Torino À la Belle Époque, cosa vedere in un weekend

Torino con i suoi misteri, il fascino aristocratico e i sentori barocchi. Sapori forti e la cornice naturale delle Alpi. Un viaggio risorgimentale nella città più bella dell'Unità d'Italia

Se la deiscenza applicata al viaggio è una spontanea disposizione d'animo del viaggiatore, allora Torino è davvero l'albero giusto sotto al quale lasciarsi cadere. Perché con il camper e la libertà che questo mezzo ci offre serve solo una semplice apertura mentale per offrirsi al viaggio e sbocciare. Partiamo! 

Un parcheggio facile, e gratuito, lo abbiamo trovato davanti alle acque vispe della Dora Riparia, incrocio con via Carlo Buscalioni; poco noto questo Carlo, massone, che si diede tanto da fare per l'Unità d'Italia quando regnava Vittorio Emanuele II, prima di Umberto I e di quell'anarchico che uccise suo figlio.

Un paio di millenni indietro e la storia della romana Taurinum si costruiva invece lungo l'antica via Gallia contornata della splendida cornice delle Alpi.  "Avanti Savoia!" 

Per le vie del centro fra le ville Liberty

La passeggiata nel lungofiume Dora sui lenzuoli scomposti di foglie autunnali, è ritmata, invitante già alle prime fotografie.

Subito Torino si mostra con i grandi palazzi dove ogni finestra ha la sua lingua balconata che spunta a far capolino lasciando il visitatore con il muso alzato sulle ringhiere del ferro mirabilmente battuto; qua e là spicca il Barocco e lo stile Liberty, o floreale come lo chiamavano i Savoia.

C’è l’occasione per scoprire la street-art con i murales fantastici sulle facciate non più trascurate.

Durante la visita al centro di Torino, riservate un ritaglio di tempo agli sguardi su Casa Fenoglio (via Principi d'Acaja,11), la Villa Scott (Corso Giovanni Lanza, 57), e il villino Raby ubicato al numero 6 di Corso Francia. È questo l’itinerario Liberty.

Storia aristocratica

I maggiori fasti di Torino si celebrano proprio durante il periodo dell'Unità d’Italia che sfocia dalla Belle Époque fino a prima della dittatura.

Grazie al tappeto steso dal congresso di Vienna nel 1814, il risultato della "bella epoca" arriva sulle orme della Restaurazione, con le nascenti nazioni di nuovo oggetto delle relative aristocrazie a seguito del contraccolpo della Rivoluzione francese.

Il potere nobiliare si riaffermava dunque tramite un contesto architettonico di monumenti e palazzi di squisita bellezza neoclassica: amore per il dettaglio, goliardia e scienza, razionale ed irrazionale.

In tutto ciò i Savoia del regno di Sardegna, trasferiti nella bella Torino da Oltralpe ormai da tempo - alcuni dicono "un po' indebitati" - nel 1861 proclamano il Regno d'Italia con capitale Torino. 

Eccoci dunque nel primo boulevard di Torino, corso Regina Margherita, davvero ampio e prova che il progetto di questa città ha anticipato le idee architettoniche tardo ottocentesche del celebre Barone Haussmann, con i grandi viali alberati risalenti infatti a un piano del 1808, già ispirato alle vie rinascimentali delle residenze sabaude.

A Margherita fu dedicata a Napoli anche la pizza, a cui si aggiunse tutta la celebrità resa a questa nobildonna, seconda moglie di re Vittorio Emanuele II di Savoia e prima regina d'Italia, che si distinse fra l'altro per le sue numerose opere di bene. 

Caffè d’autore

A proposito di pizza, un break è doveroso in uno dei caffè e pasticceria fra i migliori di Torino: siamo seduti da "Gaudenti" sul corso Vittorio Emanuele II per un espresso - quello dei santi perché proprio qui nasce uno degli orgogli del Made in Italy - senza scordare l'aggiunta di un dolcetto tipico al gianduia, altrettanto conosciuto.

Torino è la patria del caffè in tazzina come lo conosciamo tutti, non bastasse, a questa tradizione si aggiunge il rito dell'aperitivo a base del famoso Vermouth, prodotto da oltre trecento anni proprio nelle terre piemontesi.

I caffè storici di Torino sono innumerevoli e in queste giornate fredde arrecano la gioia dei visitatori, con l'opportunità di immergersi nelle ambientazioni vintage di locali ornati da cornici dorate, tappezzerie uniche, specchi e decorazioni neoclassiche che ben si accompagnano gustando la buona cioccolata di nocciole piemontesi, oppure sorseggiando un bicchiere di Nebbiolo, il vino rosso tenue di Alba.

