Camperisti coi piedi per terra | le interviste di CamperLife

Sono Pina e Giuseppe che, insieme ai nipotini, sfruttano il loro camper per girare lo Stivale in lungo e in largo alla scoperta di borghi, castelli, città sotterranee, grotte, parchi e attività legate al passato. E che in futuro prevedono di restare nei confini nazionali, preferendo “volare basso” coi desideri

Pina e suo marito Giuseppe sono una coppia molto affiatata. Sono loro stessi a confermarcelo: “Siamo sposati da 45 anni e abbiamo moltissimi punti in comune. Tra tutti spicca la voglia di scoprire città sotterranee e borghi con rocche e castelli”. Parte così la chiacchierata con gli intervistati di questo numero.
Loro sono Pina, 65 anni, e Giuseppe, 79 anni. È lui il “timoniere” di un grande motorhome da 7 posti, capace di condurre l’intera sua famiglia alla scoperta dei tesori più nascosti della nostra bella Italia.

Cosa vi ha spinto a optare per una vacanza itinerante? Cosa cercate da questa modalità di viaggio?
Entrambi veniamo da un’esperienza lunga 40 anni come campeggiatori con tenda, carrello tenda e roulotte e mai avremmo pensato di poter cambiare. L’illuminazione, se così si può dire, di acquistare il camper è venuta nel 2012 quando abbiamo deciso di portare in vacanza per una settimana a Fano il nostro piccolo chihuahua. Nonostante avessimo un accordo con il gestore del campeggio, dopo aver terminato il montaggio dell’avantenda, siamo stati invitati dal responsabile del camping a spostarci in un’area più lontana. Stanchi, infastiditi e poco intenzionati a rifare la faticaccia del montaggio, abbiamo approfittato della partenza di una mia collega per rimandare a casa il chihuahua. Al nostro rientro abbiamo valutato la possibilità di vendere la roulotte per acquistare un camper. Per degli amanti degli animali come lo siamo noi, questo è tutt’altro che un futile motivo. In un primo momento mio marito era scettico, ma dietro la mia insistenza si è convinto e ci siamo messi in moto per fare il grande passo. Abbiamo inizialmente pensato al camper solo come mezzo per conoscere nei brevi weekend tutte le bellezze vicine e lontane della nostra bella Umbria e delle regioni limitrofe che fino a quel momento non avevamo visto.

Si ricorda la vostra prima uscita in camper? Quando è avvenuta e dove siete stati?
Come dimenticare la nostra prima uscita in camper! Siamo stati a vedere la Narni sotterranea. Tutti gli anni andando in vacanza in Maremma e passando davanti a Cesi, piccolo borgo disteso lungo la pendice del monte Eolo, esprimevo il desiderio di visitarla. Abbiamo sempre rimandato, avendo la roulotte al seguito. Con il camper appena acquistato ci siamo finalmente fermati prima a Cesi e poi a Narni, che consiglio vivamente a tutti gli amanti di storia e arte per tutto ciò che rappresenta e che racconta. Cosiglio altresì la visita delle rovine di Carsulae, antica città di epoca romanica posta lungo l’antica via Flaminia, al confine tra i comuni di Terni e San Gemini e soprannominata la Pompei dell’Umbria.

camper rivista camperisti camperlife intervista Quando avete deciso di acquistare un veicolo ricreazionale quali considerazioni avete fatto?
Abbiamo semplicemente pensato alla libertà di movimento che questo mezzo ci avrebbe permesso di avere.

Quanto ha inciso nella scelta la composizione del vostro “equipaggio” e le sue esigenze?
Scegliendo il camper, abbiamo pensato allo spazio. Abbiamo cercato qualcosa che consentisse di muoversi agevolmente a due nonni con due nipoti non ancora adolescenti al seguito.

Siete stati consigliati da qualcuno nel processo decisionale o avete stabilito da soli?
Prima dell’acquisto abbiamo chiesto consiglio al nostro consuocero, camperista da una vita, che ci ha prospettato i pro e i contro di un camper. Tanta libertà ma anche difficoltà di spostamento una volta fermati. Per fortuna amiamo camminare.

