Elba in Camper. Un'isola da camminare

L’Isola d’Elba fuori stagione è un paradiso per i camperisti. Località che in estate espongono divieti o parcheggi a pagamento diventano ora avvicinabili e accoglienti. Questo è il momento giusto per girovagare ovunque e per camminare ammirando il mare dall’alto, con i monti della Corsica all’orizzonte

 

Narra una leggenda che le isole dell’Arcipelago toscano nacquero quando si ruppe una collana che Afrodite indossava. Sette di queste perle caddero in mare, vicino all’Italia, e da esse si originarono le sette isole toscane: Elba, Giglio, Capraia, Giannutri, Gorgona, Pianosa e Montecristo. Sette gioielli che dal 1996 compongono il Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano (info www.islepark.it), un macrocosmo di ambienti marini e montani, con panorami che hanno in effetti qualcosa di divino.

L’Elba è l’isola maggiore dell’arcipelago e la terza per estensione fra le isole italiane, dopo Sicilia e Sardegna. La linea costiera è caratterizzata da numerosi golfi e promontori che ne frastagliano il perimetro, l’interno è prevalentemente montuoso e collinare: il granitico massiccio occidentale culmina nel Monte Capanne che arriva a 1019 metri. A ben guardare una carta geografica, l’isola presenta una forma che ricorda vagamente un pesce: la grande testa a ovest, con l’occhio di Monte Capanne, la pinna caudale a est con le zone minerarie di Capoliveri e di Rio Marina, luccicanti di pirite. Questa è la zona delle vecchie miniere a cielo aperto, abbandonate. L’attività estrattiva, iniziata con gli Etruschi nel secolo VIII a.C., è terminata sul finire del secolo scorso.

L’isola, nota da sempre per i giacimenti di minerali del ferro, è caratterizzata da una eccezionale varietà di rocce e minerali, testimonianza di una serie di complessi eventi geologici che hanno portato alla sua formazione.

UN MODO LENTO E SALUTARE PER CONOSCERE L’ISOLA

Grande abbastanza per un itinerario in camper e piccola abbastanza per non perdersi, l’Elba non è semplicemente un’isola. È un mosaico di paesaggi diversi, è un patchwork di madre natura, è il condensato di un viaggio “mare e monti”. Mentre sulla costa le brezze profumano di macchia e di salsedine, nell’entroterra i venti sono densi degli aromi del sottobosco e dei castagni.

I periodi di fuori stagione, la primavera come l’autunno, sono il momento giusto per esplorare l’isola a piedi, ammirando il mare dall’alto. Esiste una bellezza intima dell’Elba che si svela soltanto quando l’isola si riappropria dei suoi silenzi, dei suoi spazi, del ritmo lento della vita quotidiana legato a quello della natura.

Tanti sono i sentieri che portano a scoprire il volto meno noto, e più panoramico, dell’isola, adatti sia per chi desidera passeggiare sia per chi vuole affrontare escursioni impegnative. Una prima selezione degli itinerari può essere effettuata consultando il sito dell’Ente Parco alla pagina www.islepark.it/visitare-il-parco/trekking-per-tutti-i-gusti/, che presenta una dettagliata descrizione di numerosi percorsi. A questo si può aggiungere l’acquisto – anche on-line - della Carta Escursionistica Isola d’Elba delle Edizioni 4Land (info www.4land.it) che riporta i sentieri ufficiali del Parco e del CAI, la GTE Grande Traversata Elbana e i sentieri del Capoliveri Bike Park. La carta è senz’altro un utile strumento per valutare lunghezze e tracciati. Inoltre, ci si può affidare a passeggiate organizzate.

Il “Walking Festival 2019. Arcipelago verde nel cuore delle Isole di Toscana”, a cura dell’Ente Parco, propone trekking guidati all’Elba e nelle altre isole e iniziative legate alle giornate internazionali di maggior rilievo in tema di conservazione ambientale e cultura. Il Festival del Camminare si tiene in primavera e in autunno. L’edizione autunnale 2019, iniziata il 14 settembre, durerà fino al 3 novembre. Le escursioni proposte si svolgono nel fine settimana, sono generalmente gratuite, la prenotazione è obbligatoria entro le ore 18 del giorno precedente (programma dettagliato e tutte le info su www.islepark.it, tel. 0565/908231). Infine, in questo itinerario suggeriamo di seguito alcuni percorsi a piedi, facili e alla portata di tutti, da adattare alle personali esigenze. Il nostro viaggio ad anello parte da Portoferraio e ritorna a Portoferraio passando per Marciana, Marina di Campo e Capoliveri. Più che i bagni in mare, sempre graditi anche fuori stagione, in questo viaggio il tema predominante è il trekking in mezzo alla natura. Quindi allacciamo gli scarponcini e partiamo.

