Viaggio nei Laghi del Trentino in Camper lungo il Sarca

Dalla sponda nord del Garda fin quasi a Trento, seguiamo a ritroso il corso del fiume Sarca un po’ in camper e un po’ pedalando. Lungo il tragitto incontriamo affascinanti cittadine e piccoli laghi alpini, perfetti per stemperare la calura dell’estate

Al limite superiore del lago di Garda, dove il Veneto e la Lombardia lasciano posto al Trentino, si apre la regione turistica del Garda Trentino o Alto Garda. È un territorio caratterizzato da clima temperato e da vegetazione mediterranea, con l’ulivo che fa l’occhiolino alla palma e alla vite, e incorniciato da una fuga di splendide montagne. Durante la bella stagione offre tante possibilità di praticare attività all’aria aperta, come trekking, arrampicata, canoa, vela e windsurf ma ovviamente anche ciclismo, per non parlare della mountain bike. Nonostante sia una regione di montagna, il Trentino vanta una consolidata sensibilità verso il turismo in bicicletta che ben si esprime nelle numerose piste ciclabili e nei percorsi per bici su strade a basso traffico. Sono più di 430 i chilometri di percorsi realizzati che si sviluppano lungo le principali vallate del territorio, seguendo fiumi e torrenti e attraversando borghi, campagne e boschi. Una rete di itinerari da percorrere in sicurezza, in tutto relax, all’insegna della salute e del rispetto della natura (info www.ciclabili.provincia.tn.it). In questo viaggio approfitteremo delle possibilità cicloturistiche che il territorio del Garda Trentino offre, pedalando fra ordinate cittadine in riva al Lago di Garda e addentrandoci lungo la valle del fiume Sarca, seguendo a ritroso il suo corso. Arriveremo poi in vista di piccoli laghi alpini, freschi e cristallini, incantevoli piscine naturali che ci faranno dimenticare la calura dell’estate.

WINDSURF PER TUTTI

Il primo contatto con il Lago di Garda l’abbiamo dalle rive ventose di Torbole, nella parte est della testa del lago. Appare subito evidente una caratteristica del posto: questo è il regno di chi pratica windsurf. Tante vele colorate sono ferme ma frementi in attesa sulla riva, e tante vele colorate sono già in acqua, gonfie d’aria, che sfrecciano sospinte dai venti periodici che soffiano sul lago. Che sia l’Ora (proviene da sud, di pomeriggio) o il Peler (da nord, al mattino), i venti sono pressoché assicurati ogni giorno, insieme al divertimento sull’acqua. È tutto uno sfrecciare spumeggiante di vele variopinte, avanti e indietro, in un continuo di ardite evoluzioni. Scuole, noleggi, negozi con vendita di materiale tecnico, eventi, tutto ruota attorno al mondo del windsurf. Ci sono però anche tranquille spiagge in ciottolo, dove rilassarsi e godersi all’asciutto lo spettacolo di chi “scende il vento” sulle tavole. Il porticciolo di Torbole, veramente piccolo, riporta alle origini del borgo, quando era un paese di pescatori e barcaioli. Qui si trovano l’edificio della Vecchia Dogana e Casa Beust, probabilmente risalente al Quattrocento, su cui è visibile un affresco che raffigura sant’Antonio che parla ai pesci. Una bella pista ciclo-pedonale costeggia la sponda del lago fino a Riva del Garda, con un tratto a sbalzo sull’acqua. Prima di giungere a Riva si attraversa sul ponte il maestoso arrivo nel lago del fiume Sarca, che più avanti risaliremo. Cigni, pescatori e giovani innamorati - che alla ringhiera del ponte serrano il lucchetto e il loro amore - sono gli abituali frequentatori di questa foce.

