La Sardegna è l’isola della bellezza (itinerario in camper)

Stintino
Stintino. Foto Levranii

Spiagge di sabbia bianca, mare dalle mille sfumature di azzurro, incantevoli città e due parchi nazionali: la Sardegna è talmente perfetta che sembra uscita da una cartolina. Vi portiamo nel Nord-ovest dell’isola, in viaggio da Castelsardo a Bosa, passando per Stintino, Alghero e spiagge immacolate. Scenari diversi, un unico comune denominatore: la bellezza

Basta un solo aggettivo per descrivere la costa nord-occidentale della Sardegna: perfetta. Certo, definirla così potrà sembrare scontato per molti, ma chi frequenta questa zona e la conosce bene non può che concordare: è impossibile non lasciarsi ammaliare dalle spiagge candide, dal profumo dei cespugli di mirto e di corbezzolo, dalle scogliere modellate dal vento, dai piccoli borghi che sembrano usciti da un libro di fiabe e dalle acque limpide che accarezzano la costa.

L’isola conquista tutti, immediatamente, per il suo fascino e la sua bellezza. Chi, invece, non ha ancora avuto il piacere (e la fortuna) di visitarla o chi vuole tornare a scoprirla dopo tanto tempo, ne approfitti quest’estate oppure in autunno.

In pochissimi chilometri si possono ammirare città dalla storia antichissima, perdersi in parchi naturali, rilassarsi in baie nascoste e rilassarsi circondati dalla natura. La Sardegna è davvero un’isola perfetta.

Questo itinerario, ideale da percorrere con il proprio camper, inizia a Castelsardo e termina a Bosa. Poco più di cento chilometri ma tanti luoghi da visitare, uno più affascinante dell’altro. Andiamo a scoprirli insieme. 

peschereccio a Castelsardo - autore Levrani
Peschereccio a Castelsardo - autore Levrani

Tra castelli e resti archeologici

È uno dei borghi più belli d’Italia e non è difficile capire il perché: Castelsardo con la sua roccaforte medievale, le casette colorate in toni pastello e le belle spiagge negli immediati dintorni è un vero e proprio gioiello. Da scoprire con calma. Il nucleo originario del borgo fu costruito attorno al Castello dei Doria, risalente alla seconda metà del XIII secolo, uno dei manieri più visitati dell’isola.

Oggi, all’interno del castello, ha sede il Museo dell’Intreccio Mediterraneo, un luogo imperdibile se si vuole scoprire la storia dell’antica tradizione dell’intreccio che viene realizzato ancora oggi in occasione delle festività religiose ma anche nella quotidianità, per le sedie, per la pesca e per i cesti.

Quest’arte si ammira anche passeggiando per le viuzze di Castelsardo: i cestinai lavorano nelle loro botteghe o fuori dalle proprie case intrecciando la palma nana, il fieno marino e la rafia per creare manufatti originali, ideali da acquistare se si desidera portare a casa qualcosa di autentico e di tipicamente sardo. 

Si raggiunge il Castello dei Doria per ammirare splendide viste sul mare. All’inizio del XVI secolo fu rinominato Castillo Aragonés, poi divenne sede vescovile fino alla costruzione della Cattedrale di Sant’Antonio Abate (alla fine del Cinquecento), altro tesoro culturale da non perdere per le cripte e la torre campanaria con cupola tappezzata di maioliche, a picco sul mare. Uno degli avvenimenti più importanti nel borgo, che si festeggia in occasione della Pasqua, è la Settimana Santa che, tra processioni, pellegrinaggi, cori sacri e falò, richiama le più famose celebrazioni spagnole.

E per un tuffo? Il litorale è composto da alte scogliere di trachite rossa e i tratti sabbiosi sono pochi, ma ci sono: la Marina di Castelsardo, proprio all’ingresso del borgo, e la spiaggia Lu Bagno, a due chilometri dal centro in direzione Porto Torres, sono ideali se si cercano lidi di sabbia morbida.

Porto Torres, invece, è famosa per la Torre Aragonese del ‘300 (in passato strumento difensivo, oggi sede di mostre temporanee) e per il parco archeologico di Turris Lybisonis, colonia romana un tempo ricca di miniere di argento e ferro, con i suoi mosaici, le vie lastricate, i ponti e le terme antiche.

