Francia, Spagna e Portogallo in camper, la prima parte | I viaggi dei lettori

Cinque camper in marcia dal 25 luglio al 31 agosto per coprire un tragitto di oltre 7000 chilometri suddiviso in 2 parti. Ecco le prima, raccontata da Mauro Gianneschi, in viaggio a bordo del suo Dethleffs Magic Edition

Un’estate in “carovana”

25 luglio
Partiamo da Lucca alle 8.00 e percorriamo l’autostrada fino a Saintes-Maries-de-la-Mer che raggiungiamo alle 18.30. Ci fermiamo in un’AA in paese e proseguiamo con una visita serale al centro cittadino. P Saintes-Maries-de-la-Mer in AA (43°27'13.1"N 4°26'11.1"E). Km 655.

26 luglio
Al mattino partiamo alla volta di Homps, cittadina sul Canal du Midi. Pranziamo e andiamo a scoprire il porticciolo sul canale, tanto “francese” nell’estetica che ci starebbe bene di vedere Maigret seduto al tavolo del bistrot con un bicchiere di Bordeaux in mano. Ripartiamo per Carcassonne che raggiungiamo nel pomeriggio. Ci rechiamo in un’AA piuttosto lontana dalla cittadina. C’è una navetta che fa servizio gratuito fino alla porta d’ingresso al borgo, ma l’ultima corsa termina alle 18 per cui decidiamo di vedere Carcassonne domani. P a Carcassonne in AA (43°12'19.2"N 2°22'18.8"E) a pagamento 8 €. Km 232.

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27 luglio
Alle 9.30 visitiamo Carcassonne, facendo il giro dei remparts e delle strade interne. La cittadina è stupenda con le sue mura, gli edifici storici, le case a graticcio. Ma trovo che sia troppo votata al turismo e per questo perde molto del suo fascino di antica cittadina fortificata. Rientriamo ai camper con la navetta per pranzo e poi partiamo per il villaggio di Montréal de l’Aude. Facciamo fatica a trovare parcheggio visto che si sta svolgendo un Festival di Musica Popolare Internazionale con gruppi che vengono da più parti del mondo, dalla Lettonia all’America Latina, dal Costa Rica al Guatemala. Visitiamo la bella e imponente cattedrale romanica e nel pomeriggio partiamo per Mirepoix. Fermiamo il camper nella bella e pulita AA gratuita, ricavata negli spazi della vecchia stazione ferroviaria, rinata per attività sociali. Entriamo nella vicina piazza del marché couvert con strutture metalliche in puro stile Liberty dominata dall’antica cattedrale romanica di Sainte Maurice del XII sec. Il piccolo centro storico è ricco di antiche case a graticcio e portici camperlife viaggi in camper spagna Francia portogallosorretti da colonne e travi di legno antico. L’ambiente è talmente bello che decidiamo di fermarci a dormire qui. P a Mirepoix in AA gratuita (43°05'07.5"N 1°52'21.3"E). Km 54.

28 luglio
Dopo le operazioni di pulizia partiamo alla volta del castello di Montségur. Ci fermiamo in un parcheggio gratuito all’inizio del sentiero che si inerpica in alto fin sotto le antiche mura. In posizione dominante su uno sperone roccioso, l’edificio è stato in parte distrutto durante le vicende storiche relative all’eresia catara. Il sentiero parte dal parcheggio auto e a circa un terzo di esso ci si imbatte in un casottino per il pagamento del ticket: 4,50 € per continuare la faticosa salita. Una volta in cima si entra nel castello da un’apertura posta a un’altezza di circa 3 metri da terra. Una scala in legno serve a superare il dislivello, in caso di assedio veniva abbattuta rapidamente per impedirne l’accesso diretto. Terminata la visita scendiamo per pranzare nel parcheggio. Poi partiamo per Puivert lungo una strada tra coltivi e boschi. Una volta qui, lasciamo il camper in uno slargo della strada principale e saliamo a piedi al vecchio castello cataro dove entriamo pagando un ticket di 5 €. Lo scenario all’ingresso è molto suggestivo, con portale e torre, e all’interno c’è un prato dove durante l’estate si svolgono tornei cavallereschi per turisti. C’è un bel donjon all’interno del quale una scala a chiocciola porta alla sommità. Da qui si domina tutta la valle. Questa rocca fungeva da “corte gentile” ospitando poeti e cavalieri, dame e damigelle con l’intento di appagare le nobili serate con dizioni poetiche, canti e balli. In basso nella valle c’è un piccolo piano di volo per alianti. Al posto dell’aereo trainante, c’è un lungo cavo posto al termine della pista che, avvolgendosi a un tamburo rotante, tira l’aliante tanto velocemente che questo prende quota e si sgancia dal cavo rimanendo in balia delle correnti ascensionali. Ci rimettiamo in strada fino a Rennes-le-Château dove troviamo un parcheggio per camper, senza acqua nè scarico, distante un chilometro dal paese (42°55'32.7"N 2°15'49.8"E). Arriviamo a piedi nel borgo per una visita prima di cena ed entriamo nella chiesa, piccola e a una sola navata, molto decorata con colori vivaci e simboli esoterici. Bella e misteriosa la Torre di Magdala, poco distante. Dopo una breve passeggiata, torniamo al camper per cena. P a Montségur (42°52'26.7"N 1°49'37.6"E), P a Rennes-le-Château in parcheggio gratuito (42°55'32.7"N 2°15'49.8"E). Km 129.

