È saggio alzare la portata? | La posta dei camperisti

È davvero necessario aumentare il residuo di carico? Ed è utile? Questa la questione sviluppata dal nostro lettore

Buongiorno signor direttore, leggo spesso di colleghi camperisti che chiedono informazioni per poter portare la massa del loro mezzo da 3.500 a 4.250 chilogrammi. Al di là degli aspetti tecnici che sarà compito della ditta costruttrice chiarire, mi chiedo se sia saggio fare un passo del genere, anche perché non riesco a vederne la necessità. Io posseggo un mezzo di sette metri di lunghezza, con un equipaggio composto da mia moglie e da me e, pur avendo nel gavone uno scooter dal peso di 120 chilogrammi, ho sempre abbastanza residuo di carico per trasportare ciò che ci serve. È vero che ci sono famiglie con prole e quindi il peso del materiale trasportato aumenta di conseguenza, ma nonostante tutto credo che ci sia abbastanza riserva per soddisfare i bisogni della famiglia. È chiaro però che non bisogna esagerare con il carico. Tanto per cominciare non è necessario partire da casa con la cambusa strapiena, ciò che ci serve lo si può tranquillamente comprare strada facendo. Le dodici bottiglie di acqua minerale, per intenderci, si possono ridurre a una o massimo due: la quantità che serve per il primo giorno di viaggio. Qualche anno fa ho visto una famiglia di svizzeri composta da due adulti e due bambini. Orbene, questa famiglia si era portata dietro quattro tavole da surf, quattro biciclette, un gommoncino con relativo motore, due barchette a vela tipo “laser” e tutti gli indumenti adatti per ogni tipo di attività. Questo è certamente un caso limite e, per carità, ognuno è libero di fare ciò che ritiene giusto, purché non dia fastidio al prossimo. Ma questa libertà non esclude comunque l’uso del buon camper camperlife camperisti rivista campersenso.
Marco Arlato

Caro Marco, le rispondo partendo dalla sua ultima frase. Cos’è il buonsenso? Solitamente s’intende la capacità naturale dell’individuo di valutare e distinguere il logico dall’illogico, l’opportuno dall’inopportuno. E questo per comportarsi in modo adeguato in funzione dei risultati pratici da conseguire. Detto questo, molto probabilmente la famiglia svizzera da lei mal giudicata forse aveva il camper con la portata aumenta a 4.250 chilogrammi. Ma facciamo un passo indietro che può essere utile per i lettori non preparatissimi sul significato di massa complessiva, massa in ordine di marcia e portata residua. La massa complessiva definisce il peso massimo che il veicolo a pieno carico non può oltrepassare. Per gli autocaravan di solito è 3.500 kg, ma per alcuni veicoli di dimensioni contenute o del primo prezzo può essere di 3.300 kg. Per ambedue è sufficiente la patente B. Superando i 3.500 kg come da lei ipotizzato, occorre avere la patente C1 o C. Il secondo dato sostanziale è la massa in ordine di marcia definita dal peso a vuoto del veicolo con l’aggiunta del peso del conducente (per convenzione 75 kg), quello delle attrezzature base del veicolo (ruota di scorta o kit di riparazione, attrezzi in dotazione) e infine con l’aggiunta del peso dei serbatoi (carburante, acqua potabile, bombole del gas riempiti al 90% della loro capacità). La differenza tra massa complessiva e massa in ordine di marcia ha come risultato la portata residua, ovvero quello che è possibile aggiungere al camper (persone, attrezzature, ecc.) senza oltrepassare la massa totale omologata, che per inciso in Italia è superabile con una tolleranza del 5% (arrotondata ai 100 kg superiori), ma che non è valida per tutti gli stati esteri. Se come afferma lei il suo veicolo garantisce sempre abbastanza residuo di carico, per molti altri è una “missione impossibile”. Del resto nella sua lettera non specifica se il calcolo che ha fatto si basa su quanto dichiarato dal costruttore o di una verifica - che è sempre utile - col veicolo posizionato su una pesa pubblica. Spesso infatti per il veicolo in nostro possesso è considerata attendibile la massa in ordine di marcia dichiarata per quel particolare modello, salvo poi scoprire che il 90% della capacità dell’acqua potabile trasportata è riferita ai pochi litri utilizzabili in viaggio e non alla capienza totale del serbatoio o che sono esclusi dal conteggio accessori extra installati direttamente in catena di montaggio come il condizionatore in cabina o dalla concessionaria, come ad esempio la batteria di servizio che da sola pesa circa 30 kg. Insomma, se chi produce è già condizionato dal limite dei 3.500 kg, è più che logico che per certi camperisti aumentare la portata del camper, nonostante l’obbligo della patente C1 o C, semplifica l’esistenza. Ma cosa contribuisce a innalzare il peso a vuoto del camper? Gli elementi sono molteplici, dal telaio al tipo di scocca (con controtelaio, doppio pavimento e via dicendo). Come pure il tipo di meccanica (con più cavalli, con cambio automatico, ecc.). Da non sottovalutare la già citata dotazione di accessori (per questo molte aziende a fianco della lista degli accessori segnalano il rispettivo peso). A questi vanno aggiunti quelli montati in un secondo tempo, che spesso troviamo acquistando un veicolo usato. Ad esempio: il condizionatore da tetto abbinato al generatore di corrente significano un aumento del peso di almeno 70-80 kg. Concludendo, il superamento dei limiti di peso non è la costante di tutti i camper (e il suo autocaravan, stando a quanto afferma, è un esempio), ma indubbiamente è un problema che una fetta di camperisti europei ha eliminato acquistando un veicolo nuovo con portata maggiorata. Oneroso, ma fattibile, l’innalzamento della portata massima in un secondo tempo, specie se il veicolo in listino prevedeva questa opzione. Tra nulla osta, nuovo collaudo, ecc. si può superare i 2 - 3 mila euro di spesa.
In più, il costo della patente C1 o C se possediamo solo la B. Naturalmente, se abbiamo il camper fuori peso, questa opzione evita del tutto possibili sanzioni in caso di controlli da parte degli organi di pubblica sicurezza.

 

 

Redazione Camperlife