Qualche metro ed ecco Tanca Borgona, necropoli imperiale e paleocristiana con sepolture, affreschi, mosaici e sarcofagi, e il complesso funerario in Via Libio, in pieno centro storico, scoperto solamente nel 2000. Per gli appassionati di archeologia, è d’obbligo un salto anche a Su Crucifissu Mannu, la necropoli preistorica più significativa della regione: ben 22 tombe costruite tra il 3200 e il 1600 a.C.

La basilica romana di San Gavino, infine, è la più grande e antica di tutta la Sardegna. Vale la pena accedere al suo interno per visitare anche la cripta costruita nel ‘600 dove sono custodite le reliquie dei santi Gavino, Proto e Gianuario. Ovunque si vada, si viene travolti da storia, arte e cultura. 

Asinara - Cala Sabina - autrice Elisa Locci
Asinara - Cala Sabina - autrice Elisa Locci

Meraviglie della natura 

È proseguendo verso ovest, però, che si incontrano alcune tra le spiagge più belle del mondo che ricordano i paesaggi caraibici, non fosse per il ginepro e la macchia mediterranea che inondano di profumo la zona.

Da Stintino, borgo in passato famoso per la pesca e la lavorazione del tonno (da visitare il Museo delle Tonnare costruito nella tonnara Saline attiva fino agli anni ’70) e poi frequentato come meta turistica da personaggi famosi ci si imbarca per il Parco Nazionale dell’Asinara.

Prima, però, è d’obbligo una sosta a La Pelosa: fondale limpido e basso, sabbia candida, mille sfumature di blu e acqua sempre calma, protetta com’è dai faraglioni di Capo Falcone (nei cui anfratti si riproduce il falco pellegrino) l’isola Piana e l’Asinara. È il luogo ideale se si viaggia con i bambini.

Poco sopra si trova La Pelosetta, una deliziosa caletta, sorella minore della più famosa spiaggia.

Di fronte, l’isola Piana, un tempo pascolo per il bestiame che nuotava sino a terra trainato dai barconi per raggiungere l’isola maggiore. Alle spalle, ecco l’Asinara che si erge in tutta la sua bellezza.

Parco nazionale dal 1997 e area marina protetta dal 2002, l’Asinara è una meraviglia della natura: colline arrotondate, macchia mediterranea, fauna caratteristica - come l’asinello bianco, il cinghiale sardo e il muflone - fondali ricchi di vita e mare cristallino. Carcere, colonia agricola e lazzaretto, l’isola interdetta per anni al pubblico è rimasta incontaminata e, per questo, è bellissima.

Il mare dell’Asinara, poi, è uno scrigno di tesori, gli appassionati di snorkeling troveranno qui pane per i loro denti: i fondali costituiti da anfratti, canaloni e spaccature, le falesie, il litorale colonizzato da specie rare, come l’alga rossa e la patella gigante, e poco più a largo incontri sorprendenti con i delfini, sono “the place to be” per chi ama le immersioni (info su come organizzare una visita al parco: www.sardegnaturismo.it e www.parcoasinara.org).  

Alghero - parco di Porto Conte - autore Gabriele Maltinti -
Alghero - parco di Porto Conte - autore Gabriele Maltinti -

Alghero, perla sarda

Tra le città più affascinanti del Mediterraneo, Alghero vale da sola un viaggio in Sardegna. Non solo per le meravigliose spiagge che la circondano – tra tutte meritano una sosta: Lido San Giovanni, spiaggia cittadina ben attrezzata, con sabbia dorata, fondale basso e acqua limpida; Maria Pia, talmente bella da non sembrare reale; Bombarde e Lazzaretto, molto amate dai cittadini e dalle famiglie per la vicinanza ad Alghero, e quindi in alta stagione molto frequentate, ma dal fascino unico; e le spiagge del Parco Naturale di Porto Conte dove baie sabbiose si alternano a falesie a strapiombo - ma anche per l’offerta culturale.

Alghero - spiaggia Mariapia - autore Gabriele Maltinti
Alghero - spiaggia Maria Pia - autore Gabriele Maltinti

Una visita al Parco, prima di scoprire la città e i suoi dintorni, è d’obbligo: qui, infatti, nella selvaggia macchia mediterranea sono custoditi preziosi tesori, come la Grotta di Nettuno, una delle più grandi cavità marine d’Italia con stalattiti, stalagmiti e un lago sotterraneo, raggiungibile sia via terra tramite la scala del capriolo (654 gradini che si avvinghiano sul costone occidentale del promontorio di Capo Caccia sino all’imboccatura) che via mare tramite apposite imbarcazioni che partono dal porto turistico di Alghero.