29 luglio
Di primo mattino visita al villaggio di Rennes-le-Château con la chiesa, la Villa Bethania dell’abate Sounier, il giardino interno e di nuovo il piccolo borgo. Per pranzo raggiungiamo Puilaurens, altro castello cataro dominante il villaggio di Lapradelle. La roccaforte affonda le sue origini nel 985 e apparteneva all’Abbazia di St. Michel de Cuxa. Durante la crociata contro l’eresia catara del XIII sec. vi furono ospitati molti perfetti (aderenti a questa dottrina) sfuggiti ai vari roghi. In posizione strategica alla base dei Pirenei, a difesa dei possedimenti della corona francese di Luigi IX dalle incursioni aragonesi, venne però conquistato varie volte, distrutto e ricostruito fino a essere abbandonato definitivamente durante la Rivoluzione Francese. Adesso si staglia come un maniero fantasma in posizione di nido d’aquila abbarbicato alla roccia bianca calcarea che domina il villaggio con la sua imponenza. C’è un comodo parcheggio dal quale parte un sentiero che si inerpica sulla montagna fino sotto le sue mura. All’interno è rimasto ben camperlife viaggi in camper spagna Francia portogallopoco se non i muri perimetrali di alcuni locali. La vista abbraccia un vasto panorama sulla campagna sottostante. Nelle notti di luna piena, racconta una leggenda, il fantasma della nipote di Filippo il Bello compare avvolto da un velo di nebbia sulle mura perimetrali del castello. Da quota 700 metri ridiscendiamo a piedi al parcheggio a quota 350 metri e riprendiamo strada per arrivare a Duilhac-sous-Peyrepertuse sistemandoci nella bella AA del paese dove ci uniamo ad altri camperisti. P a Lapradelle-Puilaurens (42°48'13.7"N 2°17'44.1"E) [o in alternativa Area di sosta con servizi minimi, presso i pompieri a Lapradelle 42°48'36.1"N 2°18'30.9"E n.d.r.], P a Duilhac s/r Peyrepertuse in AA gratuita (42°51'42.1"N 2°33'55.5"E). Km 47.

30 luglio
Al mattino partiamo con il camper per visitare il castello di Peyrepertuse, posto in alto a dominare il paese. Il parcheggio riservato ai camper è a 1300 metri (da fare in salita) dall’ingresso al castello. Fatto il biglietto, dobbiamo percorrere ancora un po’ di strada nel bosco prima di arrivare al fortilizio che fortunatamente non delude. Fondato a quota 800 metri, è formato da due zone fortificate separate tra loro ma edificate sullo stesso costone a poche decine di metri l’una dall’altra. Siamo sui rilievi calcarei dell’Hautes Corbieres e sotto di noi sorge il piccolo ma fascinoso camperlife viaggi in camper spagna Francia portogallovillaggio di Duilhac. La roccaforte nel 1020 è sotto il marchesato di Spagna e vi rimane fino al XII sec., ma nel 1250 si sottometterà al regno di Francia a seguito della crociata organizzata dal re francese contro i catari qui rifugiatisi. I soldati della corona francese espugnarono il maniero e lo tennero per ben quattro secoli durante i quali la zona era attraversata dalla frontiera tra Francia e Aragona. Con il Trattato dei Pirenei del 1659 il confine venne spostato dove più o meno si trova ora e quindi l’importanza strategica del maniero diminuì fino alla Rivoluzione Francese. Dopodiché cadde in disuso e verso gli anni ‘50 del secolo scorso iniziarono i lavori di restauro per renderlo una risorsa turistica. Alle 11,30 inizia lo spettacolo di falconeria, al termine del quale ridiscendiamo verso il parcheggio. Alle 17 mettiamo in moto per arrivare dopo solo 9 km al castello di Quéribus (42°50'21.3"N 2°37'15.9"E) nel comune di Cucugnan. Altro sito bellissimo che faceva parte della rete dei castelli catari di questa zona. Descritto anche da Alphonse Daudet in una novella intitolata “Lettere dal mio mulino”, è arroccato sul solito roccione calcareo a 730 metri di altezza. In origine (intorno ai primi anni del 1000) anche questo edificio fortificato apparteneva alla casata Aragonese. I catari qui avevano trovato rifugio sotto la protezione di Pierre de Cucugnan, che resistette all’assedio finché Re Luigi IX a capo della crociata non lo espugnò, mandando al rogo tutti quanti. La posizione dominante del castello era molto importante perché, come Peyrepertuse, in posizione strategica contro il potere spagnolo almeno fino al Trattato dei Pirenei. La salita al castello a piedi è molto agevole, per cui alle 19 quando ridiscendiamo ai camper non siamo nemmeno troppo stanchi. Ritorniamo a Duilhac nella stessa AA di ieri sera. P a Peyrepertuse (42°51'58.3"N 2°33'07.5"E), P a Duilhac in AA (42°51'42.1"N 2°33'55.5"E). Km 21.

