Gargano: Viaggio a Vieste e Mattinata in Camper

Vieste

 

Le scogliere più famose del Gargano si trovano fra Vieste e Mattinata: alte, a strapiombo, celano insospettabili e grandiose grotte marine. Ma anche l’interno non scherza, con i tesori architettonici di Monte Sant’Angelo e i sentieri ombrosi della Foresta Umbra. Un mix di possibilità sia per chi ama il mare, sia per chi preferisce i boschi

Il condensato cromatico di quella parte di Gargano che pressappoco va da Vieste a Mattinata può essere espresso da questi tre colori: azzurro, verde e bianco, in tutte le loro tonalità. Azzurro come il cielo vuoto spazzato dai venti, azzurro come l’acqua di certe baie trafitte dal sole. Verde come la macchia mediterranea in equilibrio sulla scogliera, verde come il folto dei boschi umidi. Bianco come le case dai tetti piatti dei borghi marini, da cui sventolano panni stesi come bandiere. Bianco accecante come le alte falesie che precipitano in mare, abbacinanti nella luce del mezzogiorno che tutto avvolge nel silenzio. Gli altri colori scompaiono, ci sono ma passano in secondo piano. Anche se i colori dominanti per chi scrive sono questi tre, uno dei motivi che hanno portato all’istituzione nel 1991 del Parco Nazionale del Gargano (info: www.parcogargano.it) è stato senza dubbio la grande varietà di ambienti che caratterizza il territorio.

Il Gargano è un promontorio che comprende zone umide, lunghe spiagge di sabbia, alte falesie calcaree, foreste costiere e fitti boschi nell’entroterra, coltivazioni di mandorli, aranci e ulivi. Un habitat ricco e vario, un puzzle di biodiversità come raramente è difficile incontrare.

La parte di Gargano che ora andremo a esplorare è quel tratto spettacolare di costa che da Vieste arriva a Mattinata, con baie e grotte inaspettate.

Proseguiremo poi nell’interno per visitare Monte Sant’Angelo, profumato di origano e di devozione all’Arcangelo Michele, in bilico fra sacro e profano. Infine ci addentreremo ancor di più per cercare la quiete dei boschi fra i sentieri della Foresta Umbra. Un itinerario mare-monti che può soddisfare le variegate esigenze di numerosi camperisti.

costa mare
La costa fra Vieste e Mattinata

 

NEL PAESE DI PIZZOMUNNO E CRISTALDA

A guardia di Vieste c’è un bianco monolite di pietra calcarea alto circa 25 metri. Si trova conficcato in mare a bordo spiaggia, a sud del centro abitato, e sembra scrutare l’orizzonte. 

È il Pizzomunno, simbolo della cittadina e protagonista di una leggenda locale resa famosa da una canzone di Max Gazzè. È la storia di un triste amore fra il pescatore Pizzomunno e la bella Cristalda, amore contrastato dalla gelosia delle sirene che si erano invaghite del giovane. La spiaggia che si distende ai piedi del monolite è lunga e dolcemente digradante, meta prediletta di famiglie con bambini.

Posto proprio sotto le falesie che sorreggono il nucleo storico di Vieste, il Pizzomunno è una sentinella vigorosa che ammalia sirene e visitatori. Per ammirarlo dall’alto bisogna salire verso il Castello Svevo e affacciarsi dal belvedere poco distante.

Attorno al Castello e alla Cattedrale si sviluppa il nucleo più antico del borgo, che si allunga verso la punta di San Francesco in un alternarsi di panorami, ristoranti e negozietti di souvenir.

La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo, risalente al XI secolo, è una delle sedi vescovili più antiche e prestigiose del territorio. Viene poi spontaneo proseguire la passeggiata camminando senza meta fra i tanti vicoli stretti e freschi che continuamente scendono e salgono, si fermano e si aprono in piazzette e poi riprendono su e giù a rincorrersi fra le case bianche. Al tramonto, gli affacci sul mare sono uno più bello dell’altro.

