Camper nuovo ma già guasto | L'Avvocato dei camperisti

Il nostro amico ha acquistato un veicolo presso un concessionario ma dopo soli 100 km si è fuso il motore. La responsabilità è del venditore o del costruttore?

Buongiorno, ho acquistato un camper nuovo, ma dopo soli 100 km il motore si è fuso. L’ho portato in un’officina autorizzata dove dicono che la garanzia non opera perché del danno sarebbe responsabile il concessionario che, dopo avere tenuto il mezzo fermo per circa un anno nel piazzale, prima di consegnarmelo avrebbe dovuto cambiare l’olio. Il concessionario però nega ogni responsabilità e dice che me la devo vedere con il costruttore. Nel frattempo il mio mezzo è fermo. Chi ha ragione?
Piero Raso

Gentile lettore, la questione purtroppo (e nonostante le apparenze) non è di facile soluzione. Partiamo dal Codice del Consumo: gli articoli da 128 a seguire fissano la primaria regola che il venditore, quindi il concessionario, ha l’obbligo di consegnare al camperista-consumatore “beni conformi al contratto di vendita”. Se ciò non avviene, quindi se il camper camperlife angelo costacamper presenta un difetto, grava sul concessionario-professionista la responsabilità per qualsiasi vizio di conformità che si manifesti entro due anni dalla consegna e che gli venga denunciato nei due mesi dalla scoperta. Quindi, il professionista-rivenditore ha l’obbligo di provvedere alla riparazione del veicolo qualunque sia il vizio riscontrato, riguardi esso la cellula abitativa, la meccanica, i componenti, gli accessori eventualmente montati, eccetera. Ma veniamo al Suo caso concreto: il motore del camper che fonde dopo soli 100 km. Come detto, la fattispecie non mi pare di facile soluzione perché al di là delle norme di legge ci sono questioni tecniche, prima che giuridiche, da chiarire e va individuata con assoluta certezza la causa del guasto. Potrebbe trattarsi di un cosiddetto “vizio strutturale” del veicolo nuovo, qualcosa che ha a che fare con la fase di produzione e in questo caso, a mio modo di vedere, si potrebbe ravvisare una responsabilità del costruttore che imporrebbe non solo la riparazione, ma un risarcimento nei Suoi confronti perché il veicolo difettoso, anche se riparato, avrebbe un valore minore di quello per cui è stato pagato. Se invece fosse dimostrato che il motore si è fuso perché non c’era olio o c’era olio “vecchio” allora, effettivamente, la responsabilità della casa produttrice verrebbe meno e anche la garanzia da parte di quest’ultima e la responsabilità sarebbe del concessionario. Ma potrebbe esserci una responsabilità anche dell’acquirente: il codice civile, art. 1227, prevede l’ipotesi del “fatto colposo del creditore” il quale sia stato a sua volta in parte causa del danno. Se il danneggiato (in questo caso, il camperista) con il suo contegno abbia prodotto un aggravamento del danno, anche senza avere contribuito alla sua produzione, potrebbe esserci un suo concorso di colpa. In pratica, potrebbe essere vero che il concessionario non ha messo olio a sufficienza nel motore o che questo si fosse deteriorato, ma se il camperista, non curandosi dei segnali di sofferenza del motore, ha continuato a usare il camper fino a farlo “grippare”, potrebbe essere considerato corresponsabile dell’aggravamento di un danno che se avesse usato maggiore attenzione e perizia avrebbe potuto essere meno devastante, se non del tutto evitabile. Ma queste ovviamente sono tutte congetture, in assenza di un accertamento di natura tecnica prima che giuridica.
Per qualsiasi necessità potete contattarmi tramite la segreteria CamperLife o scrivendo a avvocato@camperlife.it.

Angelo Costa, Avvocato

 

Redazione Camperlife