31 luglio
Alle 9,30 partiamo per il castello di Arques (42°57'06.0"N 2°21'58.0"E) sulla D613 da Rennes-le-Château verso est. È un bell’edificio di forma cubica e all’angolo di ogni vertice sale fino al tetto un torrione cilindrico. Da lontano sembra avere notevoli dimensioni mentre da vicino ci si accorge che non è poi così grande. La pianta si articola con un’unica sala al piano terra dalla quale nascono i quattro torrioni.
Tramite una scala a chiocciola si arriva al piano primo, costituito da una sala centrale con volta a crociera e una camera per ogni torrione. La scala sale ancora al secondo piano dove troviamo una sala centrale con soffitto a travi in legno e ancora camere in ogni torrione. Anche al terzo piano si ritrova la stessa scansione delle sale. L’edificio non è arroccato sul solito sperone roccioso, ma sorge su un ampio prato in dolce pendenza e il borgo di Arques è lì vicino, poco più in basso, sul bordo del torrente Realses. Nel 1217 Simon de Montfort brucia castello, borgo e abitanti, regalando l’edificio a Pierre de Voisins. Nel XIII sec. suo figlio ricostruisce il castello conferendogli l’aspetto che ha ancora oggi. Viene terminato nelle forme attuali nel 1316 e assume la funzione di residenza di campagna. Nel pomeriggio arriviamo a Termes, castello cataro (parcheggio fuori del paese 43°00'04.0"N 2°33'56.0"E) che sorge su un colle boscoso ed è in fase di profondo restauro. La strada per salire è molto agevole e solo in leggera salita. Anche questo castello fu conquistato da Simon de Montfort nel 1210 e faceva parte della rete difensiva dei confini contro gli spagnoli. Nel 1652 venne demolito e dimenticato fino al 1989, quando se ne riprese il restauro conservativo come monumento nazionale. Torniamo indietro per 8 km all’incrocio con la D613 e poi fino al borgo di Villerouge-Termenes dove parcheggiamo nello spiazzo antistante una Cave de Vin. Siamo in un piccolissimo agglomerato sul fiume Libre caratterizzato da un castello seminascosto tra le case del borgo. Dentro è allestito un museo con alcune sale arredate. Castello e borgo furono di proprietà dell’Arcivescovado di Narbonne sin dal XII sec. e fino alla Rivoluzione Francese. Nel 1227 viene occupato abusivamente da Simon de Monfort e dalla sua guarnigione. Nel 1321 l’ultimo perfetto (cataro) Guilhelm Belibaste qui venne arso vivo nella piazza del paese. P a Villerouge-Termenès, parcheggio per camper gratuito, senza acqua né scarico (43°00'17.2"N 2°37'35.8"E). Km 86.

