla Brianza. L’edificio si trova immerso in un grande parco all’inglese con filari di carpini e bosco spontaneo. Sul lato sud invece la villa si affaccia su di un giardino all’italiana posto su tre livelli. All’interno del parco si possono ammirare un cedro del Libano di 30 metri di altezza e 8 di circonferenza, un cedro dell’Atlante anch’esso di 30 metri di altezza e 5 di circonferenza, un cedro dell’Himalaya di 20 metri, un platano alto 17 metri e molte altre specie. Oltre che dalla villa, il complesso è formato da edifici rustici: granaio, scuderie, casa del fattore, tutti completamente restaurati all’inizio degli anni 2000 e in parte ultimati di recente. Attualmente la tenuta è di proprietà del Consorzio Brianteo, un’istituzione sorta all’inizio degli anni ‘70 che ha come scopo l’istruzione media superiore e l’educazione permanente.
Info: via Montegrappa n°21, 23876 Monticello Brianza, tel. 039/9207160, www.villagreppi.it.
Informazioni per disabili: accesso non possibile.

Anzano del Parco, dimore da vivere
Villa Carcano di Anzano del Parco rappresenta la nostra ultima visita di questo interessante itinerario tra i complessi architettonici brianzoli. Costruiti alla fine del settecento su progetto dell’architetto Leopoldo Pollack, che già abbiamo visto protagonista della ricostruzione della villa Casati Stampa di Soncino a Muggiò, l’edificio e il parco costituiscono uno splendido esempio di residenza e di giardino di delizie dell’epoca. La costruzione è formata da un unico corpo di fabbrica di forma rettangolare e presenta sul lato sud un aggregato a pianta ellittica, caratteristica soluzione dell’architetto che la progettò. Il parco, curato direttamente dalla famiglia Carcano, non viene vissuto come un giardino formale da esibire, ma piuttosto come un ambiente da vivere. Ed è proprio per questo aspetto che la visita ha il fascino magnetico di un grande giardino privato, senza formalismi che impediscono il pieno godimento della natura. Grandi alberi, arbusti e fioriture sono posti in un contesto verdeggiante che spazia sino alle montagne. Importanti la collezione di ortensie, magnolie e rose poste attorno alla villa. Molto suggestiva è la commistione di attività agricole e meccaniche. Nell’officina furono costruite le prime motociclette d’Italia, con motore appunto Carcano, e un auto nel 1898. Nel parco vennero invece realizzati una piccola centrale elettrica e un trenino per i servizi interni della tenuta. Insomma i risultati tangibili di una famiglia dagli interessi avveniristici le cui poliedriche attività spaziano tra l’architettura, l’agricoltura, la meccanica e l’elettricità.
Info: via Piave n°4, 22040 Anzano del Parco, tel. 340/9462516,  www.villacarcano.it.
Informazioni per disabili: accesso solo in parte per via della presenza di una gradinata.
 

Informazioni utili per il camperista

Dove sostare in camper
In questo elenco indichiamo le possibilità di sosta notturna. Consigliamo poi di raggiungere i paesi e le strutture descritte nell’articolo con il camper, che può essere parcheggiato negli spazi pubblici più prossimi alle mete prescelte
Agrate Brianza, Vimercate, Desio, Carate Brianza, Muggiò: AA comunale in ampio parcheggio a lato del Palazzetto dello Sport, via Brenno, 20046 Biassono, GPS N 45° 37’ 51.542’’ E 9° 17’ 19.103’’. Sempre aperta, gratuita, dista 500 m dal centro, con pista ciclo pedonale per il centro e la stazione FS.
Cesano Maderno, Barlassina: AA nel parcheggio adiacente il centro sportivo e piscina comunale, via E. Montale, 20051 Limbiate, GPS: N 45° 35’ 26.988’’ E 9° 8’ 0.931’’. Due piazzole oltre carico scarico, gratuito, alberato, sempre aperto.
Monticello Brianza: AA comunale per la sosta di 6 veicoli, via Papa Giovanni Paolo I, 23807 Merate, GPS: N 45° 42’ 47.729’’ E 9° 25’ 7.132’’. Su erbablock, area tranquilla nei pressi del campo sportivo, apertura annuale.
Anzano del Parco: Campeggio Montorfano, via Per Alzate 30, 22030 Montorfano, tel. 031/200305,

,
www.campingmontorfano.it, GPS: N 45° 46’ 48.864’’ E 9° 9’ 36.759’', convenzionato con il Club di CamperLife.

Si ringrazia Angela D’Arrigo del Settore Welfare, Servizio Attività di Promozione e di Marketing Territoriale della provincia Monza Brianza, Giorgio Cottini del Comune di Desio, Enrico Savoldi del Comune di Vimercate, Tania Chiarello dell'Ufficio Eventi di villa Trivulzio.

 

Roberto Serassio