Vignanotica
Vignanotica

 

LO SPETTACOLO DELLA COSTA

Lasciata Vieste, ci incamminiamo lungo la strada litoranea SP53 verso sud. La costa fra Vieste e Mattinata è un capolavoro della natura. Bianche e alte falesie precipitano in mare creando una scenografia unica e grandiosa, da vertigine. Sono circondate dall’azzurro del mare e dal verde della vegetazione avvinghiata alla roccia in acrobatica verticalità.

Faraglioni, baie e calette a ciottolo si alternano a numerose grotte marine scavate nella scogliera, nascoste dalle quinte della roccia e dai suoi antichi sussulti geologici. Tutta questa meraviglia dall’alto della strada costiera è apprezzabile solo in parte. Bisogna scendere a piedi giù verso il mare, utilizzando i sentieri segnalati, spesso dotati di parcheggi a bordo strada, e infine dal basso verso l’alto ammirare il panorama. A questo punto, ormai, qui si rimane per godere di una bella giornata di relax in spiaggia.

A volte i sentieri che scendono alle baie sono un po’ lunghi e faticosi, specialmente nella risalita. Meglio allora visitare la costa dal mare, approfittando delle gite organizzate su barcone o noleggiando piccoli gommoni. Specialmente al porto di Vieste, ma anche a quello di Mattinata, nel periodo estivo sono numerose le possibilità sia per escursioni marine guidate sia per noleggiare un’imbarcazione e navigare in tutta libertà, naufragando ogni tanto in qualche baia solitaria accessibile solo dal mare.

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GROTTE, FALESIE E SIRENE

Navigando per mare, uno dei primi punti d’interesse che si incontrano è l’Arco di San Felice, un arco roccioso a qualche chilometro a sud di Vieste. Poi inizia un’incredibile successione di grotte marine, originate nel corso dei secoli dall’incessante erosione di acqua e vento nella roccia calcarea.

In questi squarci dalle forme bizzarre e dalle dimensioni le più varie, si creano incantevoli giochi di luce grazie ai raggi filtranti del sole e a particolari colorazioni della roccia. Le grotte marine sono circa una ventina e secondo la leggenda sono frequentate dalle sirene.

Fra le spiagge più famose ci sono quella della Baia di Campi, di Pugnochiuso e quella di Vignanotica. Quest’ultima è salita alla ribalta quando è apparsa fra le location del film “Wonder Woman”; insieme a lei anche il Pizzomunno e i faraglioni della Baia delle Zagare. Vignanotica è lunga e stretta, di ciottolo, sovrastata da candide falesie che quasi incutono timore. Una parte della spiaggia è libera, una parte è attrezzata con ombrelloni e chiosco bar. È accessibile anche da terra per sentiero.

Altrettanto famosa è la Baia delle Zagare, o Baia dei Mergoli, contraddistinta dalla presenza di due bianchi e bizzarri faraglioni posti a poche centinaia di metri dalla costa. Scolpiti dal vento e dalla furia delle onde, sono diventati emblema del panorama marino del Gargano. La baia è raggiungibile anche a piedi su sentiero.

mattinata

LA PIANA DEGLI ULIVI

Il piccolo borgo di Mattinata si erge al limitare di una piana ricoperta da distese di rigogliosi uliveti. Un mare di verde argenteo prima del mare azzurro. Gli ulivi arrivano fin quasi in spiaggia e ombreggiano campeggi, aree camper, alberghi, ristoranti, parcheggi. Non c’è una strada di lungomare, c’è una strada interna parallela alla costa fra i campi di ulivo e poi stradine secondarie che infilandosi a pettine fra gli ulivi arrivano alla costa. Questa è la zona marina di Mattinata, dotata di una lunga spiaggia a ciottoli, stabilimenti balneari e zone libere.