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1 agosto
Partiamo da Villerouge alle 9,30 verso Lagrasse dove troviamo un parcheggio obbligatorio per i visitatori al campo da gioco (43°05'25.0"N 2°37'22.0"E oppure zona nord 43°05'34.0"N 2°37'12.0"E). All’Ufficio del Turismo prendiamo i depliant per la visita al villaggio, classificato dalla rivista francese tra “Les plus beaux villages de France”. È sulla riva sinistra del fiume Orbieu e l’antica abbazia di Sainte Marie Orbieu sorge sulla destra. Due comodi ponti pedonali e uno carrabile collegano il villaggio all’edificio religioso, che visitiamo con cura. Le origini di questo complesso benedettino risalgono all’VIII sec. L’Abbazia svolse il suo potere, anche politico, durante le crociate contro i catari facendo intermediazione tra gli occupanti e gli occupati. Il suo potere era dato dall’enorme sviluppo dei possedimenti che si estendevano, già prima del 1000, sino alla Spagna. Con il tempo perse d’importanza fino ad attraversare un periodo critico intorno al XIV sec. per poi rifiorire intellettualmente. Nel 1662 vennero ampliati il chiostro e il palazzo episcopale ma con la Rivoluzione Francese i beni della congregazione vennero venduti in due lotti distinti. Dopo la visita all’abbazia torniamo nella parte medievale di Lagrasse che conserva una bella Hall (mercato coperto) con la grande copertura sostenuta da una serie di pilastri in legno antico e grandi capriate degne di esperti maestri d’ascia. Nella parte lungo il fiume sono riconoscibili tratti di antiche mura di cinta medievali con la Porte de l’Eau e la Tour de Plaisance sul bastione più alto del villaggio. Alle 13,30 torniamo al camper e, dopo pranzo, partiamo per un’altra famosissima abbazia: quella di Fontfroide. Troviamo un comodo parcheggio per la visita, ma è vietato il pernottamento (43°07'41.6"N 2°53'55.4"E). La visita guidata è obbligatoria, ma ne vale la pena: l’abbazia è davvero suggestiva e interessante. Il modello architettonico generale è molto simile all’Abbaye de Lagrasse. Prima benedettina e poi cistercense, fu edificata tra l’XI e il XIII sec. in una valle amena ricca di cipressi e pini, con la pietra arenaria dei Corbieres di color ocra. Vantava una dote di terre vastissima che arrivava fino alla Catalogna. Durante la crociata contro i catari si affermò come baluardo dell’ortodossia cattolica. A differenza di quasi tutti i beni della chiesa che con la Rivoluzione vennero confiscati e incamerati dallo stato, questa grande abbazia rimase sempre frequentata dai monaci cistercensi che si occuparono di mantenerla in vita restaurandola e facendola arrivare fino a oggi così com’era. Torniamo al camper e partiamo per Narbonne dove si trova una bella AA vicino al centro storico. P a Narbonne in AA (43°10'49.7"N 3°01'21.2"E) a pagamento. Km 56.

2 agosto
Alle 9 partiamo con le bici per visitare la città di Narbonne. C’è qualche nuvola ma non minaccia pioggia. Due km di pista ciclabile, di cui più della metà lungo il canale La Robine che porta direttamente a pochi passi dalla piazza dell’imponente cattedrale di St. Just. In stile gotico, del 1272, venne iniziata ma non portata a termine. Dall’esterno si nota questa interruzione perché la navata principale è rimasta incompiuta e senza il tetto. All’interno troviamo il coro, imponente e alto 41 metri, con vetrate colorate. Il chiostro, del 1350, è in arenaria chiara ed è posto a lato della basilica. Sulla stessa area nelle immediate vicinanze sorge anche il Palais des Archeveques che è un insieme di edifici di varie epoche: il Palais Vieux del 1100, il Donjon de la Madaleine e il Donjon Gilles Aycelin decamperlife viaggi in camper spagna Francia portogallol 1200, la Tour St. Martial e il Palais Neuf del 1300, la Residence des Archeveques, residenza dei vescovi con lo scenografico scalone seicentesco. Infine l’Hotel de Ville (municipio) con la facciata ottocentesca. Facciamo un giro con la bici per il centro storico e nella grande piazza pedonale e poi rientriamo per la stessa ciclabile fino all’AA (c’è anche una navetta gratuita che fa questo servizio verso la città). Alle 15,30 partiamo per Narbonne-Plage e arriviamo in AA dietro le dune prospicienti il mare. Siamo in una posizione stupenda e spendiamo 10 € a notte tutto compreso! Al di là della duna siamo su uno spiaggione semideserto con un vento abbastanza forte da far sfrecciare le car-à-voile (simili a windsurf a tre ruote su sabbia). P a Narbonne-Plage in AA a pagamento (43°08'52.7"N 3°09'17.6"E) sul mare. Km 25.

3 agosto
Siamo nell’AA di Narbonne-Plage e c’è vento. Dopo uno scroscio d’acqua esce di nuovo il sole ma il tempo resta incerto e decidiamo di non muoverci. Partiamo verso le 16.30 alla volta di La Jonquera, in Spagna, dove ci aspettano gli altri equipaggi. Stasera il gruppo sarà al completo! L’autoroute francese ci prepara il solito gran-bouchon a Montpellier dove c’è la barriera del pedaggio prima di passare in Spagna. Proseguiamo sull’autopista spagnola a pagamento uscendo quasi subito. Ci rechiamo verso l’ormai collaudato parcheggio davanti a “El Mirador” dove sono già sistemati gli altri componenti del gruppo e dove, a prezzo fisso, si mangia e si beve a piacere. Ceniamo al ristorante, chiudendo poi la serata con una bella chiacchierata all’aperto. P a La Jonquera (42°23'52.7"N 2°52'54.0"E), parcheggio gratuito un po’ rumoroso per il traffico che scorre vicino. Km 116.