RELAX IN RIVA AL LAGO

Se il quartiere generale dei surfisti è a Torbole, anche a Riva del Garda si trovano tante proposte per chi vuole praticare questo e altri sport d’acqua. La grande attrazione sono però le spiagge, ampie e ombrose, in ciottolo e con aree d’erba, con punti ristoro e noleggio lettini e sdraio. Frequentate a ogni ora del giorno. Molto piacevole è la passeggiata sul lungolago prima di arrivare al centro abitato, aperta a pedoni e alle bici. Il nucleo storico di Riva è affacciato sul lago e affascina per i riflessi delle sue costruzioni in stile lombardo – veneto e per le testimonianze di storia antica e di un passato ricco di arte e cultura. Sul porto si innalza la Rocca, risalente ai primi secoli del 1000, che ha adattato il suo volto al mutare del tempo. Nel primo Cinquecento era saltuaria dimora dei principi vescovi, nella metà dell’Ottocento diventa caserma austroungarica e le recenti ristrutturazioni l’hanno resa adatta ad ospitare il MAG, Museo Alto Garda (info tel. 0464/573869, www.museoaltogarda.it). Da vedere anche la Torre Apponale, in piazza III Novembre, anticamente luogo di commercio, e il Palazzo Pretorio, che sotto la loggia ospita lapidi romane, medievali e moderne. Vicoli acciottolati, palazzi, ristoranti e boutique accompagnano il visitatore lungo la passeggiata nel centro, su cui aleggia un’atmosfera di elegante pacatezza, come solo le cittadine lacustri possono avere.

PEDALIAMO SEGUENDO IL FIUME FINO AD ARCO

Dalla foce del Sarca, a Torbole, in prossimità del ponte parte una bella pista ciclopedonale che segue a ritroso il corso del fiume collegando così le sponde del lago alla Valle del Sarca. È la ciclopedonale Torbole – Sarche, lunga circa 25 chilometri con un dislivello in salita di 223 metri e un dislivello in discesa di 27 metri. Nonostante nella zona delle Marrocche di Dro presenti una breve salita del 10%, il percorso è di media difficoltà e sempre ottimamente segnalato. Dopo pochi chilometri di pedalata da Torbole si giunge rapidamente ad Arco, sovrastato da alte falesie diventate il regno di tanti appassionati di arrampicata. Il centro storico del paese è di prim’ordine, con la centrale via Segantini, Palazzo Marchetti con i suoi camini veneziani e palazzi rinascimentali ingentiliti da gerani. Il periodo di maggior raffinatezza di Arco coincide con i fasti dell’Impero Asburgico, che nella cittadina ha lasciato una forte impronta sul finire dell’Ottocento. È in quel periodo che Arco si trasforma in luogo di cura invernale, grazie alla mitezza del clima che ancora oggi lo contraddistingue e grazie all’arciduca Alberto d’Austria, cugino dell’imperatore Francesco Giuseppe, che decide di stabilire qui la sua residenza invernale con tutta la sua corte. La morte dell’arciduca e ancor più lo scoppio della Prima guerra mondiale pongono fine al periodo d’oro della stazione climatica. Testimone di più antiche vicende è il Castello, imponente e romantico, sospeso a mezz’aria sulla rupe che fa da sfondo alla cittadina e che ne rappresenta l’inconfondibile skyline. Fu eretto nell’anno Mille e si trova in posizione panoramica sulla piana del fiume Sarca, fra cipressi secolari. Dal centro storico di Arco, disteso ai suoi piedi, si sale al Castello in circa mezz’ora; l’ultimo tratto è in decisa salita. Le vestigia della fortezza sono visitabili tutto l’anno (info Comune di Arco tel. 0464/510156).

