Io sono io e voi siete nessuno | L'arte di viaggiare

L’intolleranza, di qualsiasi tipo, è un carattere molto negativo del genere umano. Almeno quando si è in vacanza, si dovrebbe lasciare a casa: invece c’è sempre qualcuno che non riesce a liberarsene e, se non provoca incidenti gravi, rovina comunque le vacanze a chi la pratica e a chi la subisce.

camper camperlife rivista camperistiUn redattore che si rispetti non dovrebbe mai scrivere un articolo basato sui suoi fatti personali, ma ciò che è successo a me nelle trascorse vacanze estive in Grecia è talmente paradossale che il non parlarne rischia di privare i nostri lettori di conoscere un episodio che, visto a posteriori, si può solamente definire assurdo. L’episodio è avvenuto in un campeggio greco e precisamente nel paesino di Gialova. Dopo cena, approfittando delle belle serate estive, mia moglie ed io, comodamente seduti sulle nostre sedie fuori dal camper, ascoltavamo sullo smartphone, tra le 21 e le 22, alcuni brani musicali eseguiti dall’orchestra di André Rieu.

Abbiamo tenuto sempre il volume molto basso per non disturbare i vicini, tanto è vero che gli occupanti la piazzola adiacente la nostra ci hanno chiesto di alzare lievemente l’audio perché non riuscivano a sentire la musica. Una signora tedesca, che occupava lo stallo di fronte al nostro, è venuta con in mano il suo smartphone su cui aveva tradotto in italiano “musica bellissima” per complimentarsi con noi per la scelta dei brani. D’altra parte André Rieu è un artista che con la sua orchestra si esibisce in tutto il mondo ed è amato da tutti.

Tutti meno che da uno svizzero che, evidentemente infastidito dalla musica o dal fatto che fossero degli italiani a monopolizzare l’attenzione, benché fossimo ancora molto lontani dall’ora canonica del silenzio, è uscito dal suo camper sbattendo la porta, si è seduto a metà della strada che ci separava è ha cominciato ad ascoltare musica a tutto volume dalla radio che si era portato con sé, impedendo a noi e agli altri di ascoltare André Rieu.

La mia prima reazione è stata di far intervenire il direttore del campeggio, ma poi ho pensato che con individui del genere si ha solo da perdere e così ci siamo ritirati in buon ordine. Altri svizzeri, che hanno assistito alla scena, sono venuti a scusarsi per il comportamente del loro connazionale, e ciò la dice grossa sull’assurdità di certi comportamenti. Il fatto è di per se stesso paradossale, per cui non vale forse la pena commentarlo. Tuttavia, ci serve da introduzione ad un argomento molto più grave: l’intolleranza.

Quante volte ci siamo trovati a dover affrontare situazioni causate da questo difetto: cani, bambini, rumori, odori e via dicendo sono tutte cause che possono provocare liti tra vicini, specialmente tra coloro che amano trascorrere le proprie vacanze all’aria libera, dove c’è molta promiscuità e non tutte le persone si comportano in modo ineccepibile. È ovvio che se qualcuno trascende il limite della decenza bisogna trovare una soluzione, ma non facciamo diventare un “casus belli” qualsiasi comportamento.

Buon viaggio a tutti. 

 

 

Roberto Serassio