4 agosto
Partiamo da La Jonquera e seguiamo l’Autopista (a pagamento) fino a Barcellona. Proseguiamo poi sull’autovia (gratuita) fino a Saragozza, quindi su una strada normale (la N-II fino a Tudela e la NA-134 fino ad Arguesa). Raggiungiamo il punto sosta stabilito (42°10'09.0"N 1°35'21.0"W, ndr: 500 metri più avanti si trova un'area camper con servizi) nella zona dello stadio. Facciamo poi altri 8 km di strada asfaltata nella Bardenas Real per raggiungere il santuario di Nuestra Señora de Yugo, dove è possibile pernottare. C’è un bel parcheggio panoramico  dal quale si domina la sottostante Bardenas-Blanca. Tutto il sito è ben organizzato con tavoli pic-nic, acqua e mirador panoramici a 360°. Ci sistemiamo e ceniamo al fresco con i tavoli fuori, come fanno altri camperisti. All’imbrunire ci spostiamo per godere del tramonto infuocato sulle Bardenas e poco più tardi sui paesi in valle, segnati da mille luci che fanno da riflesso al cielo stellato. Un tramonto da cartolina. P al santuario isolato di Nuestra Señora de Yugo nella Bardenas Real vicino ad Arguedas (42°12'20.2"N 1°35'08.8"W). Km 581.

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5 agosto
Alle 9 ci mettiamo in viaggio verso le Bardenas vere e proprie. Raggiungiamo il Centro Informazioni (42°10'46.0"N 1°31'59.0"W) e prendiamo la facile sterrata iniziando un percorso ad anello che raccoglie tutta la Bardenas Real Blanca. È un sito naturale quasi desertico visto che in tutta l’area, di circa 42.000 ettari, non vi sono insediamenti umani né vegetazione consistente. Il suolo è composto da argille, gessi e arenarie instabili. L’erosione di acqua e vento ha camperlife viaggi in camper spagna Francia portogallocreato un ambiente simile a quello dell’Arizzona, dove canyon e altipiani tabulari detti cabezo, rendono il paesaggio estremamente affascinante. La vegetazione scarsissima è concentrata prevalentemente nei rari corsi d’acqua che rimangono secchi per la maggior parte dell’anno. Le Bardenas Reales, un tempo di proprietà esclusiva della corona spagnola, appartengono ora alla Comunità di Bardenas Reales, un ente pubblico che nel 2000 è riuscito a farle dichiarare Riserva Integrale della Biosfera. Confinante con la Bardenas Blanca (così chiamata per la presenza di sali biancastri di gesso che ricoprono gran parte della superficie), c’è la Bardenas Negra. All’interno della Blanca, che visitiamo, c’è un aeroporto militare dal quale ogni tanto partono rombanti F18 o altri velivoli. Pranziamo in uno spiazzo ai piedi di una mesa dai fianchi costellati di nidi di grifoni. Poi concludiamo l’anello di visita (vietata, pena una sanzione, qualsiasi deviazione dal tracciato segnalato) e prendiamo la direzione verso Soria. Dopo una ventina di km deviamo per andare a visitare il Monasterio de Fitero, incontrando non poche difficoltà di transito in paese per le strade strette e di parcheggio una volta nei pressi del monastero (42°03'20.0"N 1°51'21.0"W), che purtroppo è chiuso. Ci spostiamo per vedere la bella facciata romanica della chiesa di Santa Maria de Nienzebas adiacente il monastero stesso. Due campanili quasi gemelli incorniciano la facciata con un bellissimo portale romanico adornato da cornici multiple. Dietro il monastero c’è una piazza pedonale dominata dall’abside multiplo della chiesa in puro stile romanico. Riprendiamo strada e arriviamo al campeggio di Soria. P a Soria in campeggio (41°44'47.0"N 2°29'04.0"W). Km 177.