ANCORA IN BICI VERSO IL LAGO DI CAVEDINE

Inforcata di nuovo la bici, si prosegue verso la cittadina di Sarche sempre costeggiando il fiume. Si attraversano ampie zone agricole di vigneti e rigogliosi frutteti, boschetti, invitanti aree sosta attrezzate con tavoli e panchine, e con brevi deviazioni si possono raggiungere diverse attrazioni e punti di interesse. Fra questi ci sono il ponte romano di Ceniga, con una piccola spiaggia ideale per rinfrescarsi, e l’ex centrale idroelettrica di Fies. Quest’ultima ha l’aspetto di un castello ma nasconde un impianto industriale di inizio Novecento riconvertito in centro di produzione di arti performative contemporanee (info tel. 0464/504700, www.centralefies.it). All’altezza di Pietramurata, frazione del Comune di Dro, una deviazione ci conduce sulla riva del Lago di Cavedine. La visita in bici è consigliata anche perché la strada carrozzabile che costeggia il lago presenta a tratti delle strettoie che rendono difficoltosa la guida in camper. Il lago è un piccolo specchio d’acqua cristallino, dai colori sorprendenti, formatosi per sbarramento in seguito alla frana post-glaciale che ha dato origine alle Marrocche di Dro. Le rive sono generalmente ripide, poco accessibili, a parte alcuni punti fra cui la bella e fresca spiaggia in erba della base nautica Windvalley (info tel. 329/7366760, www.windvalley.it), con ampio parco relax, area gioco per bambini, chiosco bar. Anche qui arriva il soffio dell’Ora del Garda pertanto anche su questo piccolo lago veleggiano surf e piccole vele.

DA QUI PASSARONO I DINOSAURI

Prima di lasciare la zona dell’Alto Garda, ci fermiamo con il camper nel piccolo parcheggio a bordo strada delle Marrocche di Dro per visitare quest’interessante Riserva naturale (GPS parcheggio: Lat. 45.983817 – Long. 10.941431). Le Marrocche sono il più grande accumulo di massi di frana di origine post-glaciale dell’arco alpino. La Riserva include la porzione più recente caratterizzata da habitat calcarei, rocciosi e ghiaiosi, e da particolare flora e fauna che si è dovuta adattare a un tale ambiente arido. Il sentiero di visita, circolare, si snoda in sicurezza tra massi di enormi dimensioni; durante il periodo estivo è consigliabile effettuare la passeggiata nelle ore più fresche della giornata. I detriti della frana conservano antiche forme di vita sotto forma di fossili. Con una piccola deviazione dal sentiero principale è possibile raggiungere agilmente un grande masso sulla cui superficie sono state rinvenute le impronte di dinosauri vissuti 190 milioni di anni fa. Le impronte, smorzate dalle intemperie, sembrano grandi buchi in serie nella roccia e secondo gli esperti sono state lasciate da uno Scelidosauro, antenato giurassico del più famoso Stegosauro, dal corpo ricoperto di placche e corazza.

DI LAGO IN LAGO

Ultima tappa di questo viaggio sono due gemme smeraldine incastonate ai piedi del massiccio della Paganella: i Laghi di Lamar, entrambi balneabili. Defilati, poco conosciuti, sono due piccoli laghi che un tempo erano uniti fra loro ma poi sono stati separati da una frana che ha originato due bacini distinti. Il primo, a sud, è il Lago Santo, selvaggio, dalle rive poco accessibili e per questo molto silenzioso. L’altro, a nord, è il Lago di Lamar vero e proprio, uno specchio d’acqua trasparentissimo circondato da boschi di conifere e di faggi. Sul lato occidentale è dotato di una spiaggia prativa, larga e in pendenza. Lì si trova anche il bar-ristorante Ai tre faggi (tel. 0461/861186, www.aitrefaggi.it). Il laghetto è meta di escursionisti, di famiglie con bambini e di quanti vogliono fuggire dalla calura dell’estate con un tuffo refrigerante in queste chiare, fresche, dolci acque. 

APPUNTI DI VIAGGIO

Per arrivare

Dall’autostrada A22 del Brennero uscire a Rovereto Sud - Lago di Garda nord, imboccare poi la SS 240 verso Torbole – Riva del Garda.