PASSO DOPO PASSO FRA I BOSCHI DI MARCIANA 

Lasciato Portoferraio, la maggiore cittadina dell’Isola d’Elba e principale porto d’attracco dei traghetti, ci dirigiamo verso Marciana Marina percorrendo la bella strada costiera. Il borgo marino è grazioso e il suo lungomare si distende dal porto turistico, dominato dalla Torre degli Appiani, del XII secolo, fino al nucleo medievale di case color pastello. È il comune più piccolo di tutta l’isola. Poi si sale verso l’interno e verso l’alto fino ai 375 metri di Marciana, circondata da boschi e raggruppata alle pendici del Monte Capanne. Poco prima del borgo si trova la partenza della cabinovia che sale alla vetta del monte (info tel. 0565/901020, www.cabinovia-isoladelba.it), il rilievo più alto di tutta l’isola.

Marciana conserva un sapore antico, con scalinate, vicoli stretti e piazzette ombrose che attraversano l’interno del paese. Nella parte alta del centro storico si trova la possente Fortezza Pisana del XII secolo, a quattro bastioni, e poco distante il Museo Archeologico (info tel. 348/7039374, www.comune.marciana.li.it), che conserva reperti della preistoria elbana e testimonianze delle dominazioni etrusca e romana.

Le possibilità escursionistiche nella zona sono numerose, fra queste il sentiero 103 che parte alle spalle della Fortezza. È il principale tracciato del comprensorio del Monte Capanne, collega i versanti settentrionali e meridionali da Marciana a Chiessi raccordandosi con altri sentieri.

Il primo tratto è un bel sentiero panoramico, che sale al Santuario della Madonna del Monte, qui edificato nel XII secolo, al quale si giunge percorrendo una Via Crucis segnata da tabernacoli in pietra. La storia del Santuario è legata al nome di Napoleone Bonaparte, che vi dimorò per un breve periodo nell’estate del 1814.

Da non perdere una sosta sui gradoni della splendida esedra del Santuario, con fontanella gorgogliante. Proseguendo oltre, il sentiero porta a scoprire alcuni vecchi caprili marcianesi. Il caprile è un recinto pastorale edificato con muretti a secco che serviva al pastore per chiudere le capre o le pecore per la mungitura, per il controllo dei capi o per la tosatura. Uno spaccato della vita quotidiana dei vecchi pastori elbani, incorniciato da vedute spettacolari.

VERSO MARINA DI CAMPO E IL FARO DI CAPO PORO

Si ritorna giù sulla strada costiera e si inizia a percorrere la panoramica SP 25 con il mare sulla destra. È una strada da percorrere con lentezza, per godere degli affacci sulla costa e per approfittare delle piazzole a bordo strada e concedersi una rigenerante sosta a pieni polmoni. Da questa parte dell’isola, quando il sole scende e la notte avvolge i picchi e rimbocca le ultime spiagge, si condensa in lenta dissolvenza sulle più lontane onde del mare la sagoma scura di alte cime: sono i monti della Corsica, che il fioco scintillio del tramonto fa sembrare così vicini. In realtà nelle giornate limpide i monti della Corsica si vedono anche di giorno, ma al tramonto è tutta un’altra cosa.

Scorrono in successione rinomate località balneari come Pomonte, Fetovaia, Cavoli, finché non si giunge all’ampio golfo di Marina di Campo. Qui si distende una delle più ampie spiagge di tutta l’isola, circa 2 chilometri di arenile, con una bella pineta alle spalle. Il borgo è una frequentata località estiva, ben attrezzata anche per il turismo fuori stagione. Alle spalle dell’operoso porto, in prossimità della Torre, in via Bellavista, parte un bel sentiero che ci porterà a strapiombo sul mare con vedute mozzafiato. È il sentiero 139, che nella parte iniziale si inoltra in un bosco ombreggiato dove prevale il leccio. Proseguendo in salita si arriva pian piano a Capo Poro, contrassegnato da un faro che segnala ai naviganti l’ingresso nel golfo.

È un favoloso balcone panoramico che riveste un particolare interesse dal punto di vista storico. Nelle immediate vicinanze sono infatti presenti strutture risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che furono teatro di una delle pagine più drammatiche della storia dell’isola.

I PANORAMI E LE MINIERE DI CAPOLIVERI

Ripreso il camper, si viaggia ora in direzione est verso Capoliveri e il Monte Calamita. Superati i due ampi golfi di Lacona e Stella, si sale in breve sulla collina su cui si erge Caput Liberum, Capoliveri. Nel centro storico, una terrazza panoramica anticipa le vedute sulle coste dell’Elba e sulle altre isole dell’arcipelago che, più maestose, si ammireranno durante le passeggiate.

Le piazze e i vicoli del vecchio borgo sono di impianto medievale e nascondono attrazioni inaspettate, come il Museo del Mare (info tel. 0565/967029 – 393/9059583) che accoglie la mostra “Il relitto del Polluce – Naufragio a Capoliveri”, affondata al largo dell’Elba nel 1841. A sud del paese si allunga verso il mare il promontorio del Monte Calamita, un luogo arcaico di lavoro e fatica, dove natura selvaggia e identità storica si fondono in un vasto comprensorio di ex miniere. Luoghi mitici, oggi scenario di escursioni dove si intrecciano una miriade di percorsi per mountain bike (info www.capoliveribikepark.it) e per trekking.