6 agosto
Questa mattina ci sono solo 21°C. Lasciamo il camping per visitare i due monasteri e il centro storico di Soria. Parcheggiamo i camper nel park dei bus (tollerati) del Chiostro de S. Juan de Duero sulla riva del fiume Duero (41°46'06.0"N 2°27'15.0"W). Con 60 cent possiamo vedere la piccola chiesa e il magnifico chiostro sulla riva del Duero. La prima faceva parte della Fondazione degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme, mentre il chiostro è una perla di bellezza del XII-XIII sec., anche se oggi rimangono solo gli archi che circondano il quadrato erboso interno. Le camperlife viaggi in camper spagna Francia portogallocolonne sorreggono una serie di archi intrecciati di chiara influenza araba. L’interno della chiesa, a navata unica, presenta due cibori romanici posti simmetricamente ai lati dell’abside, sorretti ciascuno da quattro colonne con bellissimi capitelli riportanti le storie della liturgia ortodossa. Dopo questa visita spostiamo i camper in un parcheggio (41°45'59.0"N 2°27'27.0"W) sulla strada vicino alla cattedrale di San Pedro che, costruita nel XII sec., presenta all’interno motivi gotici e rinascimentali con volte a rameggio sorrette da pilastri cilindrici. Sull’altare maggiore sorge un imponente retablo dorato cinquecentesco. Il chiostro adiacente è in stile romanico con colonnine di marmo e capitelli scolpiti che sorreggono la galleria perimetrale. Usciamo e a piedi ci dirigiamo alla vicina chiesa di Santo Domingo, anch’essa romanica con un bellissimo portale dalla profonda strombatura, scolpito con numerosi personaggi sia negli archi che nella lunetta centrale. L’interno è molto semplice a tre navate gotiche e grande retablo all’altare maggiore. Andiamo a vedere poi la imponente facciata del Palacio de los Condes de Gomara del XVI sec., in stile rinascimentale con grande portale e imponente torre laterale. Attualmente è sede del Palazzo di Giustizia. Torniamo di nuovo ai camper, spostandoci nel parcheggio lungo la sponda destra del fiume Duero (41°45'41.0"N 2°27'16.0"W) davanti alla Ermita de San Saturio. Dopo pranzo attraversiamo il ponte pedonale verso l’Ermita: arroccata alla parete rocciosa, la cappella votiva ottagonale sovrasta la grotta dove meditava l’eremita Saturio. Torniamo ai camper e partiamo per El Burgo de Osma camperlife viaggi in camper spagna Francia portogalloche ha un bellissimo centro, in parte circondato da mura e dal Rio Osma. Troviamo un bel parcheggio adatto anche alla sosta notturna (41°35'12.0"N 3°04'22.0"W) e a piedi raggiungiamo la cattedrale gotica, iniziata nel 1232 dal monaco di Cluny Osma e intitolata all’Annunciazione di Maria. Occupa gran parte della Piazza San Pedro e l’ingresso, posto sul fianco laterale, è protetto da un profondo nartece con arco a tutto sesto. Il portale, arricchito da numerose sculture, è profondamente strombato con arco a sesto acuto e rosone superiore, separato da una balaustra di epoca seicentesca. Il campanile a pianta quadrata risente degli influssi di stili diversi che si sono succeduti nel tempo. L’interno si visita con guida, che abbandoniamo per vedere liberamente il chiostro romanico ricco di trafori in marmo sulle grandi finestre separate da possenti contrafforti. Nel chiostro si trova il sarcofago di Pedro de Osma, del XIII sec. e in pietra colorata. Al termine della visita riprendiamo la marcia verso Segovia. Troviamo parcheggio vicino all’Alcazar (40°56'47.0"N 4°07'26.0"W). Si tratta di un parcheggio sterrato per auto e bus urbani dove scopriamo di non poter sostare. La polizia di lì a poco ci invita infatti a dirigerci verso il  vicino camping “El Acueducto”. P a Segovia al camping “El Acueducto”, 4 km fuori città verso sud (40°55'52.9"N 4°05'33.7"W). Km 223.

7 agosto
Al mattino prendiamo il bus n°5 che passa vicino al camping e raggiungiamo Segovia. Iniziamo la visita dalla cattedrale, dedicata all’Assunzione di Maria Vergine e a San Frutos e chiamata anche la “Dama delle Cattedrali” per la sua eleganza. È stata ricostruita nei sec. XVI-XVIII in stile gotico e in parte rinascimentale, con l’altissima torre campanaria di 110 metri.

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All’interno le volte delle navate sono a rameggio, elegantissime, sostenute da poderosi pilastri a fascio. Il chiostro del XIV sec. ricorda nelle sue forme architettoniche e decorative quello di El Burgo de Osma, con grandi aperture chiuse da esili colonnine in marmo e delicato fraseggio ornamentale in marmo traforato in puro stile gotico. Dopo una passeggiata arriviamo all’Alcazar, situato all’estremo nord della città su uno sperone di roccia a strapiombo sulla valle, dove anticamente c’era un fortilizio del XIII sec. Trasformato in edificio neogotico “alla francese” a seguito di un devastante incendio avvenuto nel XIX sec., presenta oggi un bellissimo giardino antistante l’edificio. Il paesaggio che si gode da questa altura abbraccia la verde valle dove scorre il fiume Eresma. In basso si vede il bel monastero di El Parral e poco oltre la cappella di Vera Cruz. In lontananza la Meseta castigliana. Ridiscendiamo lungo la Calle Juan Bravo, ammirando la Casa de los Picos con l’originale facciata bugnata a punta di diamante, fino ad arrivare all’acquedotto romano dove termina questa bella via. L’acquedotto, costruito nel I sec. sotto Traiano, è imponente ed elegante nello stesso tempo. Ha due ordini di arcate e nel punto più alto misura 28 metri. In conci di pietra perfettamente squadrati, è alimentato dal fiume Acebeda che dalla Sierra Fuenfria porta l’acqua fino nel punto più elevato della città. Torniamo al camping e partiamo per raggiungere Avila percorrendo la magnifica N110, che attraversa un paesaggio arido e desertico tra colline e valli. Arriviamo nel parcheggio per bus e camper (senza acqua né scarico) ad Avila (40°39'40.0"N 4°42'17.0"W). È anche il parcheggio del Palacio de Congresos, un bell’edificio moderno ma equilibrato e ben inserito nel contesto urbano. Facciamo un primo giro in città in sella alle nostre bici. P a Avila n parcheggio gratuito misto auto, camper e bus. Non c’è acqua né scarico, ma è illuminato e tranquillo (40°39'40.0"N 4°42'17.0"W). Km 70.

