Camper on the road, la Spagna di Navarra e Pamplona

Viaggio on the road in Navarra tra graziosi borghi medievali, città storiche e meraviglie della natura. Pronti a scoprire una delle regioni meno turistiche di Spagna? 

Quando si pensa alla Spagna, vengono subito in mente la capitale Madrid, la cosmopolita Barcellona o l’elegante Andalusia. Nel nord della penisola iberica, invece, vicino al confine francese, è situata una delle destinazioni più affascinanti del paese, dove si susseguono borghi medievali, città dalla storia antica e parchi naturali in cui difficilmente ci si imbatte in qualche turista. Si tratta della Navarra, una comunità autonoma e provincia spagnola che, ad eccezione del capoluogo Pamplona, è per lo più sconosciuta al pubblico italiano. Noi di Camper Life vi portiamo a scoprire questo autentico gioiello, ideale da visitare durante una vacanza primaverile o da mettere in agenda come destinazione per le ferie estive. Qui, infatti, ogni anno a Pamplona dal 6 al 14 luglio si celebra la festa di San Firmino che richiama turisti da tutta la Spagna e oltre. Ecco qualche dritta per organizzare al meglio il vostro viaggio in camper in Navarra. 

Pamplona, gioiello di Spagna

Fondata dai romani e collocata lungo il famoso Cammino di Santiago, Pamplona è una città da visitare almeno una volta nella vita. Tra architetture romane, mura medievali e palazzi settecenteschi, sono tante le cose da vedere nel capoluogo navarrese. Il tour alla scoperta della città parte inevitabilmente dalla maestosa Cattedrale di Santa Maria, una splendida chiesa con una sobria facciata neoclassica che contrasta con l’opulento interno in stile neogotico. L’edificio merita una visita non solo perché qui sono stati sepolti i re di Navarra, ma anche perché custodisce uno splendido chiostro con grandi arcate, colonne e decorazioni geometriche mozzafiato. Un consiglio da segnarsi in agenda: il luogo migliore per ammirare la cattedrale in tutto il suo splendore è il belvedere panoramico del parco della Media Luna, che offre viste incomparabili sull’edificio religioso. Alla fine del parco, nel Fortino di San Bartolomeo, si trova anche il nuovo Centro di Interpretazione delle Fortificazioni di Pamplona, un luogo al cui interno è narrata la storia della fortificazione della città spagnola. Durante il medioevo, infatti, Pamplona fu una delle città più floride della penisola iberica e, per difendersi dai nemici, soprattutto quelli provenienti dal versante francese, si circondò di un anello murario lungo cinque chilometri. Tra bastioni, porte, baluardi e fortini, una passeggiata alla scoperta delle mura medievali è un’esperienza imperdibile da fare quando si è in città. La peculiarità di Pamplona sta nel fatto che è costituita da tre borghi, Navarreria, San Cernin e San Nicolas, ognuno con la propria chiesa-fortezza, che, insieme, formano il casco antiguo, cioè il centro storico della città, un labirinto di viuzze e piazzette sovrastate da torri e campanili. 

La Pamplona verde e contemporanea

In pochi lo sanno, ma Pamplona è una delle città più verdi di Spagna. Per rendersene conto, oltre al parco della Media Luna, basta recarsi ai Giardini della Taconera, al Parco Runa o al Giardino Giapponese Yamaguchi. È, però, la Cittadella, o meglio la Vuelta del Castillo che la circonda, il vero polmone verde della città. Considerata il miglior esempio di architettura militare del rinascimento spagnolo e uno dei più notevoli complessi difensivi in Europa, la Cittadella è uno spazio di 280.000 metri quadrati con al suo interno fortificazioni, bastioni, padiglioni e fossati trasformati in spazi pubblici dedicati alla cittadinanza, dove gli abitanti di Pamplona e i turisti possono rilassarsi, fare sport e passare il tempo libero. È qui che, ogni notte, durante la festa di San Firmino, si tiene lo spettacolo di fuochi d’artificio e altre manifestazioni. Ad eccezione della festa estiva, la Cittadella è aperta soltanto il giorno, quindi è la destinazione ideale per una passeggiata immersi nella natura. 