Negli anni avete poi cambiato mezzo, oppure quello che avete oggi è ancora quello dei vostri esordi come camperisti?
Siamo così soddisfatti che penso che questo camper, non essendo più “giovanissimi” ma soprattutto per la comodità che ci regala, ci accompagnerà per molto tempo ancora. Spesso visionando camper più nuovi, più belli e nei quali è stata curata la parte estetica più che la funzionalità, avvertiamo una volta saliti un senso di claustrofobia che ci fa ancora una volta apprezzare di più il nostro “vecchietto”.  

Perché alla fine la vostra scelta è ricaduta su questo veicolo?  
Prima dell’acquisto abbiamo visionato solo 2 o 3 camper. Eravamo ormai decisi e non volevamo perdere tempo. Quando abbiamo visto questo, è stato un amore a prima vista perché corrispondeva in tutto, compreso il budget di spesa, a ciò che cercavamo. Il mezzo ha rispettato e ampiamente superato le aspettative!

Quali sono i suoi punti di forza? Quali invece i punti deboli? In cosa insomma andrebbe migliorato?
I punti di forza continuano ad essere, come ho letto da qualche parte, la pianta abitativa più bella mai fatta e tanta spaziosità e luminosità. Quanto ai punti deboli, non ce ne sono più: tutte le modifiche apportate sia prima che dopo l’acquisto hanno sanato ogni mancanza e difetto.

Negli anni lo avete personalizzato? In che modo?
La personalizzazione è stata fatta da mio marito, bravo bricoleur, traendo spunti dai “fai-da-te” pubblicati su alcuni siti. Il nostro tocco personale si vede nella maggiore funzionalità del tutto.

Quali eventuali altri accessori avete in mente di aggiungere o quali modifiche vorreste effettuare?
Credo che non ci sia più spazio per altre modifiche. Manca forse il condizionatore ma per ora non ne abbiamo sentito l’esigenza.

Quali sono le vacanze più memorabili a bordo del vostro veicolo ricreazionale?
Siamo camperisti da soli tre anni. Programmiamo le vacanze a tavolino in base a quello che vogliamo vedere e cercando informazioni in internet. Noi, come i nostri nipoti, siamo appassionati di storia e natura e quindi non camper rivista camperisti camperlife intervista mancano mai nelle uscite le visite a borghi, castelli, città sotterranee, grotte, parchi e attività legate al passato.

Quale il ricordo più bello in assoluto?
Fra le cose che hanno più interessato i nipoti ricordo Castello di San Leo, Castello di Fumone e di Azzurrina, mummie di Ferentillo, saline di Cervia, Sutri, Rasiglia, Grotte di Pastena, Civita di Bagno Regio, Bagni di S. Filippo, Corinaldo, Sperlonga, la montagna spaccata a Gaeta, Otricoli, Chiusi sotterranea…

Quale invece quello peggiore?
Fino a oggi nessun ricordo spiacevole, anzi tutti belli e anche simpatici, perché il camper ci consente di conoscere persone diverse e posti che con la roulotte non potevamo vedere. Altra cosa importante è anche il fatto che i nostri figli, che in un primo momento non volevano utilizzarlo, pare abbiano cambiato idea. Quindi le nostre uscite sono a volte subordinate alle loro. Ma questo lo facciamo con gioia.

Cosa non rifareste se poteste tornare indietro?
Se tornassimo indietro? C’è sempre una frase che racchiude il nostro pensiero e che dice tutto: “peccato non averlo fatto prima”.

Qual è il prossimo viaggio in agenda e quale il viaggio da sogno che vorreste realizzare?
Nel futuro c’è sempre la scoperta della nostra bella Italia. E come viaggio da sogno, mio marito punta alla Sicilia. Voliamo bassi: niente paesi esteri con il camper.

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Redazione Camperlife