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8 agosto
Visitiamo di nuovo la città di Avila partendo dalla Puerta de Alcazar. È la porta nelle mura cittadine rivolta verso est, vicina alla Catedral del Salvador, ed è difesa da due grossi torrioni binati all’esterno dei quali c’è il monumento moderno a Santa Teresa d’Avila. Alle 10 saliamo sul circuito delle Murallas de Avila, costruite intorno all’XI sec. con un camminamento sulle mura urbane che le percorre interamente per tutta la lunghezza di 2500 metri. Queste mura erano rinforzate e protette da 90 torri cilindriche disposte lungo tutto il perimetro. Il percorso accessibile è solo sulla metà del perimetro, ma è comunque interessante vedere da una parte la cittadina e dall’altra il paesaggio fino alle lontane montagne. Siamo sempre sulla quota dei 1200 metri. Scendiamo nel centro storico con la bella cattedrale del Salvador, addossata alle mura del lato est con la grossa abside che ne costituisce una delle torri di difesa. L’interno è tipicamente gotico con doppio deambulatorio nell’abside. Il chiostro altrettanto bello e restaurato di recente. Torniamo ai camper e alle 14 partiamo per Salamanca, distante 110 km circa. Arriviamo al camping “Don Quijote” sul Rio Tormes a est della città e passiamo il resto della giornata in totale relax. P a Salamanca in camping “Don Quijote” sul fiume (40°58'31.2"N 5°36'11.3"W). Km 110.

9 agosto
Prendiamo il bus delle 9 per andare a visitare Salamanca e arriviamo in Plaza de Espagna. A piedi lungo la Calle Toro arriviamo in Plaza Major, creata nella metà del Settecento e circondata su tre lati da bei palazzi in stile omogeneo (il quarto è quasi interamente occupato dall’Ajuntamento). Da qui arriviamo alla Catedral Nueva e alla Catedral Vieja, che sono adiacenti. Grandissimo e imponente l’insieme, caratterizzato da stili architettonici diversi (gotico, rinascimentale e barocco) dovuti al prolungarsi dei lavori nel corso dei decenni. Proseguiamo verso il Rio Tormes fino al Puente Romano dalle numerose arcate che scavalcano il fiume. Al ritorno non ci lasciamo sfuggire la Casas de las Concias, bell’edificio quattrocentesco con i muri esterni decorati con 400 concias (conchiglia) di S. Jago che ne ingentiliscono l’aspetto, insieme alle finestre in stile isabelline e alle grandi inferriate in ferro battuto. All’interno un bel patio in stile isabellino a due piani con arcate mistilinee di notevole fattura (lavorate in Italia). Davanti a questo palazzo c’è quello della Universidade Ponticia de Salamanca con il Collegio Gesuita de lo Spirito Santo e le due altissime torri campanarie barocche. Saliamo su quella aperta al pubblico detta “la Clericia”, dalla cui sommità si abbraccia tutta la città. Rientriamo al camping e dopo pranzo partiamo alla volta di Astorga. Troviamo subito prima della città l’AA all’Arena de Toros. P a Astorga in AA gratuita a un paio di km dalla città (42°27'05.0"N 6°03'57.0"W). Km 210.

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10 agosto
Andiamo a visitare Astorga (Asturica Augusta) in sella alle nostre bici. È una cittadina medievale ma di origine romana alle pendici dei Montes de Leon, sulla Cordigliera Cantabrica (35 km a ovest di Leon). Visitiamo la cattedrale trecentesca in stile gotico-fiammeggiante con una facciata che è un misto tra gotico, plateresco e barocco. Ci sono camperlife viaggi in camper spagna Francia portogalloarchi rampanti, pinnacoli e contrafforti a non finire. L’interno è a tre navate senza transetto con tre absidi poligonali. A lato della cattedrale c’è il chiostro di forme gotiche. Vicino al complesso religioso c’è il Palazzo Episcopale, un edificio moderno del Novecento di Gaudì, oggi dedicato al Museo de los Camino relativo alla storia del percorso dei pellegrini verso Santiago de Compostela. Torniamo ai camper e dopo pranzo partiamo in direzione di Ponferrada per visitare il Castillo de los Templares, un bel castello a margine della cittadina restaurato con cura e sapienza. Alle 16.30 raggiungiamo Las Medulas, zona protetta di antiche cave romane per l’estrazione dell’oro. Ci sistemiamo provvisoriamente nel parcheggio dei bus e camperlife viaggi in camper spagna Francia portogalloa piedi visitiamo il percorso breve. È un ambiente estremamente suggestivo, costituito da colline e alti pinnacoli di ocra rossa e rosa di materiale terroso, creati dall’azione erosiva del tempo e della pioggia. Iniziamo il sentiero addentrandoci nel bosco verdeggiante e raggiungendo due grosse cave di estrazione del minerale. L’oro veniva separato dal materiale terroso attraverso la potenza dell’acqua. Questa veniva convogliata artificialmente verso le prime aperture e con la sua forza creava le gallerie il cui fango veniva vagliato per recuperare il prezioso minerale. I documenti ci dicono che da queste cave a cielo aperto i romani abbiano estratto più di 5000 kg di oro puro in tutto il periodo di attività. Oggi il percorso pedonale è tutelato da un Parco Nazionale e nel 1997 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Verso le 20, finita la visita, l’area è deserta e noi sistemiamo i camper nel migliore dei modi. P a Las Medulas in parcheggio auto gratuito (42°27'40.0"N 6°46'02.0"W). Km 91.

