È possibile vivere in camper? | La posta dei camperisti

Una lettrice ci chiede informazioni sulla possibilità di trasferire la propria residenza in camper.

camper camperlife rivista camperistiGentile redazione, vorrei vivere in camper... Il domicilio ce l’ho. Per la residenza cosa posso fare?
Elena S.

A questa domanda aveva risposto tempo fa l’avvocato Angelo Costa, che per esigenze di lavoro, non segue più le varie richieste dei nostri lettori. In ogni caso, aveva puntualizzato che la residenza è un diritto fondamentale che non può essere negato e che la natura e/o il decoro dell’alloggio è irrilevante ai fini del suo riconoscimento.  È opportuno però chiarire la differenza tra residenza e domicilio. La residenza, secondo il nostro codice civile, è quel luogo in cui una persona ha la propria dimora, che è data dal Comune di normale abitazione, dove abitualmente esplichiamo la vita familiare e sociale. La residenza per la legge italiana si distingue poi dal domicilio, che è invece il luogo dove la persona stabilisce la sede principale dei suoi affari o interessi, che può anche essere l’abitazione di un’altra persona (amici o parenti) presso cui si potrà indicare un recapito. La residenza anagrafica è un diritto irrinunciabile perché da esso ne derivano tanti altri, come il diritto di voto, il diritto all’assistenza sanitaria e sociale, il diritto al rilascio della carta d’identità ed anche obblighi. Ne deriva che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell’alloggio per cui, in linea astratta e teorica, ben si potrebbe chiedere la residenza in un determinato Comune, indicando come alloggio un’autocaravan o una roulotte. Ma perché tutto sia in regola, si dovrebbe trattare di un veicolo collegato a un determinato luogo con l’allaccio all’energia, alle fogne, ai servizi etc. Insomma, in tutto e per tutto - anche materialmente - una stabile abitazione. Diversamente, chi dovesse decidere di andare a vivere in un camper vero, di quelli con le ruote, con il motore e in grado di spostarsi e viaggiare, allora rientrerebbe nella categoria dei “senza fissa dimora”, per i quali è prevista una specifica e apposita procedura di assegnazione della residenza. E, in tale caso, per garantire la reperibilità del residente/itinerante presso il Comune, questi dovrebbe anche eleggere il proprio domicilio presso parenti o amici in possesso di un domicilio stabile, tradizionale. In linea di massima i cittadini senza fissa dimora aventi un domicilio e che vivono abitualmente e continuativamente all’interno del territorio di un Comune per avere la residenza devono fornire gli elementi e/o i documenti utili a consentire all’Ufficio di verificare la sua effettiva situazione di persona senza fissa dimora. Ovvero, dichiarare un domicilio e fornire all’ufficio gli elementi necessari allo svolgimento degli accertamenti atti a stabilire l’effettiva sussistenza del domicilio stesso. Di seguito, chiedere l’iscrizione per “Senza Fissa Dimora” specificando la propria situazione di senza fissa dimora fornendo la propria data di nascita oltre a cognome e nome. Come documentazione da presentare di regola occorre per i cittadini italiani un documento di identità in corso di validità (carta di identità, passaporto, patente di guida...).

 

 

Redazione Camperlife