La Pamplona di Hemingway

Se c’è un personaggio che più di ogni altro è legato alla città di Pamplona, questo è Ernest Hemingway. Il celebre giornalista e scrittore americano, vincitore del Premio Nobel nel 1954, ha ambientato nella città navarrese il suo noto romanzo “Fiesta” che vede protagonisti un gruppo di amici che si trovano a Pamplona durante la celebre festa del patrono. Non è difficile capire come mai Hemingway si innamorò di Pamplona: la prima volta che mise piede in città era il 6 luglio 1923, primo giorno dei festeggiamenti di San Firmino. Tornò poi in città per partecipare alla guerra civile spagnola, durante il secondo conflitto mondiale e, infine, in tempi di pace nel 1953 e 1959. Non si può, dunque, dire di essere stati a Pamplona senza aver fatto un tour sulle tracce dello scrittore americano. Tra tutte, meritano una tappa il Café Iruña, il Bar Txoko e l’Hotel Perla, dove era solito soggiornare, tutti e tre nella colorata Plaza del Castillo, e il monumento a lui dedicato in Plaza de Toros, vicino all’arena. 

La Festa di San Firmino

Ogni anno, alle ore 12.00 in punto del 6 luglio, dal Palazzo dell’Ayuntamiento di Pamplona viene sparato in aria il chupinazo, cioè il razzo che annuncia l’inizio dei festeggiamenti. Seguono processioni verso la Chiesa di San Lorenzo, dove si trova la Cappella di San Firmino, e una serie di riti religiosi. L’evento clou, però, è l’encierro, cioè la corsa dei tori verso Plaza de Toros, che entusiasma i pamplonesi e i turisti, ma al tempo stesso è oggetto di grandi polemiche da parte degli animalisti. Nel pomeriggio, dopo l’encierro, si svolgono le corride nell’arena di Plaza de Toros, con protagonisti gli stessi tori che hanno partecipato alla corsa. Durante i giorni di festa, per le vie del centro si può ammirare la sfilata dei Gigantes e Cadezudos, il corteo di pupazzi in cartapesta che girano per la città, oltre che numerosi spettacoli pirotecnici. 

Borghi da cartolina

Nonostante Pamplona sia la star indiscussa della Navarra, questa regione spagnola custodisce numerosi borghi medievali che, chi ha qualche giorno di vacanza in più a disposizione, dovrebbe includere nel proprio itinerario di viaggio. Tra questi, meritano una visita Roncisvalle, il primo villaggio in territorio spagnolo dopo il confine francese, dove nel 778 avvenne la disfatta dell’esercito franco sterminato dai baschi, l’incantevole borgo di Ochagavia nel cuore dei Pirenei navarresi, Iracheta, che custodisce uno dei più antichi granai di Spagna, Tudela, con la sua bella cattedrale, o Estella-Lizarra con il suo centro storico romanico. Due, però, sono i borghi più noti della Navarra, ad eccezione del capoluogo, e cioè Javier, con l’omonimo Castello, una splendida architettura con torri, sale e saloni, e Olite, con il Palazzo Reale, splendido esempio di stile gotico francese (Olite ogni estate, nel mese di agosto, ospita la Festa Medievale, un’occasione unica per immergersi nella realtà locale e immaginare come fosse la cittadina durante il medievo).

Bardenas Reales:c’è nessuno qui?

Se, invece, siete alla ricerca di luoghi immersi nella natura, il posto giusto per voi è il Parco delle Bardenas Reales, oltre 40.000 ettari dichiarati dall’UNESCO “riserva della biosfera”, situato a circa un’ora di camper da Pamplona. Questa meraviglia della natura è stata persino utilizzata come set cinematografico durante le riprese della prestigiosa serie tv “Il Trono di Spade” (Game of Thrones). La prima cosa che colpisce delle Bardenas Reales è il paesaggio semidesertico: le impressionanti formazioni rocciose presenti nel parco sono il risultato dell’erosione provocata nel corso dei millenni da piogge torrenziali e vento sul terreno gessoso e argilloso. Ampie pianure, burroni, dirupi, colli e montagne, si alternano a boschi di pini d’Aleppo, querce dei Pirenei e campi di rosmarino, e poi stagni, gole e canyon che arrivano fino ai 270 metri di profondità. Difficile trovare altrove un luogo talmente suggestivo da sembrare irreale. Nonostante l’ambiente possa apparire a tratti inospitale, nel parco delle Bardenas Reales vivono più di venti specie di rapaci e ventotto specie di mammiferi. Il parco possiede numerosi sentieri che possono essere percorsi a piedi o in bicicletta e sono previsti anche tre appositi itinerari, tra i 20 e 40 km di lunghezza, appositamente realizzati per chi preferisce visitarlo in camper (o auto). Se volete scoprire un posto autentico, lontano dalle rotte comuni, è alle Bardenas Reales che dovete recarvi. L’abbiamo già detto che qui non ci sono turisti? 

Fotografie cedute dal Servizio di Marketing Turistico del Governo regionale della Navarra

Francesca Masotti