Le considerazioni
In Francia le Autoroute sono abbastanza care e hanno i caselli che interrompono continuamente il percorso con perdite di tempo notevoli, specie d’estate. In compenso ogni paese o città ha l’opportunità di accogliere camper con aree attrezzate o semplici piazze. Le strade hanno un ottimo fondo asfaltato privo di buche o sobbalzi, a parte le camperlife viaggi in camper spagna Francia portogallocunette dissuasori all’ingresso di ogni paese. I prezzi del carburante sono inferiori a quelli italiani, quelli dentro i supermercati sono ancora più bassi. Le visite agli edifici religiosi sono a pagamento. I prezzi dei generi alimentari e dei ristoranti sono in genere inferiori a quelli italiani, quello degli alcolici è invece più elevato.

In Spagna le autostrade gratuite si chiamano Autovie, quelle a pagamento Autopiste. Il carburante costa un po’ di più di quello francese, ma comunque meno di quello italiano. Il fondo della maggior parte della rete stradale è ottimo. I prodotti alimentari, compresi gli alcolici, e i ristoranti costano meno che in Italia. I bar invece sono più cari. Le chiese sono tutte a pagamento a esclusione dell’ora della funzione. Sulle spiagge libere spesso c’è la doccia gratuita per i bagnanti. I negozi e in genere musei e simili aprono alle 10 di mattina. Generalmente città e paesi sono molto puliti e ordinati.

In Portogallo le autostrade sono tutte a pagamento senza caselli tramite carta di credito, che viene registrata al confine portoghese e viene automaticamente letta mediante riconoscimento della targa quando il mezzo passa sotto i varchi elettronici. All’uscita dal Portogallo l’ultimo varco telematico interrompe la prassi. Il fondo di quasi tutta la rete stradale è ottimo, così come le segnalazioni con cartelli e pannelli esplicativi. La pulizia dei luoghi è quasi maniacale e il verde è molto curato.  Negozi e musei non aprono prima delle 10. Gli edifici religiosi sono tutti a pagamento. Il prezzo dei generi alimentari, degli alcolici, dei bar e dei ristoranti è assai inferiore rispetto a quello dell’Italia.

La scheda del viaggio

  • Viaggio effettuato: dal 25 luglio al 31 agosto;
  • Gli autori del viaggio in camper: Mauro Gianneschi, 69 anni, di Lucca;
  • Il veicolo: Dethleffs Magic Edition del 2013
  • Chilometri percorsi: 7.040;
  • Le tappe: essendo il viaggio molto lungo per praticità di lettura è stato suddiviso in due  parti (in questa pagina analizziamo la prima parte)
    Francia: Carcassonne  - Montréal - Mirepoix - Montségur - Puivert - Rennes-les-Chateau - Puilaurens  - Peyrepertuse - Queribus - Arques - Termes - Villerouge-Termenes - Lagrasse - Fontfroide - Narbonne
    Spagna: Bardenas Reales - Fitero - Soria - El Burgo de Osma - Segovia - Avila - Salamanca - Astorga - Ponferrada - Las Medulas
    Portogallo: Guimaraes - Braga - Porto - Aveiro - Praya da Poco - Praya de Mira - Coimbra - Tomar - Batalha - Obidos - Peniche - Cabo Corvoeiro - Ericeira - Porto Novo - Cabo da Roca – Lisbona - Evora - Porto Covo - Cabo Sao Vicente - Sagres
    Spagna: Monastero La Rabìda - El Rocìo - Siviglia - Granada - La Calhorra - Cabo de Gata - Aguilas - Valencia

Si chiude qui la prima parte del viaggio dei nostri lettori, tra qualche giorno proseguiranno il loro racconto portandoci in Portogallo e di ritorno ancora in Spagna, verso i paesi del sud - vai alla seconda parte.

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Mauro Gianneschi