La segnaletica per le passeggiate non è eccellente, la conformazione del territorio aiuta comunque nell’orientamento. In tema di miniere, un bel percorso facile, panoramico e senza pericolo di perdersi è quello che segue la strada costiera alta, a basso traffico, verso Punta della Calamita. Inizia da piazza del Cavatore e può terminare al Museo delle Miniere (info tel. 0565/935492 – 393/9059583, www.minieredicalamita.it), dove sono ricostruiti alcuni ambienti tipici della vita mineraria e attraverso arredi, strumenti, foto e documenti originali si possono approfondire alcuni aspetti della cultura mineraria elbana. Il museo è anche punto di partenza per visite alle miniere e per escursioni guidate in questo territorio così particolare. Prima di giungere al museo, una deviazione dalla strada, all’altezza della spiaggia dell’Innamorata, porta in decisa salita verso l’interno e si innesta poi su un tracciato più alto.

Seguendolo si rientra a Capoliveri compiendo un itinerario circolare. Il CAI elbano (info www.caielba.it) li identifica come sentieri 233 e poi 231. Come detto, le indicazioni non sono eccellenti quindi per tornare a Capoliveri senza sbagliare si può percorrere la medesima via dell’andata. Non è noioso ritornare sui propri passi, al ritorno la carrozzabile offre viste sul mare differenti rispetto all’andata, ugualmente ammalianti. Del resto qualsiasi strada, percorsa a piedi come in camper, in avanti o in dietro, non smetterà mai di affascinarci. 

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Per arrivare

Si raggiunge Portoferraio imbarcandosi al porto di Piombino. La navigazione dura circa un’ora, costeggiando gli isolotti di Cerboli e Palmaiola. Sono assicurate corse tutto l’anno e con una buona frequenza di orari. La compagnia di navigazione Moby/Tirrenia (info www.moby.it) è convenzionata con il Club di CamperLife e offre tariffe agevolate ai soci (tutte le info su www.camperlife.it/convenzioni). Anche i traghetti della Toremar (info www.toremar.it), partner di Moby, effettuano collegamenti marittimi fra Piombino e Portoferraio.

Per la sosta

La visita all’Elba fuori stagione facilita enormemente sia la scelta del luogo per il pernottamento che la ricerca dei parcheggi per le escursioni diurne. Le zone clou vietate ai camper nella stagione estiva diventano più avvicinabili, pur sempre nel rispetto delle regole del “no camping”. Ecco di seguito una breve selezione di aree, punti sosta e campeggi utili all’effettuazione dell’itinerario.

Procchio. Area attrezzata La Perla, loc. Campo all’Aia, tel. 339.1725879 – 338.2876231,

, www.elbaincamper.it, GPS: Lat. 42.4723 – Long. 10.1453. Apertura annuale, fuori stagione si consiglia però di telefonare preventivamente. Convenzionata con il Club di CamperLife. 

Marciana. Punto sosta nel parcheggio della cabinovia, lungo la SP 25, in leggera pendenza, GPS: Lat. 42.786214 – Long. 10.167658. Info Comune tel. 0565/901215.

Marina di Campo. Campo nell’Elba. Fra i campeggi presenti segnaliamo il Campeggio La Foce, via della Foce 379, tel. 0565/976456 – 393/9716451,

, www.campinglafoce.com, GPS: Lat. 42.749642 – Long. 10.245353. Apertura stagionale aprile-ottobre. Quando i campeggi sono chiusi, punto sosta nell’ampio parcheggio in piazza Pertini, alle spalle del porto, GPS: Lat. 42.741842 – Long. 10.233086. Info Comune tel. 0565/979311. 

Lacona. Capoliveri. Area attrezzata Orti di Mare, via dei Vigneti 522, tel. 331/5867805, www.ortidimare.it, GPS: Lat. 42763396 – Long. 10.3077536. Apertura annuale. Vicino al mare. 

Capoliveri. Punto sosta all’ingresso del paese nei parcheggi ai lati del cimitero, in asfalto, lungo la SP 31, GPS: Lat. 42.748401 – Long. 10.381425. Punto sosta anche poco più avanti nell’ampio spiazzo sterrato, in leggera pendenza, GPS: Lat. 42.746626 – Long. 10.381500. Info Comune tel. 0565/967611. 

Area attrezzata Ferrato, vicino al mare, in località Ferrato, tel. 0565/968527 – 340/3221831,

, www.areasostaferrato.it, apertura aprile-ottobre, GPS: Lat. 42.743979 – Long. 10.408279.

INFORMAZIONI UTILI

Marciana. Comune tel. 0565/901215,

, www.comune.marciana.li.it. Marina di Campo. Comune di Campo nell’Elba, tel. 0565/979311,

, www.comune.camponellelba.li.it. Capoliveri. Comune tel. 0565/967611,

www.comune.capoliveri.li.it. Info generali: www.visitelba.info. Parco Nazionale Arcipelago Toscano, tel. 0565/919411,

www.islepark.it

DURATA VIAGGIO

5-6 giorni

Chilometri percorsi: l’itinerario ad anello che da Portoferraio torna a Portoferraio, passando per Marciana, Marina di Campo e Capoliveri è lungo circa 85 chilometri.

 

Arianna Mantovani