Pensate a Camillo Benso Cavour, Giolitti oppure Emilio Salgari, Norberto Bobbio: tutti frequentavano questi caffè scintillanti.

Perché la Belle Époque a Torino forse non è mai finita e qui tutto respira cultura.

Davvero tanti i teatri. Il più famoso, quello Stabile, ospita nel mese di dicembre Maurisa Laurito e Gianluca Ferrato impegnati in "Così parlo Bellavista", opera ispirata da un celebre romanzo di Luciano De Crescenzo. 

Musei e mostre per ogni gusto

Svariati anche i musei, che operano ad animare la vitalità di una metropoli già votata a capitale Europea della Cultura 2033.

E ci sono le influenze d'Oltralpe, di "quelli con il naso all'insù" come cantava Paolo Conte, che rendono Torino un po' francese e i francesi del Reno un po' italiani.

L'aristocrazia sabauda dona inoltre a Torino le tradizioni liguri, sarde, siciliane e quelle spagnole, territori di cui ebbe tutte le corone.

Questi incroci culturali si scoprono sempre con facilità nell' "allure" gentile e sulla scena urbana, calcata con orgoglio dai cosmopoliti torinesi, spesso e in buona parte originari del sud Italia.

Quanto a mostre suggeriamo di tenere sott'occhio il programma del Centro Italiano per la fotografia e quello del museo Ettore Fico. Nel Teatro Regio di Torino, prosegue invece la stagione d'opera e balletto. Molto interessante anche la mostra "Guerriere dal Sol Levante" al Museo d'Arte Orientale della città di Torino (fino al primo marzo).

Se girate l’angolo giusto vi troverete sotto alla Mole, quel monumento emblematico dell’Unita d’Italia che sbuca come un o spillo fra i tetti torinesi. Il monumento, progettato dall’Antonelli, superbo architetto delle cui opere si trova notevole traccia anche nel novarese, è oggi sede del Museo Nazionale del Cinema. 

Viaggio egiziano

Ma chi ha tempo deve visitare il Museo Egizio di Torino.

Secondo solo a quello del Cairo, il museo immerge il visitatore nel mondo del culto funerario degli egizi, con una collezione immensa di arte e manufatti originali, mummie e sarcofagi, che si arricchisce fin dall'Ottocento offrendo al visitatore emozioni degne di un meraviglioso viaggio nel tempo.

È consigliato però visitare prima le sale principali riservando il biglietto d'ingresso con anticipo.

Non distante, nella via Accademie delle Scienze, s'impone anche una visita al Museo Nazionale del Risorgimento.

Ad ospitarlo è Palazzo Carignano che, insieme a Palazzo Reale e Palazzo Madama, costituisce il sistema delle residenze sabaude integrate nel Patrimonio Unesco. 

 

La passeggiata torinese 

Continua la passeggiata fra le belle piazze, aperte come petali di un fior di loto. Una delle più importanti è piazza San Carlo, "salotto" della città che ospita al centro la statua di Emanuele Filiberto duca di Savoia, che richiama alla vicina città francese Chambery, dove il nobile nacque nel lontano 1528.

Sullo sfondo fanno scena le chiese gemelle, l'una settecentesca l'altra ottocentesca, le facciate sono in realtà simmetriche e ambedue si rincorrono nello stile malgrado il secolo che le separa.

Quando ci si avvicina al Po uscendo dal centro, Torino svela la sua bellezza intera con la natura che incontra la storia architettonica. Al di là del fiume inizia la collina che circonda la città rendendola decisamente meno austera di quanto si dica in giro. 

APPUNTI DI VIAGGIO

Per arrivare

Torino è collegata da diverse reti autostradali: la A4 la unisce a Milano, Venezia e Trieste. La A6 la congiunge invece a Savona. Mentre tramite la A21, che copre la tratta Torino-Piacenza, si prosegue in direzione sud immettendosi sull’A1 verso Bologna o Ancona immettendosi sulla A14.

PER LA SOSTA

Camping Torino Millpark

Indirizzo: Via Molino, 29, 10040 Caselette TO

GPS: 45.102712, 7.48166

Informazioni utili

Museo Egizio, Via Accademia delle Scienze 6, 10123 Torino. Ingresso intero euro 15, ridotto euro 11. Aperto dal lunedì dalle 9:00 alle 14:00, dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 18:30. 

Andrea G. Cammarata