Una visita alla necropoli di Anghelu Ruju, alle domus de Janas di Santi Perdu e ai complessi di Palmavera e Sant’Imbenia è d’obbligo, poi dritti in città per passeggiare lungo i bastioni del porto e ammirare il mare color smeraldo su cui affaccia il centro storico dove la parola d’ordine è perdersi.

Tra viuzze strette, piazzette nascoste, case colorate ed edifici religiosi, come la Cattedrale di Santa Maria del XVI secolo, la chiesa del Carmelo col retablo dorato, quella di San Michele con la sua caratteristica cupola di maiolica colorata e, infine, la chiesa di Sant’Anna in stile tardo-rinascimentale, la meraviglia è assicurata.

Sapete che Alghero è rinomata per il corallo? Il litorale, lungo 90 chilometri, è stato soprannominato Riviera del Corallo, perché qui vive una delle specie di corallo più preziosa al mondo, il corallo rosso, utilizzato per produrre gioielli. Gli appassionati non manchino di inserire nel proprio itinerario di viaggio una visita al Museo del Corallo per approfondire la storia di questa specie endemica. 

Veduta del borgo di Bosa - autrice Ivoha
veduta del borgo di Bosa - autrice Ivoha 

Bosa, un arcobaleno di colori

È Bosa l’ultima tappa di questo itinerario in terra sarda, un borgo-gioiello a una cinquantina di chilometri a sud di Alghero che incanta ogni visitatore per la sua atmosfera magica, le sue case colorate e il castello medievale che sovrasta il centro storico.

Una passeggiata sul Lungotemo con il Ponte Vecchio che attraversa il Temo, l’unico fiume navigabile dell’isola nella cui foce sorgono il porto turistico fluviale e Bosa Marina, spiaggia molto apprezzata dalle famiglie e da anni premiata da Legambiente, poi si entra in quel labirinto di viuzze che è il centro di Bosa con la Chiesa dell’Immacolata Concezione e le antiche concerie, dove tra la metà del 1800 e l’inizio del 1900 sono state realizzate produzioni di pellame di alta qualità (a testimonianza delle quali è stato ideato il Museo delle Conce).

Lungofiume Temo - Bosa - autore Milosk50
Lungofiume Temo - Bosa - autore Milosk50 

Prima di andare via si sale fino al Castello dei Malaspina, risalente al XII secolo, dentro le cui mura sorge la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos con preziosi dipinti della fine del Trecento. L’ideale è arrivarci a piedi, all’ora del tramonto quando il cielo si colora di arancione e rosa, per ammirare il panorama di tutta la cittadina e innamorarsi ancora una volta di quest’isola meraviglia. 

APPUNTI DI VIAGGIO

Per arrivare

Le compagnie Moby, Tirrenia, Grimaldi e Sardinia Ferries collegano l’isola alla terraferma partendo dai principali porti italiani tra cui Livorno, Genova e Civitavecchia. 

DOVE SOSTARE

La Pineta: a Stintino. Coordinate GPS: N 40.8688075, E 8.2364899,15. Sito web: www.stintinocamper.it; 

email cslapineta@hotmail.com; cel. 3470881433. 

Campsite International: nel Lido di Platamona a pochi km da Porto Torres. Coordinate GPS: N 40.8199274, E 8.4499824,14. Sito web: www.campsiteinternational.it; email pcansella@tiscali.it; tel. 079233082. 

Paradise Park: a due passi dalla spiaggia Le Bombarde di Alghero. Coordinate GPS: N 40.5909565, E 8.2538733,17. Sito web: www.paradisepark.it; 

email info@paradisepark.it; tel. 079936033. 

I Platani Area Camper: tra la spiaggia di Maria Pia e Le Bombarde. Coordinate GPS: N 40.6079448, E 8.2671486,14. Sito web: www.iplatani.it; 

email info@iplatani.it: tel. 079930204. 

Informazioni utili

www.sardegnaturismo.it/  

Per le foto si ringrazia: ©Sardegna Turismo 

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Francesca Masotti