Coperture per camper fisse e mobili | Le inchieste di CamperLife

Durante le stagioni più fredde, l’uso del camper si fa in genere minore. In tanti infatti fermano il veicolo in attesa della primavera. Per trovarlo in ottime condizioni al momento buono, è preferibile coprirlo almeno con un telo per salvaguardarlo dall’inclemenza del meteo.

Quando acquistiamo un’auto nuova, spesso il primo pensiero è quello di ripararla al meglio dai dannosi agenti metereologici che, uniti al temibile inquinamento, stressano precocemente la carrozzeria, lasciando quella patina che sbiadisce la brillantezza del colore, facendola invecchiare anzitempo. Lo stesso pensiero ci corre quando dobbiamo difendere il nostro amato camper dall’inclemenza di sole, pioggia, grandine, con l’aggravante che i veicoli ricreazionali, nella stragrande maggioranza (esclusi i costosi veicoli con cellula monoblocco in vetroresina), hanno anche guarnizioni tra tetto e pareti e, per tutti, le aperture varie sul soffitto con accessori incollati dove più spesso l’azione degli eventi atmosferici può fare danni.

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Certo, il classico colore bianco di base dei camper maschera più facilmente i segni del tempo rispetto alle carrozzerie metallizzate scure e ultra-lucide delle auto, ma allo stesso tempo risente maggiormente dell’ingiallimento dato dal sole e delle antiestetiche colature nere dovute alla pioggia che lava via lo sporco accumulato sul tetto. Vediamo quindi come proteggere il nostro costoso veicolo per allungarne la vita utile sottraendolo, almeno in parte, all’azione usurante del meteo.

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La soluzione definitiva al problema, ma anche la più difficile e costosa da praticare, è quella di comprare o affittare un box privato a misura dei nostri grandi veicoli, cosa che molto molto raramente è disponibile in casa o sul mercato, specie nelle grandi città, anche se stanno nascendo rimessaggi specializzati con tanto di garage di grandi dimensioni dotati di servizi completi, specie vicino ai grandi centri urbani del Nord. Il secondo step, decisamente più accessibile ma comunque costoso che tutti conosciamo, è quello di parcheggiare il camper presso un rimessaggio dotato di posti coperti, opzione che generalmente ha un prezzo doppio al classico parcheggio nel “campo” all’aperto; sommando però la spesa di tanti anni, questa opzione può costare una cifra davvero importante, che potrebbe diventare anche più onerosa di una manutenzione completa di riverniciatura a metà della vita del camper. L’alternativa, fatti due conti e ovviamente avendo lo spazio disponibile in un’area privata, è quella di valutare l’acquisto di una copertura fissa, fatta di tubi zincati e telo di protezione, dove fermare il veicolo quando non in uso. Soluzione interessante e ottimo investimento, con enormi vantaggi e due grandi limiti potenziali: lo spazio e i permessi, entrambi non sempre di facile soluzione e che - nel caso dei permessi comunali - possono sfociare in un vero ginepraio burocratico.

Il telo: soluzione semplice ma efficace

Se non possiamo quindi parcheggiare il camper al chiuso o sotto una tettoia, la soluzione più pratica ed economica è quella di coprirlo con un telo. Si tratta ovviamente di teli la cui struttura è complessa e le dimensioni sono davvero enormi, non proprio maneggevoli rispetto ai teli per auto e moto. Ne esistono fondamentalmente di due tipi: integrali, ossia che coprono completamente il camper fino alle ruote, o parziali, che servono a coprire le parti più esposte, ossia il tetto e la prima parte delle pareti dove sono le giunture sigillate. Si tratta di coperture costruite con tela a più strati per proteggere il camper da agenti atmosferici, riparandoli dall'azione pesante di pioggia, neve, sole, inquinamento atmosferico. Sono una soluzione estremamente pratica e hanno alcuni grandi vantaggi come la facilità e la velocità d’uso, la garanzia di una protezione valida, il costo abbastanza contenuto (intorno ai 280/350 euro circa) e la possibilità di riporli in comode sacche relativamente poco ingombranti quando non sono in uso. Presentano però anche alcuni svantaggi non trascurabili: primo fra tutti l’uso non facile e veloce come si potrebbe pensare (si richiede quasi sempre la presenza di due persone, specie al momento di posizionarli sul camper visti gli ingombri e il peso non trascurabile) e la difficoltà di distenderli sul tetto sempre per le notevoli dimensioni (ne esistono peraltro anche modelli dotati di aste guida per posizionarli anche da soli).

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Altro limite diremmo tecnico nasce proprio da una delle caratteristiche di base principali, ossia che in genere il telo è impermeabile (salvo i modelli estivi con la sola funzione contro caldo e solleone) nella parte alta e può creare, in caso di pioggia molto intensa, un accumulo d’acqua sul tetto del camper in presenza dei mancorrenti laterali che ne rendono i bordi più alti. L’acqua si raccoglie immediatamente nel centro che è più basso del profilo laterale dei mancorrenti, fino a creare una piccola piscinetta che può pesare molto: in caso, bisogna ovviare al problema creando uno scarico o inserendo un qualche spessore al centro del tetto (ad esempio con dei fogli di polistirolo, rigidi ma leggerissimi) che crei una pendenza verso l’esterno. I teli sono di tanti i tipi e per tutti i gusti: uno dei pericoli maggiori da evitare è dato da quelli completamente in pvc, anche se felpati internamente, che tendono a raccogliere fastidiosa condensa sotto, che a lungo andare può far danni, oltre ad insudiciare le superfici esterne. Il tipo di teli che consigliamo di scegliere è misto. Si tratta di teli impermeabili sopra e di tessuto traspirante sui lati, in modo che ci sia una certa traspirabilità su tutti i lati e i residui di condensa siano ridotti al minimo.

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Altro suggerimento è quello di scegliere possibilmente quelli con le zip laterali, per accedere comodamente in caso di necessità all’interno del camper senza doverli spostare ma semplicemente arrotolandoli lateralmente. Le zone di ancoraggio, le più sollecitate nel tempo e dal meteo, devono essere rinforzate con anelli metallici e triangoli di tessuto più robusto: sono i punti che reggono il maggior carico, specie in caso di vento forte, e devono essere agganciati a robusti tiranti, preferibilmente con una parte elastica che li tenga sempre in tensione (da sostituire però periodicamente in quanto l’azione del sole e degli sbalzi di temperatura sugli elastici è davvero deleteria). La stragrande maggioranza dei teli per coprire il camper è prodotta in due o tre misure data la varietà di dimensioni dei veicoli ricreazionali e si adatta abbastanza bene, fatto salvo che sia inevitabile un pò di “lasco” dovuto al margine che ci sarà: dovremo comprare un telo sempre un po’ più grande, pena l’impossibilità di “calzarlo”. Alcune aziende specializzate, peraltro, propongono anche modelli personalizzati su misura, perfino con scelta del tessuto, in modo che caschino come un vestito sul camper e riducano di molto la possibilità di scuotimenti dovuti al vento che nel lungo periodo possono creare lacerazioni sul tessuto. 

 

 

Redazione Camperlife