Nell’area del porto turistico è da notare la piccola area archeologica con i resti dei locali di lavorazione di un’azienda agricola di epoca romana, risalente al I secolo a.C. Il centro abitato di Mattinata è sorto alle spalle della piana, abbracciata dai rilievi del Monte Sacro, in posizione leggermente sopraelevata. Il borgo si è sviluppato a partire dal XVII secolo come frazione marina di Monte San’Angelo e oggi è una frequentata località balneare però ancora ai limiti delle rotte del turismo di massa.

Le case sono tutte rigorosamente bianche, generalmente coi tetti piatti, e il quartiere Junno, il più antico, si trova nella parte bassa. Conserva piccole abitazioni addossate le une alle altre e alcuni esemplari di costruzioni in pietra a secco che risalgono alla metà del XVIII secolo. Nello Junno si può ammirare anche Palazzo Mantuano, costruito a metà del 1800, uno degli edifici più eleganti del borgo e sede della Biblioteca Civica. Da vedere anche la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Luce, con la sua bella piazza affacciata sul mare di ulivi, e la collezione di reperti della Farmacia Sansone, sul corso principale.

monte sant'angelo

TRA SACRO E PROFANO

Lasciamo la costa e raggiungiamo Monte Sant’Angelo inerpicandoci per la SS89. Il mare si allontana ma rimane sempre in vista. La cittadina si erge a 837 metri sul livello del mare, abbracciata al monte dove, alla fine del V secolo d.C. apparve più volte l’Arcangelo Michele. Monte Sant’Angelo porta nel nome secoli di vicende storiche che lo hanno reso meta di pellegrinaggi da ogni parte d’Europa. La Grotta di San Michele, dove avvenne l’apparizione e ora sovrastata da un santuario-basilica, da allora fu compresa tra le grandi tappe del pellegrinaggio medievale, accanto ai luoghi della Terra Santa, a San Giacomo de Compostela in Galizia e a Roma. Nel VII secolo San Michele e la sua Grotta divennero Patrono e Santuario Nazionale dei Longobardi, che decorarono e monumentalizzarono il luogo delle apparizioni.

Dal 2011 Monte Sant’Angelo rientra nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco fra i siti storici “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” (info www.longobardinitalia.it). I Longobardi hanno lasciato la loro impronta anche nel Castello normanno-svevo-angioino-aragonese (info tel. 0884/565444), che fu oggetto di diverse dominazioni e destinazioni d’uso.

La grande fortezza si erge sul punto più alto del borgo e dalle sue torri si ammira un panorama superbo. Un altro belvedere è dal giardino pubblico di via C. Colombo. Lì vicino si trova il quartiere storico dello Junno, un caratteristico rione di stretti vicoli e case allineate e schierate una accanto all’altra. Dai tetti spioventi, sembrano uscite dal disegno di un bambino: tutte uguali, tutte con porticina- finestra-balconcino e tutte rigorosamente bianche e luminose.

NEL FITTO DEI BOSCHI

È ora di salutare il mare e di addentrarci fra i boschi della Foresta Umbra (info www.forestaumbra.com). Percorrendo la SP144 compiamo una sorta di coast-to-coast dello sperone, dal versante sud al versante nord tagliando per i freschi boschi che tappezzano i rilievi del Parco Nazionale del Gargano. La Foresta Umbra è una selva millenaria che si estende per undicimila ettari e che ospita monumentali esemplari di faggio, numerose specie botaniche e il 70% delle varietà di orchidee spontanee presenti in Europa. L’origine del nome è incerta: Umbra come ombrosa, piena d’ombra, per la fitta vegetazione; oppure come paurosa, oscura, difficile da attraversare per la presenza in epoche passate di animali feroci e briganti.