Per la sosta

Tutta la zona dell’Alto Garda dispone di numerose strutture per la sosta dei camper. Di seguito ne offriamo un breve elenco, si consiglia tuttavia di consultare anche il sito 

www.camperlife.it, sezione aree di sosta.

Nago – Torbole. AA Camperstop Torbole, via al Cor 2/a, tel. 0464/548204 – 349/2236361, www.camperstoptorbole.com,

. Ampia area che offre 120 piazzole sulla punta nord del Lago di Garda. Accesso diretto alla spiaggia. GPS: Lat. 45.8722394 – Long. 10.8726794.

Riva del Garda. AA comunale nel parcheggio di via Brione 10, sosta massima 24 ore. Impraticabile nel mese di novembre perché riservata al lunapark. GPS: Lat. 45.879576 – Long. 10.858904. Info: Altogarda Parcheggi e Mobilità, tel. 0464/557675. Camping Verdepiano, loc. Fangolino 3, tel. 333/6917855, www.verdepianocamping.com,

. Piccola struttura con 12 piazzole in aperta campagna. GPS: Lat. 45.905252 – Long. 10.857681.

Arco. Campeggio Arco Bed and Camping, via Crosetta 22, tel. 327/6637960, www.arcobedandcamping.it,

. La struttura è convenzionata con CamperLife e dispone di 19 piazzole su fondo erboso. Apertura stagionale. GPS: Lat. 45.9121678 – Long. 10.86614504456. Agricampeggio Altogarda, via Mantova, tel. 339/1249553, www.agricamaltogarda.com,

. Si trova vicino alla pista ciclabile del fiume Sarca e a pochi minuti di bici dal centro. E’ dotato di 15 piazzole per camper e roulotte. GPS: Lat. 45.910964 – Long. 10.880219. Camping Arco, via Legionari Cecoslovacchi 12, loc. Prabi, tel. 0464/517491, www.nuovo.arcoturistica.com,

. Il campeggio è gestito dall’Azienda Municipale Sviluppo Arco ed è situato ai piedi del monte Colodri e in riva al Sarca. Il centro storico è a due passi. GPS: Lat. 45.927073 – Long. 10.891571.

Dro. Agricampeggio Paolino, loc. Marrocche, frazione Pietramurata, tel. 349/2894600, www.campeggioparetezebrata.it,

. La struttura è convenzionata con CamperLife e offre 14 piazzole su terreno ombroso. GPS: Lat. 45.999463 – Long. 10.924329. Campeggio Daino, viale Daino 43, frazione Pietramurata, tel. 0464/507451, www.campingdaino.com,

. Ampio campeggio che dispone di 150 piazzole e di tutti i servizi necessari. E’ convenzionato con CamperLife. GPS: Lat. 46.012543 – Long. 10.563375.

Terlago. Campeggio Laghi di Lamar, via alla Selva Faeda 15, Vallelaghi di Terlago, tel. 0461/860423, www.laghidilamar.com,

. La struttura si trova ai piedi del monte Paganella, circondato dal silenzio della natura. Con una facile passeggiata si giunge ai Laghi di Lamar. GPS: Lat. 46.110794 – Long. 11.047957.

INFORMAZIONI UTILI

Torbole – Nago. Ufficio Turismo tel. 0464/505177, Lungolago Conca d’Oro 25.

Riva del Garda. Ufficio Turismo tel. 0464/554444, Largo Medaglie d’Oro 5.

Arco. Ufficio Turismo tel. 0464/532255, Viale delle Palme 1.

Vallelaghi (Comune di Vezzano – Terlago – Padergnone). Ufficio Turismo tel. 0461/216050, via Roma 63, fraz. di Vezzano.

Info generali: Alto Garda, www.gardatrentino.it,

. Valle dei Laghi e Trento, www.discovertrento.it,

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Durata viaggio: 4-5 giorni

Chilometri percorsi: da Torbole ai Laghi di Lamar sono circa 45 chilometri.

Arianna Mantovani