La Foresta è il cuore verde del Parco, attrezzato con parcheggi, aree pic-nic e sentieri che conducono negli angoli più belli e suggestivi, percorrendo vecchie mulattiere e carrarecce. Il Centro Visite si trova nei pressi del Villaggio Umbra e del laghetto d’Umbra e ospita al suo interno un piccolo Museo Naturalistico. All’esterno è presente un’area faunistica con daini e mufloni e la ricostruzione di una tipica capanna dei boscaioli con attrezzi da lavoro. La strada prosegue verso Vico del Gargano, all’altra estremità del tacco, affacciato sul versante nord e oramai prossimo a Peschici e a Rodi Garganico. Qui il profumo di zagara si mescola a quello dell’eucalipto e il mare accarezza lunghe e morbide spiagge. Ora “Hai davanti un altro viaggio….” e un’altra storia da raccontare. 

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Per arrivare

Dall’autostrada A14 Bologna-Taranto uscire al casello di Poggio Imperiale, quindi proseguire con la strada a scorrimento veloce SS693 percorrendola fino al termine. Seguendo le indicazioni scendere sulla litoranea SS89 che porta a Peschici. Qui si può scegliere se proseguire con la strada litoranea, panoramica e lenta, o se imboccare la strada interna SS89, più scorrevole. In entrambi i casi il chilometraggio si equivale, dipende dalla velocità di marcia desiderata.

Per la sosta

Numerose sono le strutture presenti lungo la costa adatte alla sosta del camper, fra campeggi, aree attrezzate e punti sosta. La maggior parte è aperta solo nella bella stagione, generalmente da aprile a settembre. Di seguito una breve selezione di strutture, si consiglia comunque di consultare anche la sezione Aree di sosta di www.camperlife.it.

Considerata la situazione Coronavirus, prima di partire si suggerisce di contattare telefonicamente la struttura per verificare l’effettiva apertura e la possibilità di sostare.

Vieste. Campeggio Euro 92, Lungomare Mattei 119, litorale sud, tel. 0884/4700968, www.euro92.it. A circa 2 km da Vieste. GPS: Lat. 41.85633 – Long. 16.17472. Area attrezzata presso La Ghironda Beach, Lungomare Mattei, tel. 088/4706348, a ridosso della spiaggia. Area attrezzata Apeneste, Lungomare Mattei 1, tel. 0884/706287, www.apeneste.it, a due passi dal centro abitato. GPS: Lat. 41.877126 – Long. 16.175726. Campeggio Baia degli Aranci, Lungomare Europa 48, tel. 0884/706591, www.baiadegliaranci.it. GPS: Lat. 41.885798 – Long. 16.164947.

Mattinata. Area attrezzata Da Francesco, annessa al B&B Aulìv, tel. 340/5814426, www.auliv.it, apertura annuale. Si trova lungo la SP 53, vicino al porto, accesso diretto alla spiaggia. GPS: Lat. 41.710616 – Long. 16.072221. Area attrezzata Eden Park, tel. 348/9209465, contrada Funni, a ridosso della spiaggia. Area attrezzata Antichi Ulivi, loc. Punto Grugno, estremità sud della spiaggia di Mattinata, tel. 389/4757458, www.agriturismoantichiulivi.it, ombreggiata da ulivi secolari. GPS: Lat. 41.71580 – Long. 16.05695.

Monte Sant’Angelo. Punto sosta nel parcheggio comunale presso il Castello, a pagamento, via dei Pelagi. GPS: Lat. 41.707596 – Long. 15.951493.

Informazioni utili

Vieste. Comune, tel. 0884/712223, www.comune.vieste.fg.it. Ufficio IAT, tel. 0884/708806-707495, www.prolocovieste.it

Mattinata. Comune, tel. 0884/552411, www.comune.mattinata.fg.it. IAT, tel. 0884/552430.

Monte Sant’Angelo. Comune tel. 0884/566209, IAT tel. 0884/565444, www.montesantangelo.it, www.turismomontesantangelo.it.

Durata viaggio: 10 -15 giorni.

Chilometri percorsi: da Vieste a Vico del Gargano, passando per Mattinata, sono 110 chilometri circa.

Arianna Mantovani